Vi ricordo che il Vance letterato veniva pompato dai medesimi cattivi arnesi che oggi demonizzano o irridono il Vance politico. I sovranisti, come l'ineffabile senatore leghista Claudio Borghi, lo hanno fatto diventare una via di mezzo tra Steinbeck e Philip Roth, una lettura pedagogica imprescindibile che, suggeriscono ammiccanti, "Fa capire molte cose" e "Racconta un'America che pochi conoscono". Quale ammaestramento dovrei trarre dalla lettura di Elegia americana? Che la provincia fa schifo (invero fa schifo ovunque)? Che la deindustrializzazione produce disastri (non è una novità)? Che l'amor di patria alberga innanzitutto nei figli del popolo? Che il riscatto è possibile anche per i reduci di guerra? Scoprire l'America sconosciuta muterebbe il destino del mio paese?
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