Chissà perché quando Michele Serra parla dei poveri scrive lo stesso identico pezzo (un soffiettone in cui mette in buona luce una precisa parte politica) da trent'anni. Chissà perché ogni volta che lo leggo, il pensiero corre alla sua azienda Fonseca & Serra, profumi di ricerca (gnum), la quale si propone di raccontare attraverso gli odori. Tra le diverse fragranze, spicca il prezioso Eau de moi, firmato da Serra in persona. Cosa nasconde l'innocua etichetta vagamente flaubertiana (o stirneriana: l'unico e il suo odore)? Sudore, tanfo di ascelle o... Non voglio neanche saperlo. Terminata l'omelia pauperista del Serra, rileggo volentieri la poesia in cui Trilussa narra di un gatto che fa il socialista quando sta a digiuno, ma quando mangia diventa conservatore. La destra se ne frega dei poveri, verissimo. La sinistra invece li guarda dall'alto in basso e conclude: puzzate come capre, cari; tenete questo profumo di ricerca.