Datemi una ragione valida per tornare a tifare Russia
Sei diventato russofobo? No. Semplicemente sono giunto alla conclusione che è inutile sostenere un paese che ha interessi diversi. Putin (che, come scrive Franco Marino, nel bene e nel male rimarrà nella Storia, con buona pace degli agitatori culturali di Detonovella 2000) e la sua cerchia:
1) Non mossero un dito quando nel 2011 l’Occidente attaccò la Libia (forse perché sapevano che ne avrebbero ereditato le spoglie?).
2) Ventilano l’ipotesi di affidare la ricostruzione e il funzionamento del North Stream 2 al preteso “avversario” statunitense. Risultato: addio gas a basso costo, cavallo di battaglia dei putiniani. Se russi e americani fanno comunella e ci negano l’energia a prezzi convenienti, perché mai dovrei continuare a sperare in una vittoria russa in Ucraina? Per dare un dispiacere ai lettori di Kant del battaglione Azov? Siamo seri, su.
3) Non solo hanno regalato la Siria a Netanyahu, ma in generale vedono di buon occhio la creazione di un Grande Israele come playmaker incontrastato del Levante, anche a scapito di Teheran (che, stando a Lavrov, “non va messo nelle condizioni di poter distruggere Israele”) e di chi, come l’Italia, vanta interessi e solidi legami storici in quell’area del pianeta.
4) Darebbero il proprio assenso all’annessione della Groenlandia e del Canada agli USA, loro presunti “nemici” irriducibili nella corsa all’Artico.
Sono tutte posizioni legittime, per carità. Ma sono anche posizioni che vanno a nostro detrimento, specie le prime tre. Quindi, mi chiedo e vi chiedo, per quale motivo dovrei accoglierle con entusiasmo e farle mie? Per indispettire i gerarchi di Bruxelles? Ma quelli stanno al gioco! Insomma, datemi una ragione valida per tornare a tifare Russia. Oppure diciamoci la verità: quando vaccari e cosacchi si mettono d’accordo, per noi sono guai seri. L’ultima distensione tra Mosca e Washington, per dire, recò in dote Tangentopoli. E non rappresentò affatto un cambiamento positivo.
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