Trump va giudicato dalle azioni
Se il neoPOTUS presenterà un qualcosa di assimilabile alla dottrina Sinatra dell'era gorbacioviana, non potrò non riconoscerne la grandezza e l'onestà. Per farlo, però, dovrà ridare libertà di manovra in politica interna ed estera ad ogni singola nazione, sciogliere l'Alleanza Atlantica e ordinare alle truppe statunitensi di stanza nel Vecchio Continente di togliere il disturbo (per il momento ha solo promesso di farne rientrare 20.000 unità, vale a dire i rinforzi inviati da Biden). Inoltre mi sembra doveroso tagliare i viveri alla mangiatoia tecno-finanziaria che semina zizzania e benedice alleanze innaturali e deleterie (Visegrad), alimenta “pensatoi” che partoriscono ogni sorta di tiro mancino e provvedimento disutile (Green Deal e affini), sfama schiere di giornalisti, politicanti e cagnotti vari. Se non attuerà il suelencato programmino, allora Donald sarà l'ennesimo reggicancello. E, intendiamoci, dal momento che gli USA traggono vantaggio dall'attuale andazzo, Trump ha tutto il diritto di non attuare tale programma. Gorbaciov, per dire, si ritirò dall'Europa dell'Est in maniera unilaterale e mal gliene incolse. Musk asserisce di voler chiudere USAID. Ma USAID è servito a insinuarsi nelle realtà del Terzo Mondo e del Secondo Mondo, ossia i paesi dell'ex campo socialista. Un suo eventuale scioglimento non avrà alcuna seria ripercussione sui popoli europei. Anzi, l'acronimo coniato dal patron di Tesla, MEGA (Make Europe Great Again), mi induce ad adottare un atteggiamento scettico e pessimista.
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