L'epopea coloniale portoghese, monarchica e cattolica, è iniziata nel XV secolo ed è finita nel 1975. Già sessant'anni fa il Portogallo salazarista aveva il suo Mbappé in Eusebio, uno che non si fidanzava con i viados e non la buttava in politica con troppa leggerezza. Il Portogallo ha evangelizzato l'Africa nera ed ha amato rudemente e sinceramente i propri figli mulatti, mentre la Francia massonica e rothschildiana l'ha usata come una sorta di mercato degli schiavi di New Orleans, per infondere potenza muscolare e birra alle gambine scoppiate di quattro galletti senza penne. Un lercio doping razziale.
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