Non ci penserei due volte a dedicare una statua o un osservatorio astronomico a Margherita Hack (a Michela Murgia no, mai). Ma dopo aver bistrattato il toscanaccio Montanelli bisogna bistrattare la toscanaccia Hack. Ecco, nella mia personale lastra esplicativa scriverei che il suo ateismo serafico e commiseratore suscita in me conati di vomito alternati a raptus omicidi. Margherita Hack, ovunque tu sia, ricorda che ognuno è libero di credere in Dio o nella Scienza o in nessuno dei due.
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Tra l'altro, nei suoi editoriali oramai è diventata una filo-sionista sfegatata, ignorando che quelli non sono ebrei, ma khazari. Vaglielo a spiegare...
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