Se vuoi farmi felice devi portarmi a Napoli non una ma tutte le volte che ho bisogno di tornare a casa. Ho bisogno di fare un viaggio che mi riporti alla mia infanzia fatta di cose semplici e di famiglia unita. Eravamo numerosi intorno alle tavolate di Natale: mamma, papà, le sorelle, nostro fratello, gli zii e le zie zitelle. E poi tutti i parenti che arrivavano senza preavviso ma che un caffè ed abbracci dati con affetto li aspettava dietro la porta. Napoli è casa mia. Il mio primo amore. Le prime cotte ed il sogno del principe azzurro.
Quanto tempo a studiare sui libri ai tempi del liceo scientifico ai Colli Aminei!
La poca spensieratezza di quegli anni e la scoperta della maturità poco matura degli anni a Medicina Veterinaria.
Quante metropolitane avrò preso stretta mano nella mano al mio primo amore?
La folla ed i rumori della città sparivano nel microcosmo degli innamorati a Napoli. E forse succede ancora oggi.
Se vuoi farmi felice riportami a casa. Fammi rivedere le strade che percorrevo distratta per vedere il mare,
sentirne il profumo e lasciarmi andare ai sogni.
Io avevo tutto e non capivo niente.
Quanti aneddoti del passato le mie zie mi raccontavano mentre prendevo il caffè della moka che solo a casa loro a me sembrava il più buono.
Adesso guardo il cartello 'vendesi' della loro casa vuota e mi prende il magone. Non riesco neanche più a guardare dal terrazzo quel che rimane della campagna di mio papà...com'era bella un tempo!
Negli anni dopo la morte sua e quella dei suoi fratelli quel luogo pieni di alberi e vegetazione trasformata in un parcheggio metropolitano sempre deserto. Di lei e dei miei ricordi non resta che un altissimo pino.
Mi porto a Napoli ogni volta che torno a casa dentro di me. Sono i viaggi di cui ho bisogno per ritornare alla bellezza di ciò che ho vissuto e che sento appartenermi.
Guardo i luoghi dove ho passeggiato centinaia di volte e li vedo per la prima volta con stupore sempre nuovo.
Ricordo frasi e volti del mio passato ma non ho memoria dei posti.
Avevo tutto ma non capivo niente.
Portami a Napoli.
Perchè ho lasciato da sempre il cuore lì.
Quanto tempo a studiare sui libri ai tempi del liceo scientifico ai Colli Aminei!
La poca spensieratezza di quegli anni e la scoperta della maturità poco matura degli anni a Medicina Veterinaria.
Quante metropolitane avrò preso stretta mano nella mano al mio primo amore?
La folla ed i rumori della città sparivano nel microcosmo degli innamorati a Napoli. E forse succede ancora oggi.
Se vuoi farmi felice riportami a casa. Fammi rivedere le strade che percorrevo distratta per vedere il mare,
sentirne il profumo e lasciarmi andare ai sogni.
Io avevo tutto e non capivo niente.
Quanti aneddoti del passato le mie zie mi raccontavano mentre prendevo il caffè della moka che solo a casa loro a me sembrava il più buono.
Adesso guardo il cartello 'vendesi' della loro casa vuota e mi prende il magone. Non riesco neanche più a guardare dal terrazzo quel che rimane della campagna di mio papà...com'era bella un tempo!
Negli anni dopo la morte sua e quella dei suoi fratelli quel luogo pieni di alberi e vegetazione trasformata in un parcheggio metropolitano sempre deserto. Di lei e dei miei ricordi non resta che un altissimo pino.
Mi porto a Napoli ogni volta che torno a casa dentro di me. Sono i viaggi di cui ho bisogno per ritornare alla bellezza di ciò che ho vissuto e che sento appartenermi.
Guardo i luoghi dove ho passeggiato centinaia di volte e li vedo per la prima volta con stupore sempre nuovo.
Ricordo frasi e volti del mio passato ma non ho memoria dei posti.
Avevo tutto ma non capivo niente.
Portami a Napoli.
Perchè ho lasciato da sempre il cuore lì.