L'adunata di oggi, promossa dal floscio Michele Serra, il Vate in pullover, il profeta glaucopide aduso ad infantilizzare spettatori e lettori, è il corrispettivo piazzaiolo della risoluzione sul riarmo approvata dall'atrofico parlamentino di Strasburgo. Il ceto dirigente europeista e la sua piazza starnazzante sono trumpiani a loro insaputa; sono i migliori alleati (può suonare paradossale, ma è così) di quel Donald tanto biasimato dai moralisti di sinistra, incapaci di sottoporre gli avversari a critiche severe ma centrate. Qual è, fumo negli occhi a parte, il piano della nuova amministrazione americana? Appioppare l'onere morale e materiale del sostegno a Kiev ai volenterosi vassalli del vecchio continente. E cosa fanno questi ultimi, ossia il governo unionista e la relativa corte dei miracoli caciarona e firmaiola? Accettano di buon grado la fregatura, se la appuntano al petto come una medaglia e si apprestano a riarmarsi e a ridestare il sopito spirito guerriero per combattere la battaglia dei "valori" non negoziabili. La piazza di oggi, piaccia o meno agli organizzatori e ai partecipanti, è intrinsecamente trumpiana, e perciò antieuropea e anti-italiana.