Accadeva quattrocentocinquantadue anni fa.
7 ottobre 1571. A Lepanto, nel Golfo di Corinto, la Lega Santa combatte una vittoriosa battaglia navale contro le forze ottomane. Dopo la caduta di Costantinopoli (1453), Lepanto segna l’inizio della lenta (nel 1683 i turchi cinsero d’assedio Vienna) ma inesorabile riscossa cristiana. Con il sultano Solimano I detto «il Magnifico» al timone, l’Islam aveva raggiunto l’apice della sua espansione dal Mar Rosso a Gibilterra, da Baghdad a Budapest. L’obiettivo ultimo della mezzaluna era la «Mela Rossa» (Kizil-Elma), ossia Roma, sede del cristianesimo. Fu allora che un’Europa dilaniata da lotte intestine e guerre di religione, pungolata dalla paura di finire fagocitata dai maomettani nonché desiderosa di salvaguardare i propri interessi commerciali, decise di coalizzarsi contro il nemico comune. Buona parte del merito spettò al monaco domenicano Antonio Michele Ghislieri, elevato al soglio pontificio nel 1566 con il nome di Pio V. Campione del cattolicesimo controriformato e inquisitore intransigente, il nuovo papa fu il principale artefice della Lega Santa, che riunì sotto il segno della Croce e la guida dell’Impero Spagnolo e della Repubblica di Venezia tutte le principali nazioni cristiane dell’epoca.
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