Pur riconoscendo la natura infame dell'Olocausto e delle foibe perpetrate da nazifascisti e comunisti, sono contrario a tutte le giornate della memoria. Le giornate della memoria, distribuite a mo' di confetti avvelenati dai padroni del discorso, addolciscono i ricordi dolorosi, ma contribuiscono altresì a eternare l'odio e il rancore (nel caso delle foibe) o a giustificare i crimini del presente (nel caso dell'Olocausto). E l'odio e il rancore dividono; e un popolo così tragicamente diviso non sarà mai veramente libero. Sono, come Craxi e Giovanni Gentile (inviso ai rossi, ma anche ai neri e a qualche potenza straniera intenzionata a lasciare aperte le ferite della guerra civile), per la pacificazione.