Sulla Turchia
Premessa: è solo un'ipotesi, trattala come tale.
Le autorità hanno arrestato la rete che avrebbe organizzato l'attentato di ieri. Si tratterebbe di un gruppo di curdi siriani del Ypg, organizzazione vicina agli USA in Siria. Il Ministro degli Interni nel riportare la dichiarzione sull'arresto ha suggerito una responsabilità USA.
Non so quanto sia forzatura o qualcosa di concreto, ma lo ritengo importante. Ho già detto di ritenere il tentato golpe del 2016 organizzato da forze vicine alla CIA.
La vicenda è interessante per storia e per futuro.
La Turchia ha iniziato il suo gioco con un leader radicato nella borghesia nazionale, che ha stretto un accordo tra reazionari e pragmatici. Erdogan, cresciuto sotto la benedizione degli USA, ricorda Craxi. Alla Turchia, nella NATO, è stato affidato il ruolo che un tempo fu dell'Italia, vi sono però differenze.
La situazione ha permesso ad Erdogan di sventare il tentativo USA di bruciarlo nel 2016 (quando faceva capolino in Siria, Libia, accordi con Putin). Quello che sta facendo non è altro che un riorientamento verso il multipolarismo, sfruttando i margini interni alla NATO (e che le epurazioni nell'esercito del 2016 hanno facilitato).
Erdogan ha continuato a investire nel Caucaso e in Asia Centrale, giocando su tutti i tavoli -ottimi rapporti con gli azeri, mentre Baku si preparava ad entrare nel corridoio Nord-Sud che avrebbe collegato India/Iran - Russia (mesi fa, la prima visita ufficiale dopo anni di diplomatici indiani). Si infilava nel corridoio sino-pakistano Est-Ovet.
Qui la parola magica: CORRIDOI COMMERCIALI
Tratta con i russi, ma vende droni agli ucraini; aderisce al Trattato delle Svalbard (con un garage rudimentale trasformato in stazione di ricerca) e pone veti a Finlandia e Svezia (che gli USA vogliono per la questione artica e la base russa a Murmansk); costruisce moschee a Gibuti e Somalia, chiede una base navale al Sudan nel Mar Rosso (passo più lungo della gamba, non si è concluso); organizza una fetta di Libia e distrae l'UE tra migranti e isole dell'Egeo (che creerebbero un canale tra coste turche e libiche, alla faccia della guerra piratica di Pompeo).
La rocambolesca politica monetaria, su piccola scala punta a ripetere la strategia cinese, in un azzardato o la va, o la spacca.
Direte: non vorrei mai vivere in un paese così, ma dobbiamo esser chiari: la NOSTRA percezione di privilegiati in un paese post-industriale è molto diversa da quella di paesi che stanno rivendicando un ruolo nel mondo e che nessuno è disposto a regalargli (noi per primi).
Premessa: è solo un'ipotesi, trattala come tale.
Le autorità hanno arrestato la rete che avrebbe organizzato l'attentato di ieri. Si tratterebbe di un gruppo di curdi siriani del Ypg, organizzazione vicina agli USA in Siria. Il Ministro degli Interni nel riportare la dichiarzione sull'arresto ha suggerito una responsabilità USA.
Non so quanto sia forzatura o qualcosa di concreto, ma lo ritengo importante. Ho già detto di ritenere il tentato golpe del 2016 organizzato da forze vicine alla CIA.
La vicenda è interessante per storia e per futuro.
La Turchia ha iniziato il suo gioco con un leader radicato nella borghesia nazionale, che ha stretto un accordo tra reazionari e pragmatici. Erdogan, cresciuto sotto la benedizione degli USA, ricorda Craxi. Alla Turchia, nella NATO, è stato affidato il ruolo che un tempo fu dell'Italia, vi sono però differenze.
La situazione ha permesso ad Erdogan di sventare il tentativo USA di bruciarlo nel 2016 (quando faceva capolino in Siria, Libia, accordi con Putin). Quello che sta facendo non è altro che un riorientamento verso il multipolarismo, sfruttando i margini interni alla NATO (e che le epurazioni nell'esercito del 2016 hanno facilitato).
Erdogan ha continuato a investire nel Caucaso e in Asia Centrale, giocando su tutti i tavoli -ottimi rapporti con gli azeri, mentre Baku si preparava ad entrare nel corridoio Nord-Sud che avrebbe collegato India/Iran - Russia (mesi fa, la prima visita ufficiale dopo anni di diplomatici indiani). Si infilava nel corridoio sino-pakistano Est-Ovet.
Qui la parola magica: CORRIDOI COMMERCIALI
Tratta con i russi, ma vende droni agli ucraini; aderisce al Trattato delle Svalbard (con un garage rudimentale trasformato in stazione di ricerca) e pone veti a Finlandia e Svezia (che gli USA vogliono per la questione artica e la base russa a Murmansk); costruisce moschee a Gibuti e Somalia, chiede una base navale al Sudan nel Mar Rosso (passo più lungo della gamba, non si è concluso); organizza una fetta di Libia e distrae l'UE tra migranti e isole dell'Egeo (che creerebbero un canale tra coste turche e libiche, alla faccia della guerra piratica di Pompeo).
La rocambolesca politica monetaria, su piccola scala punta a ripetere la strategia cinese, in un azzardato o la va, o la spacca.
Direte: non vorrei mai vivere in un paese così, ma dobbiamo esser chiari: la NOSTRA percezione di privilegiati in un paese post-industriale è molto diversa da quella di paesi che stanno rivendicando un ruolo nel mondo e che nessuno è disposto a regalargli (noi per primi).