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Accadeva centocinquantacinque anni fa.
28 ottobre 1868. Il telegrafista ventenne Thomas Alva Edison, velocissimo a battere e tradurre messaggi, registra il suo primo brevetto. Seguendo i resoconti delle assemblee del Congresso, viene assalito da un’idea che potrebbe accorciare i tempi delle interminabili votazioni. Così, mentre si trova a Boston, dove lavora per la Western Union Telegraph, mette a punto e brevetta la prima invenzione: il “contavoti” elettrico, un apparecchio di non grande fortuna per registrare i voti dei parlamentari. Ogni parlamentare nel suo seggio ha davanti due interruttori con i quali può esprimere il suo parere: sì o no. Un filo elettrico trasmette il segnale alla macchina che, su una carta chimica, stampa il nome del votante e il suo voto. Sulle prime l’invenzione non si rivelò un grande successo, nondimeno i contavoti elettronici saranno normalmente usati nei parlamenti di molte nazioni. La vicenda umana e professionale di Edison, nume tutelare della seconda rivoluzione industriale, rinverdì il mito dell’inventore libero e solitario. Nel suo laboratorio in aperta campagna di Menlo Park, nel New Jersey, si dedicò a sperimentare “diavolerie” d’ogni genere: la lampada a incandescenza, il fonografo, la macchina da presa ecc. con William Dickson nel 1891 brevettò il cinescopio, una sorta di scatola magica che offriva immagini in movimento a gettone senza le pretese narrative dei Lumière, che pure ripresero e svilupparono il procedimento dell’americano. Andò male con le automobili elettriche, surclassate dalle più economiche e pratiche Ford Model T a benzina. Rimane incerta la paternità del telefono, il “telegrafo parlante” richiestogli dalla Western Union, del quale Edison deposita il brevetto provvisorio nel 1871. Ne perderà ogni diritto legale nel 1874, non avendo il denaro sufficiente per rinnovarlo. Sarà invece il britannico Alexander Graham Bell a registrare un modello vincente e ad avviarne la produzione su scala industriale. Peggio andrà all’italiano Antonio Meucci, con ogni probabilità il vero inventore del telefono: morirà in povertà a Long Island nel 1889.
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