L'egemonia USA si affermò tra I e II Guerra Mondiale. Sanata la questione schiavitù, sconfitto il Messico e chiuso in riserve gli indiani, gli USA erano un paese-continente che confinava con uno stato fallito a Sud e un alleato a Nord. L'economia e la società prosperarono ed ebbero momenti progressivi (diritti civili, New Deal).
La coesistenza con l'URSS e l'emancipazione delle colonie, in un primo momento non colpirono gli USA. Solo negli anni 70 la competizione ne intaccò l'egemonia.
Mito progressista e sogno americano tiravano la corda e mostravano una società violenta e piena di dipendenze. Trasformazione finanziaria e informatica fornirono denaro per la competizione con l'URSS e creare l'immagine scintillante degli anni '80 tra musichette elettropop e cocaina.
Questo denaro derivava dallo spostamento delle industrie nei paesi emergenti e quindi dalla crescita produttiva di questi; favoriti anche dalla vendita di materie prime (dall'oro alle banane, dalla cocaina al litio).
Intanto gli USA spendevano in guerre per arginare il danno (Panama, Iraq, Afghanistan). I paesi produttori (in particolare Cina) compravano debito. Oggi siamo al punto di rottura, tolte le armi che garanzie offrono gli USA? Gli acquirenti capiranno di aver prestato al bullo del quartiere?
Intanto, il dollaro agganciato alla vendita di petrolio perde pezzi. Arabia Saudita e Cina stanno stabilendo lo scambio in yuan; così come la Russia -costretta dalle sanzioni- scambia in rubli, yuan, rupie.
Mi ha stupito su Marx XXI l'intervista a Gal Luft (consulente senior consiglio energetico USA) che parla di prossimo multipolarismo valutario con valute nazionali, oro e criptovalute in competizione.
Ormai lo sanno anche nella tana del lupo.
Le vecchie certezze sono finite, il mondo è in una fase caotica, dovremmo essere più cauti nei giudizi.
La coesistenza con l'URSS e l'emancipazione delle colonie, in un primo momento non colpirono gli USA. Solo negli anni 70 la competizione ne intaccò l'egemonia.
Mito progressista e sogno americano tiravano la corda e mostravano una società violenta e piena di dipendenze. Trasformazione finanziaria e informatica fornirono denaro per la competizione con l'URSS e creare l'immagine scintillante degli anni '80 tra musichette elettropop e cocaina.
Questo denaro derivava dallo spostamento delle industrie nei paesi emergenti e quindi dalla crescita produttiva di questi; favoriti anche dalla vendita di materie prime (dall'oro alle banane, dalla cocaina al litio).
Intanto gli USA spendevano in guerre per arginare il danno (Panama, Iraq, Afghanistan). I paesi produttori (in particolare Cina) compravano debito. Oggi siamo al punto di rottura, tolte le armi che garanzie offrono gli USA? Gli acquirenti capiranno di aver prestato al bullo del quartiere?
Intanto, il dollaro agganciato alla vendita di petrolio perde pezzi. Arabia Saudita e Cina stanno stabilendo lo scambio in yuan; così come la Russia -costretta dalle sanzioni- scambia in rubli, yuan, rupie.
Mi ha stupito su Marx XXI l'intervista a Gal Luft (consulente senior consiglio energetico USA) che parla di prossimo multipolarismo valutario con valute nazionali, oro e criptovalute in competizione.
Ormai lo sanno anche nella tana del lupo.
Le vecchie certezze sono finite, il mondo è in una fase caotica, dovremmo essere più cauti nei giudizi.