A fuoco lento.
A Biysk, nella Repubblica dell'Altaj (vicino al confine con la Mongolia), si è verificata una grossa deflagrazione nei pressi di una fabbrica di esplosivi. Incidente o sabotaggio? Propendo per la seconda ipotesi. La posizione della Russia, che da due anni si ostina a combattere con le mani legate, si fa sempre più precaria e vulnerabile. L'altro giorno pare sia stata affondata l'ennesima nave da sbarco. Di questo passo, con l'avanzare del terrorismo contro fabbriche e installazioni militari, l'orso si ritroverà lessato per bene. A fuoco lento. Fanno ridere quei politici e giornalisti occidentali che cercano di inoculare il virus della paura sventolando il vessillo del "pericolo russo". Purtroppo questa Russia, ogni giorno più pasticciona e rinunciataria, con Medvedev che scrive post truculenti per smaltire la sbornia da vodka (o da Tavernello?), non fa paura. Fa solo compassione e sempre più rabbia.
Originally posted in:
Tra l'altro, nei suoi editoriali oramai è diventata una filo-sionista sfegatata, ignorando che quelli non sono ebrei, ma khazari. Vaglielo a spiegare...
This site uses cookies to help personalise content, tailor your experience and to keep you logged in if you register.
By continuing to use this site, you are consenting to our use of cookies.