Recentemente, un commentatore di sinistra ha detto che la destra non ha un'ideologia ben definita che ne spieghi il successo. E dal momento che anche un orologio rotto due volte al giorno segna l'ora esatta, anche da sinistra può arrivare un'analisi corretta. Perché è esattamente la verità: non esiste un'ideologia di destra che possa soppiantare quella che invece ha tenuto in piedi il sistema di potere contro cui essa si ribella.
Del resto, quelle che noi chiamiamo destre, sono divise tra l'impostazione ultraliberista, atlantista e filoisraeliana del Milei di turno e la declinazione rossobruna, putiniana e filopalestinese tipicamente europea, in un pastone che, oltre all'odio per un comune nemico che si identifica, di volta in volta, con l'America tempio del male, con un'URSS che si vorrebbe ancora forte e vigorosa mentre è schiattata trent'anni fa e con non meglio chiarite élite globaliste, non ha altro. E che come si può, dunque, ben intuire è tenuto attaccato da una colla talmente debole che persino la sputazza apparirebbe un collante più affidabile.
Ma allora come si spiegano il trionfo di Trump, della Le Pen, della Meloni e quello, ormai probabile, dell'AFD in Germania? Con la metafora del parassitismo coprofagico.
Il parassita coprofago cresce, come dice la parola stessa - e mi scusino i lettori - mangiando la cacca altrui. Fuor di metafora, le destre vincono grazie alle cagate dette e fatte dalla sinistra. Se la sinistra inventa ogni giorno un nuovo sesso (anzi no, genere) normalizzando cose che un tempo avrebbero richiesto l'avvento di un TSO, rendendosi ridicola agli occhi persino di gente che starebbe dalla sua parte, la destra guadagna terreno evidenziando la ridicolaggine di chi le normalizza. Se la sinistra vuole regolarizzare ogni clandestino, di fatto favorendo l'immigrazione clandestina, facendo credere che ogni negro che arrivi in Italia è un potenziale Balotelli pronto a regalare una valanga di gol alla Nazionale, alla destra, per conquistare consensi, basta ricordare agli elettori che il 99,99% non ha né le doti calcistiche di Super Mario, né quelle pallavolistiche della Egonu, né ha la travolgente simpatia, solarità e intelligenza della buonanima di Idris, ma è più spesso un poveraccio che, quando va bene, finisce per molestare gli automobilisti ai semafori, quando va male rimpolpa l'organigramma della criminalità organizzata. E quindi la destra cresce.
In sostanza, abbiamo dunque uno schema molto chiaro: la sinistra dice e fa cagate, la destra conquista voti sull'onda del fastidio provocato da chi vuole normalizzare cose che sono fuori dal mondo. E fin qui, non è un mistero. Il vero punto è che nessuno approfondisce il vero motivo dietro certi rigurgiti vannacciani. Perché Vannacci, di per sé, non è un genio. Non ha fatto altro che raccogliere gli sfoghi dei social e trasformarli in un collage da vendere a lettori per nulla interessati a capire le cause di ciò che stanno vivendo, ma solo a riavere ciò che hanno perso. Sempre più cittadini non ne possono più dei diritti civili perché l'ossessiva propaganda, a reti unificate e a tutte le ore del giorno e della notte, coincide con una grave crisi finanziaria di cui non si vede l'uscita, che ha peggiorato lo stile di vita dei meno abbienti. Questo fenomeno già si era visto nel passaggio dalla Russia postcomunista a quella putiniana. Non è che il russo medio ce l'abbia, di per sé, con i valori dell'Occidente. Semplicemente li identifica con un periodo, quello eltsiniano, in cui i russi vivevano in uno stato di povertà assoluta e, al tempo stesso, identificano nel conservatore Putin, l'uomo che li ha riportati alla prosperità. E dal momento che l'umanità si muove su schemi diversi da quelli auspicati dagli intellettuali fuori dalla realtà che vivono nei quartieri alti delle proprie metropoli, quando questi ultimi, con fare pensoso e assorto, si chiedono che male abbiano fatto Gustavo Dandolo e Godevo Prendendolo, coppia gay, ad Ambrogio Brambilla e alla casalinga di Voghera coppia cattolica tradizionalista e omofoba, non si rendono conto che gli esseri umani sono molto più basici di quanto si creda. In realtà, nessun gay ha mai dato concretamente fastidio ad Ambrogio Brambilla e alla casalinga di Voghera, che stanno diventando omofobi perché vedono che lo stesso sistema di potere che gli toglie soldi dal proprio conto, che precarizza il futuro lavorativo del proprio figlio e che fa sì che le uova costino il triplo rispetto a qualche anno prima, nel frattempo impone in TV tutti i giorni l'immancabile intervista a Gustavo Dandolo e Godevo Prendendolo che desiderano a tutti i costi adottare un bambino, casomai togliendolo ad una povera crista in difficoltà economica che non può mantenerlo e che invece andrebbe aiutata.
Se, viceversa, quella stessa trasmissione fosse ambientata in un momento diverso, ossia di prosperità economica con le uova che costano la metà, Ambrogio e la casalinga di Voghera diventerebbero accaniti fan dei diritti LGBT e Vannacci avrebbe scritto un libro intitolato "il mondo a pecora". Con prefazione di Gustavo Dandolo e Godevo Prendendolo.
Chiunque abbia a che fare con tante persone, capisce ben presto una cosa di fondamentale importanza: gli esseri umani non hanno idee ma solo interessi.
Donald Trump - questo i commentatori pensosi del Belpaese lo hanno totalmente ignorato - ha basato gran parte della sua vittoria sulla cosiddetta "propaganda delle uova". In sostanza è accaduto questo: essendo le uova un genere di prima necessità nell'alimentazione dell'americano medio, è accaduto che il prezzo di ogni singolo uovo che esca dal culo della gallina è praticamente triplicato e che il vecchio tycoon abbia attribuito la cosa alla sinistra. Il che, senza dubbio è stato efficace per far fare all'americano medio - tipicamente pragmatico e venale - un ragionamento molto semplice: se la mia colazione mattutina a base di egg & bacon costa molto di più è colpa della sinistra e la destra mi riporterà ad una situazione per cui tornerò a pagare quel che pagavo prima o comunque meno di ciò che pago oggi, allora voterò la destra. Questo meccanismo, riprodotto in larga scala, è il medesimo che ha portato al successo la Meloni qui da noi ma anche la Le Pen in Francia. Ma è lo stesso meccanismo che rischia di farli perdere se poi le uova non ritornano a costare come prima.
Ad una persona sana di mente, di ciò che faccia un omosessuale nelle sue stanze da letto, fotte sega. Gli interessa, semmai, capire se con la Meloni aumenteranno le tasse oppure diminuiranno. Se pagherà il pane, le uova o il gas a cifre più elevate o se queste caleranno.
In sintesi, Trump ha vinto non perché appare come colui che riporterà, in America, Dio, Patria e Famiglia, perseguitando negri e gay, ma perché chi l'ha votato immagina che il ritorno a questi capisaldi conservatori coinciderà, se non col ritorno alla ricchezza, quantomeno col recupero di un po' di fiato dopo la sbornia progressista e globalista che, invece, ha coinciso col proprio impoverimento. Idem i suoi omologhi in giro per l'Europa. Sicché, il vero compito di Trump non è quello di trasformare l'America in un tempio del conservatorismo ma di arricchire gli americani, esattamente come il compito della Le Pen sarà di ridare grandezza alla Francia, di AFD di restituire potenza e prestigio alla Germania, della Meloni di ricreare l'Italia degli anni Ottanta. Se questi personaggi non riusciranno in queste imprese, così come hanno vinto con grande vantaggio, così perderanno con un fragore di analoga rumorosità, tanto più che si devono confrontare con nemici agguerritissimi che faranno tutto il possibile affinché questa impresa venga sabotata.
Le destre non perderanno se non avranno riportato l'umanità al secolo scorso, ma se non riporteranno i loro elettori al benessere. E quando leggo il giubilo della gente, in merito alla decisione di Trump di eliminare tutti i generi che non siano "maschile" o "femminile", mi rendo conto amaramente di come, anche a fronte di un provvedimento in fondo persino razionale, si rischia di non capire quali siano i meccanismi che muovono l'animo umano. E che proprio questa mancanza di comprensione, così come ha portato al successo le destre, rischia di farle perdere.
Del resto, quelle che noi chiamiamo destre, sono divise tra l'impostazione ultraliberista, atlantista e filoisraeliana del Milei di turno e la declinazione rossobruna, putiniana e filopalestinese tipicamente europea, in un pastone che, oltre all'odio per un comune nemico che si identifica, di volta in volta, con l'America tempio del male, con un'URSS che si vorrebbe ancora forte e vigorosa mentre è schiattata trent'anni fa e con non meglio chiarite élite globaliste, non ha altro. E che come si può, dunque, ben intuire è tenuto attaccato da una colla talmente debole che persino la sputazza apparirebbe un collante più affidabile.
Ma allora come si spiegano il trionfo di Trump, della Le Pen, della Meloni e quello, ormai probabile, dell'AFD in Germania? Con la metafora del parassitismo coprofagico.
Il parassita coprofago cresce, come dice la parola stessa - e mi scusino i lettori - mangiando la cacca altrui. Fuor di metafora, le destre vincono grazie alle cagate dette e fatte dalla sinistra. Se la sinistra inventa ogni giorno un nuovo sesso (anzi no, genere) normalizzando cose che un tempo avrebbero richiesto l'avvento di un TSO, rendendosi ridicola agli occhi persino di gente che starebbe dalla sua parte, la destra guadagna terreno evidenziando la ridicolaggine di chi le normalizza. Se la sinistra vuole regolarizzare ogni clandestino, di fatto favorendo l'immigrazione clandestina, facendo credere che ogni negro che arrivi in Italia è un potenziale Balotelli pronto a regalare una valanga di gol alla Nazionale, alla destra, per conquistare consensi, basta ricordare agli elettori che il 99,99% non ha né le doti calcistiche di Super Mario, né quelle pallavolistiche della Egonu, né ha la travolgente simpatia, solarità e intelligenza della buonanima di Idris, ma è più spesso un poveraccio che, quando va bene, finisce per molestare gli automobilisti ai semafori, quando va male rimpolpa l'organigramma della criminalità organizzata. E quindi la destra cresce.
In sostanza, abbiamo dunque uno schema molto chiaro: la sinistra dice e fa cagate, la destra conquista voti sull'onda del fastidio provocato da chi vuole normalizzare cose che sono fuori dal mondo. E fin qui, non è un mistero. Il vero punto è che nessuno approfondisce il vero motivo dietro certi rigurgiti vannacciani. Perché Vannacci, di per sé, non è un genio. Non ha fatto altro che raccogliere gli sfoghi dei social e trasformarli in un collage da vendere a lettori per nulla interessati a capire le cause di ciò che stanno vivendo, ma solo a riavere ciò che hanno perso. Sempre più cittadini non ne possono più dei diritti civili perché l'ossessiva propaganda, a reti unificate e a tutte le ore del giorno e della notte, coincide con una grave crisi finanziaria di cui non si vede l'uscita, che ha peggiorato lo stile di vita dei meno abbienti. Questo fenomeno già si era visto nel passaggio dalla Russia postcomunista a quella putiniana. Non è che il russo medio ce l'abbia, di per sé, con i valori dell'Occidente. Semplicemente li identifica con un periodo, quello eltsiniano, in cui i russi vivevano in uno stato di povertà assoluta e, al tempo stesso, identificano nel conservatore Putin, l'uomo che li ha riportati alla prosperità. E dal momento che l'umanità si muove su schemi diversi da quelli auspicati dagli intellettuali fuori dalla realtà che vivono nei quartieri alti delle proprie metropoli, quando questi ultimi, con fare pensoso e assorto, si chiedono che male abbiano fatto Gustavo Dandolo e Godevo Prendendolo, coppia gay, ad Ambrogio Brambilla e alla casalinga di Voghera coppia cattolica tradizionalista e omofoba, non si rendono conto che gli esseri umani sono molto più basici di quanto si creda. In realtà, nessun gay ha mai dato concretamente fastidio ad Ambrogio Brambilla e alla casalinga di Voghera, che stanno diventando omofobi perché vedono che lo stesso sistema di potere che gli toglie soldi dal proprio conto, che precarizza il futuro lavorativo del proprio figlio e che fa sì che le uova costino il triplo rispetto a qualche anno prima, nel frattempo impone in TV tutti i giorni l'immancabile intervista a Gustavo Dandolo e Godevo Prendendolo che desiderano a tutti i costi adottare un bambino, casomai togliendolo ad una povera crista in difficoltà economica che non può mantenerlo e che invece andrebbe aiutata.
Se, viceversa, quella stessa trasmissione fosse ambientata in un momento diverso, ossia di prosperità economica con le uova che costano la metà, Ambrogio e la casalinga di Voghera diventerebbero accaniti fan dei diritti LGBT e Vannacci avrebbe scritto un libro intitolato "il mondo a pecora". Con prefazione di Gustavo Dandolo e Godevo Prendendolo.
Chiunque abbia a che fare con tante persone, capisce ben presto una cosa di fondamentale importanza: gli esseri umani non hanno idee ma solo interessi.
Donald Trump - questo i commentatori pensosi del Belpaese lo hanno totalmente ignorato - ha basato gran parte della sua vittoria sulla cosiddetta "propaganda delle uova". In sostanza è accaduto questo: essendo le uova un genere di prima necessità nell'alimentazione dell'americano medio, è accaduto che il prezzo di ogni singolo uovo che esca dal culo della gallina è praticamente triplicato e che il vecchio tycoon abbia attribuito la cosa alla sinistra. Il che, senza dubbio è stato efficace per far fare all'americano medio - tipicamente pragmatico e venale - un ragionamento molto semplice: se la mia colazione mattutina a base di egg & bacon costa molto di più è colpa della sinistra e la destra mi riporterà ad una situazione per cui tornerò a pagare quel che pagavo prima o comunque meno di ciò che pago oggi, allora voterò la destra. Questo meccanismo, riprodotto in larga scala, è il medesimo che ha portato al successo la Meloni qui da noi ma anche la Le Pen in Francia. Ma è lo stesso meccanismo che rischia di farli perdere se poi le uova non ritornano a costare come prima.
Ad una persona sana di mente, di ciò che faccia un omosessuale nelle sue stanze da letto, fotte sega. Gli interessa, semmai, capire se con la Meloni aumenteranno le tasse oppure diminuiranno. Se pagherà il pane, le uova o il gas a cifre più elevate o se queste caleranno.
In sintesi, Trump ha vinto non perché appare come colui che riporterà, in America, Dio, Patria e Famiglia, perseguitando negri e gay, ma perché chi l'ha votato immagina che il ritorno a questi capisaldi conservatori coinciderà, se non col ritorno alla ricchezza, quantomeno col recupero di un po' di fiato dopo la sbornia progressista e globalista che, invece, ha coinciso col proprio impoverimento. Idem i suoi omologhi in giro per l'Europa. Sicché, il vero compito di Trump non è quello di trasformare l'America in un tempio del conservatorismo ma di arricchire gli americani, esattamente come il compito della Le Pen sarà di ridare grandezza alla Francia, di AFD di restituire potenza e prestigio alla Germania, della Meloni di ricreare l'Italia degli anni Ottanta. Se questi personaggi non riusciranno in queste imprese, così come hanno vinto con grande vantaggio, così perderanno con un fragore di analoga rumorosità, tanto più che si devono confrontare con nemici agguerritissimi che faranno tutto il possibile affinché questa impresa venga sabotata.
Le destre non perderanno se non avranno riportato l'umanità al secolo scorso, ma se non riporteranno i loro elettori al benessere. E quando leggo il giubilo della gente, in merito alla decisione di Trump di eliminare tutti i generi che non siano "maschile" o "femminile", mi rendo conto amaramente di come, anche a fronte di un provvedimento in fondo persino razionale, si rischia di non capire quali siano i meccanismi che muovono l'animo umano. E che proprio questa mancanza di comprensione, così come ha portato al successo le destre, rischia di farle perdere.
Franco Marino
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