L'amministrazione Biden ha autorizzato il governo ucraino ad utilizzare armi statunitensi per colpire in profondità il territorio russo. C'è chi vede in questa mossa, invero prevedibile, uno sgambetto del Deep State ai danni del non ancora insediato Donald Trump. Mi trovo in disaccordo con tale interpretazione. Io sono dell'avviso che l'amministrazione uscente ha fornito al neopresidente una subdola arma di ricatto finalizzata a frenare le pretese della Russia. Al tavolo dei negoziati il “poliziotto buono” Trump potrà tirarsi fuori e schermirsi: "Hey, amico Vlad, io non c'entro niente, sono stati i democratici americani e gli europei ad approvare questa decisione scellerata; sediamoci un po' e parliamone". E mentre le due parti discuteranno le condizioni di pace, i missili a lungo raggio (Atacms, Storm Shadow e forse i tedeschi Taurus) centreranno strutture militari e infrastrutture civili in territorio russo mettendo sotto pressione i dirigenti moscoviti. Come reagirà la Russia? Continuerà a ingoiare rospi e a perdere credibilità e pezzi di deterrenza? Se siamo arrivati a questo punto è anche colpa di chi chi non ha fatto rispettare una sola linea rossa.