Copio l'articolo dal New York Times
UNA VOLTA ENTRATA A GAZA ISRAELE COME E QUANDO NE USCIRÀ??
Mentre i soldati israeliani si ammassavano per entrare a Gaza in forze, il ministro della Difesa prometteva loro “"Ora vedete Gaza da lontano presto la vedrete da dentro.""
Eppure, nonostante questa promessa del ministro Yoav Gallant, non è chiaro quando Israele organizzerà un’invasione di terra. E se il governo sembra esitante ad entrare a Gaza, a più di due settimane dall’attacco di Hamas che ha ucciso più di 1.400 israeliani, ci sono buone ragioni.
Ciò che ci aspetta è una sorta di guerra urbana prolungata che le forze militari del paese non affrontano da quasi un decennio per perseguire un fine politico che rimane poco chiaro, a parte quello di sconfiggere Hamas, che controlla Gaza, in modo che non possa mai più minacciare Israele.
Di per sé, questo è un compito arduo che richiederà agli israeliani di stabilire da soli il controllo su Gaza, e che costerà ingenti quantità di sangue, denaro ed indignazione per la morte dei civili.
Su tutto aleggia l’enigma politico di ciò che accadrà a Gaza dopo la fine della guerra. Una volta entrato, come ne uscirà Israele? Una volta smantellato Hamas, se potrà, a chi consegnerà le chiavi? Se Hamas non governa più Gaza, chi lo farà?
Per il momento, dicono i funzionari israeliani, queste domande non sono la loro preoccupazione immediata. Ma saranno inevitabili, anche se Gaza diventasse responsabilità di un nuovo governo israeliano.
UNA VOLTA ENTRATA A GAZA ISRAELE COME E QUANDO NE USCIRÀ??
Mentre i soldati israeliani si ammassavano per entrare a Gaza in forze, il ministro della Difesa prometteva loro “"Ora vedete Gaza da lontano presto la vedrete da dentro.""
Eppure, nonostante questa promessa del ministro Yoav Gallant, non è chiaro quando Israele organizzerà un’invasione di terra. E se il governo sembra esitante ad entrare a Gaza, a più di due settimane dall’attacco di Hamas che ha ucciso più di 1.400 israeliani, ci sono buone ragioni.
Ciò che ci aspetta è una sorta di guerra urbana prolungata che le forze militari del paese non affrontano da quasi un decennio per perseguire un fine politico che rimane poco chiaro, a parte quello di sconfiggere Hamas, che controlla Gaza, in modo che non possa mai più minacciare Israele.
Di per sé, questo è un compito arduo che richiederà agli israeliani di stabilire da soli il controllo su Gaza, e che costerà ingenti quantità di sangue, denaro ed indignazione per la morte dei civili.
Su tutto aleggia l’enigma politico di ciò che accadrà a Gaza dopo la fine della guerra. Una volta entrato, come ne uscirà Israele? Una volta smantellato Hamas, se potrà, a chi consegnerà le chiavi? Se Hamas non governa più Gaza, chi lo farà?
Per il momento, dicono i funzionari israeliani, queste domande non sono la loro preoccupazione immediata. Ma saranno inevitabili, anche se Gaza diventasse responsabilità di un nuovo governo israeliano.