Accadeva 2065 anni fa.
23 ottobre 42 a.C. Si combatte la battaglia di Filippi, nell’attuale Grecia. Le truppe del secondo triumvirato composto da Emilio Lepido, Ottaviano e Marco Antonio sconfiggono il duo “cesaricida” costituito da Cassio e Bruto. Scrive lo storico russo Michail Rostovtzeff (Storia economica e sociale dell'Impero Romano, La Nuova Italia, 1933): “Il susseguente conflitto tra gli uccisori di Cesare da un lato, i generali di Cesare e i suoi figli adottivi dall’altro, presenta i consueti caratteri caotici d’ogni lotta per il potere. I veterani di Cesare sostennero Antonio e Ottavio perché speravano da essi, e da essi soltanto, l’adempimento delle promesse di terra e di denaro fatte loro da Cesare. Con Bruto e Cassio pugnarono alcuni entusiasti, per lo più intellettuali, convinti che Cesare fosse stato un tiranno e avesse oltraggiato la libertà, secondoché affermavano il Senato e gli uccisori del dittatore; gli altri con qualunque partito si schierassero, lo facevano per il semplice fatto d’essere stati da esso mobilitati, o perché anch’esso aveva promesso loro terra e denaro, o perché ritenevano di combattere per la restaurazione della pace e dell’ordine.”
La resa dei conti tra i sostenitori di Cesare e i suoi congiurati assassini (questi ultimi si toglieranno la vita) fu soltanto la prima tappa della guerra civile iniziata nel 44 a.C. I vincitori di Filippi si daranno filo da torcere a vicenda; le ostilità si protrarranno per altri 11 anni, fino all’assedio di Alessandria e al conseguente epilogo melodrammatico che vide il suicidio di Marco Antonio e Cleopatra. Subito dopo Filippi, Ottaviano pensò di confiscare le terre per garantire una liquidazione alle migliaia di soldati in congedo. Ragion per cui dovette affrontare l’opposizione armata dei paladini della causa dei latifondisti, ovvero Fulvia e Lucio Antonio, rispettivamente moglie e fratello di Marco Antonio. Ottaviano circondò la città di Perugia e, all’inizio del 40 a.C., li obbligò ad arrendersi. Li prese per fame, come si suol dire. Il secondo triumvirato si divise Roma: l’Oriente a Marco Antonio, l’Occidente a Ottaviano e l’Africa a Lepido. I primi due entreranno in rotta di collisione. Con Marco Antonio, nella visione della propaganda di Ottaviano, la sfida divenne una scelta di campo: con il “nerd” Ottaviano per le libertà occidentali di Roma, con il “chad” Marco Antonio per il dispotismo orientale egizio.
23 ottobre 42 a.C. Si combatte la battaglia di Filippi, nell’attuale Grecia. Le truppe del secondo triumvirato composto da Emilio Lepido, Ottaviano e Marco Antonio sconfiggono il duo “cesaricida” costituito da Cassio e Bruto. Scrive lo storico russo Michail Rostovtzeff (Storia economica e sociale dell'Impero Romano, La Nuova Italia, 1933): “Il susseguente conflitto tra gli uccisori di Cesare da un lato, i generali di Cesare e i suoi figli adottivi dall’altro, presenta i consueti caratteri caotici d’ogni lotta per il potere. I veterani di Cesare sostennero Antonio e Ottavio perché speravano da essi, e da essi soltanto, l’adempimento delle promesse di terra e di denaro fatte loro da Cesare. Con Bruto e Cassio pugnarono alcuni entusiasti, per lo più intellettuali, convinti che Cesare fosse stato un tiranno e avesse oltraggiato la libertà, secondoché affermavano il Senato e gli uccisori del dittatore; gli altri con qualunque partito si schierassero, lo facevano per il semplice fatto d’essere stati da esso mobilitati, o perché anch’esso aveva promesso loro terra e denaro, o perché ritenevano di combattere per la restaurazione della pace e dell’ordine.”
La resa dei conti tra i sostenitori di Cesare e i suoi congiurati assassini (questi ultimi si toglieranno la vita) fu soltanto la prima tappa della guerra civile iniziata nel 44 a.C. I vincitori di Filippi si daranno filo da torcere a vicenda; le ostilità si protrarranno per altri 11 anni, fino all’assedio di Alessandria e al conseguente epilogo melodrammatico che vide il suicidio di Marco Antonio e Cleopatra. Subito dopo Filippi, Ottaviano pensò di confiscare le terre per garantire una liquidazione alle migliaia di soldati in congedo. Ragion per cui dovette affrontare l’opposizione armata dei paladini della causa dei latifondisti, ovvero Fulvia e Lucio Antonio, rispettivamente moglie e fratello di Marco Antonio. Ottaviano circondò la città di Perugia e, all’inizio del 40 a.C., li obbligò ad arrendersi. Li prese per fame, come si suol dire. Il secondo triumvirato si divise Roma: l’Oriente a Marco Antonio, l’Occidente a Ottaviano e l’Africa a Lepido. I primi due entreranno in rotta di collisione. Con Marco Antonio, nella visione della propaganda di Ottaviano, la sfida divenne una scelta di campo: con il “nerd” Ottaviano per le libertà occidentali di Roma, con il “chad” Marco Antonio per il dispotismo orientale egizio.