Roccaraso è, da sempre, una meta sciistica e, in generale, invernale, molto amata da napoletani. Così è accaduto che, trascinati da Rita de Crescenzo, molti miei concittadini si siano recati in massa da quelle parti, col risultato di combinare anche diversi disastri. Ora, il problema non è tanto prendersela col personaggio in questione, al netto del fatto che proprio il suo retroterra paramalavitoso dovrebbe far sorgere a qualcuno qualche dubbio: sul fatto che molti personaggi controversi vengano usati dai servizi segreti per organizzare dei casini laddove uno Stato abbia interesse a proporre, attraverso i propri mezzi di comunicazione, un'ondata di indignazione per poi avere il pretesto per mettere le mani nelle tasche dei suoi cittadini, esiste un'ampia letteratura. Non dico che sia il caso della De Crescenzo, né che lei sia consapevole della cosa, ma quando tu hai una moltitudine di fan che ti seguono e che fanno qualunque cosa che tu gli dica, un po' devi aspettartelo. Il vero punto è che molti media hanno colto l'occasione per rilanciare un tema molto pretestuoso e la cui ossessività è alquanto sospetta, che è il cosiddetto overturismo.
Ora, chiunque abbia un po' di esperienza con la stampa odierna, vi si approccia col medesimo stile del sovietologo. Ma chi era? Per i meno giovani, era un giornalista esperto di comunicazione e di propaganda, il cui scopo era captare e carpire preziose informazioni, dai nebulosi comunicati che il Cremlino pubblicava, al fine di far capire a chi doveva e non far capire a chi non dovesse.
Adottando questo approccio ho, in tempi non sospetti, capito dove volesse portare l'esasperazione dei toni contro chi, per un motivo o per l'altro, rifiutasse di vaccinarsi. Fino alla comparsa di Burioni, il sottoscritto, in linea di principio assolutamente favorevole ai vaccini, neanche immaginava che esistesse una categoria come i novax, ed anzi pensavo che quei pochi che si opponessero ai vaccini fossero qualcosa di simile ai Testimoni di Geova. L'ascesa al proscenio di quel professore, il fatto che venisse pubblicizzato oltre ogni effettivo merito, ma soprattutto l'arroganza settaria dei suoi accoliti - del tutto incapaci di confrontarsi serenamente con chi, senza essere necessariamente novax ma semplicemente dubbioso su alcune cose cose - mi hanno scatenato molti dubbi e oggi, se non sono ostile a priori al concetto di vaccino, di sicuro sono molto critico nei confronti di come certi scienziati scelgano di fare divulgazione. La mia posizione, durante la pandemia, è stata netta: non mi sono vaccinato. E non mi vaccinerò nemmanco tornasse un'altra sequela di lockdown e di campagne di odio contro i non vaccinati.
Con lo stesso presupposto, sapevo benissimo che l'ambientalismo aveva analoghi intenti truffaldini, ossia spillare denaro alla gente.
In generale, quando i grandi media mainstream pubblicizzano un determinato tema, si può star sicuri che ci sono enormi interessi dietro che vanno oltre la presunta nobiltà della battaglia. Ed è così che, quando sento parlare di emergenza abitativa e di overturismo, subito cerco di intuire l'inganno che c'è dietro. E dietro, purtroppo, c'è tanto. Ma andiamo con ordine.

Dell'Italia sappiamo tutti che ha un debito piuttosto cospicuo rispetto al PIL. Quel che pochi sanno è che il nostro patrimonio immobiliare è enormemente superiore al debito, in un rapporto di 4 a 1. E, come è ovvio che sia, si tratta di un bel bocconcino su cui qualcuno vuole metterci le mani sopra. Chi è questo qualcuno? Fondi di investimento stranieri, desiderosi di prendersi, a prezzi di saldo, le nostre case.
Cosa c'entra questo con l'overturismo? Tanto per cominciare, questo fenomeno - come dice la parola stessa - riguarda quei posti ad alto interesse turistico. Di certo, non un paesello di provincia. Napoli, Roma, Firenze hanno tantissimi turisti ma non li hanno certo Casoria e Giugliano, Tivoli e Marino, Scandicci e Rignano sull'Arno. Quel che è accaduto è che il proliferare dei b&b ha tolto molti soldi alle catene alberghiere internazionali che si sono viste venire meno un sacco di profitti perché il turista, giustamente, preferisce andare a fare vacanza in posti a dimensione più familiare e meno costosi, dove non di rado si sviluppano anche legami di amicizia col proprietario che portano ad una fidelizzazione del cliente. Per lavoro, ho spesso girato l'Italia e il mondo, e anche oggi mantengo ottimi rapporti di amicizia con tutti i titolari delle strutture ove ho temporaneamente alloggiato.
In un paese autenticamente liberale, di fronte agli alberghi che protestano, lo Stato direbbe plasticamente "Se non sapete stare sul mercato con i prezzi che proponete, diminuiteli oppure fottetevi". Ma questo non risponderebbe alla reale domanda: perché molti proprietari immobiliari decidono di fare dei b&b? E la ragione è ovvia: fare i b&b è molto più conveniente di un lungo fitto, per le seguenti ragioni. La prima - nota a chiunque affitti appartamenti - è che lo Stato non tutela i proprietari ma concede moltissimo agli inquilini. Le procedure di sfratto per mancato pagamento e danni provocati all'immobile, dall'inquilino, durano mesi se non anni - nei quali, naturalmente, il proprietario continua a pagare le tasse come se stesse continuando a ricevere fitti - col risultato che tutto questo si traduce in un bagno di sangue per quest'ultimo che casomai con quei fitti ci voleva trarre un reddito che invece si è trasformato in una perdita. E questo si vede dal dato statistico - dunque, certo e inoppugnabile - che un inquilino su due è moroso. Significa che un inquilino su due non vuole o non può pagare l'affitto.
In un paese normale, lo Stato andrebbe dall'inquilino e gli direbbe "Caro amico. Se tu non puoi permetterti di prendere in fitto una casa da solo, non ti resta che condividere la spesa con altri inquilini". Come del resto fa tanta gente, studenti, impiegati che non possono permettersi di pagare un intero fitto, o semplicemente vogliono risparmiare per poi riservare quei soldi ad altre cose, e che sviluppano, così, con i coinquilini un rapporto di amicizia.
In un paese normale, il problema di un'affittuario che si ribellasse ad un discorso del genere, si risolverebbe facendogli piombare in casa, al primo ritardo nel pagamento, una pattuglia di sbirri che, con la forza, lo butta in mezzo ad una strada, come si fa con chiunque, di fatto, occupi arbitrariamente un tuo bene. Perché la solidarietà è una cosa buona e giusta ma, quando è obbligatoria, si chiama rapina.
Eppure, a dire queste cose, in fondo banali, quasi ci si fa la figura degli egoisti che se ne fregano del prossimo. Al punto che qualche tempo fa, nella pagina di una con cui litigai su questo argomento, c'era una persona che si giustificava del fatto di fittare la propria casa, ma ad un prezzo basso perché "non voleva speculare". Questa è la mentalità ricattatoria e autoricattatoria.
Sicché, molti proprietari, negli ultimi anni, hanno visto nel mondo dei b&b un nuovo eldorado, e dunque di appartamenti per gli inquilini ce ne sono sempre di meno e a condizioni molto più stringenti, con i fitti che stanno salendo alle stelle.
Ma cosa ci si poteva aspettare quando si vive in uno Stato che salta alla giugulare di chiunque abbia avuto la capacità di fare qualche soldino?

Ecco perché si parla di overturismo, di emergenza abitativa. Perché si vuole scoraggiare la volontà da parte di un proprietario di trarre profitto dal proprio immobile, così da portarlo a svenderlo. Ed è per questo che si sta coltivando un malcelato disprezzo - di derivazione comunista - contro i proprietari di casa, i quali sono la nuova tetta da mungere per sfamare uno Stato sempre più esoso e meno servizievole.
Quando sentite qualcuno che si lamenta perché ci sono troppi turisti, ditegli che la colpa è di chi ha convinto gli italiani che potessero vivere di turismo, col risultato che questi ultimi hanno preso troppo sul serio uno Stato che, invece, ha sempre guardato con ostilità chi cerca di prosperare.
L'Italia ha coltivato un odio così profondo della ricchezza che sta realizzando il dogma del socialismo reale: tutti uguali ma poveri.
Da mal comune a "fame comune, mezzo gaudio". Affamati ma tutti insieme.
Volete mettere la soddisfazione?

Franco Marino


Se ti è piaciuto questo articolo, sostienici con un like o un commento all'articolo all'interno di questo spazio e condividendolo sui social.

Comments

Mmm...che ci siano reconditi scopi dietro a questi articoli dubito. Di Roccaraso ha parlato il "Guardian " inglese sviluppando l'articolo sugli influencer e sui tiktoker che spingono le persone a visitare certi luoghi.
Molti giornali parlano del fatto che le nuove coppie non fanno figli, non acquistano mobili costosi, non hanno suppellettili e spendono per viaggiare. In quanto all'emergenza abitativa, Londra, Parigi, New York sono città dove ho abitato in passato. A Londra io e il mio primo marito abbiamo condiviso l'appartamento con un'altra coppia, a Parigi abitavamo in uno 'studiò" di 30 metri, a NY eravamo in fondo a Brooklin. Era normale per tutti. Qui in Italia se parli di condividere un appartamento con qualcuno ti guardano male.
 

Media

Blog entry information

Author
Franco Marino
Views
557
Comments
2
Last update

More entries in Società

  • Chiara Ferragni c'est nous (di Franco Marino)
    Paolo Villaggio raccontava divertito che, quando lo fermavano per la strada, gli dicevano che in Fantozzi rivedevano un proprio collega ma nessuno ammetteva mai di essere egli stesso Fantozzi...
  • La soluzione satura del wokismo (di Franco Marino)
    Dopo la vittoria di Trump negli Stati Uniti, sembra che stiano cambiando tante cose. Della decisione da parte di Zuckerberg di rimuovere da Meta tutti i programmi di fact-checking già sappiamo. Ma...
  • Abolire il concetto di egemonia culturale (di Franco Marino)
    Da ragazzi crediamo che le persone si dividano in due categorie: quelli che sono quel che dicono di essere e quelli che non sono quel che dicono di essere. Diventando adulti, ci accorgiamo che ne...
  • Gli idioti in marcia
    Un racconto del 1951 dell'autore di fantascienza Cyril Michael Kornbluth si intitola proprio così, “Gli idioti in marcia” (“The marching morons”), e si iscrive nel filone della satira sociale...
  • Come e perché è morta la creatività (di Franco Marino)
    Stamattina in molti, sapendomi napoletano, mi hanno chiesto cosa io pensi del rifacimento di Natale in Casa Cupiello trasmesso ieri sera su Rai1. Ho avuto modo di vederlo, incuriosito come sono da...

More entries from Franco Marino

Top