Il raduno di Pontida è la vaselina che rende meno traumatico l'ingresso dell'ombrello di Altan. Queste chiassate hanno la duplice funzione di rabbonire il pecorume che milita e vota, e di aiutare a stare con un piede al governo (che incassa i complimenti della Fornero e si appresta a sfrondare il sempre più spoglio albero dello Stato Sociale) e uno all'opposizione. Quando Salvini rilancia lo slogan “Paghino i banchieri, non gli operai”, slogan oltremodo rozzo (sarà mica diventato antisemita?) e insussistente, orecchiato da qualche sondaggio “alternativo”, mi viene in mente la sinistra radicale che in piazza citava Brecht mentre in Parlamento parava il culo a Prodi e company intenti a fare macelleria sociale. E sugli illustri ospiti stranieri, tutti rigorosamente bacia pantofole degli sprepuziati e reduci dal pellegrinaggio al Muro del Pianto, posso solo ribadire che l'internazionale sovranista è pura fantascienza. I cosiddetti “patrioti” hanno aspirazioni e interessi divergenti, esaltati dalla posizione geografica. Internazionali nel senso di vassalli dei conservatori americani. L'opportunista Orban, poi, apre generosamente ai capitali cinesi laddove Salvini e la Lega li ostacolano senza pietà, rigettando persino l'ipotesi dei due forni e prediligendo il consueto saccheggio e la solita interferenza soffocante di BlackRock, ben camuffati da investimenti e collaborazione paritaria. Come se non bastasse, Wilders, l'olandese con la cotonatura alla Dracula di Francis Ford Coppola, è noto per aver gridato "Neanche un centesimo all'Italia". Che dire? In attesa dei lancinanti dolori anali, vi consiglio di cospargervi coscienziosamente di vaselina.
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Il raduno di Pontida è la vaselina che rende meno traumatico l'ingresso dell'ombrello di Altan. Queste chiassate hanno la duplice funzione di rabbonire il pecorume che milita e vota, e di aiutare a stare con un piede al governo (che incassa i complimenti della Fornero e si appresta a sfrondare il sempre più spoglio albero dello Stato Sociale) e uno all'opposizione. Quando Salvini rilancia lo slogan “Paghino i banchieri, non gli operai”, slogan oltremodo rozzo (sarà mica diventato antisemita?) e insussistente, orecchiato da qualche sondaggio “alternativo”, mi viene in mente la sinistra radicale che in piazza citava Brecht mentre in Parlamento parava il culo a Prodi e company intenti a fare macelleria sociale. E sugli illustri ospiti stranieri, tutti rigorosamente bacia pantofole degli sprepuziati e reduci dal pellegrinaggio al Muro del Pianto, posso solo ribadire che l'internazionale sovranista è pura fantascienza. I cosiddetti “patrioti” hanno aspirazioni e interessi divergenti, esaltati dalla posizione geografica. Internazionali nel senso di vassalli dei conservatori americani. L'opportunista Orban, poi, apre generosamente ai capitali cinesi laddove Salvini e la Lega li ostacolano senza pietà, rigettando persino l'ipotesi dei due forni e prediligendo il consueto saccheggio e la solita interferenza soffocante di BlackRock, ben camuffati da investimenti e collaborazione paritaria. Come se non bastasse, Wilders, l'olandese con la cotonatura alla Dracula di Francis Ford Coppola, è noto per aver gridato "Neanche un centesimo all'Italia". Che dire? In attesa dei lancinanti dolori anali, vi consiglio di cospargervi coscienziosamente di vaselina.
