Prima delle feste natalizie, in ufficio parlavamo del cosiddetto DDL sicurezza. Chiarendo che nessuno di noi ha l'ambizione di ubriacarsi e drogarsi per poi mettersi in macchina, eravamo tutti preoccupati per il fatto che oggi si rischi di essere beccati positivi persino se si è presa una banale tachipirina, come è accaduto ad un automobilista che si è visto ritirare la patente. Un collega, il cui padre è produttore di vini, sostiene - a giusta ragione - che questo provvedimento rischia di dare un pesante colpo a tutta la ristorazione e al fiorentissimo settore vinicolo. E la cosa che più mi colpiva è come le loro considerazioni, per quanto giuste, non riuscissero a disancorarsi dal piano logico su cui erano poggiate. Secondo loro, chi concepisce cose di questo tipo è un idiota che non sa quello che fa, un incompetente, un incapace. Nessuno considera l'ipotesi che quando la spiegazione ad un fenomeno è assurda, allora la spiegazione è un'altra e, dunque, provvedimenti assurdi, illogici, sbagliati, appartengano ad una logica ben più ampia. Quale?

L'Italia nel 1945 ha perso una guerra e nella maniera più ignominiosa, ossia dopo aver aggredito una Francia già battuta e dopo aver accoltellato alle spalle una Germania moribonda. Lo "scuorno" con cui eravamo considerati dagli stranieri era tale che quando De Gasperi si presentò al tavolo della pace, disse "Prendo la parola in questo consesso mondiale e sento che tutto, tranne la vostra cortesia, è contro di me". Questo fatto non viene mai menzionato a sufficienza. Chi studia la storia, sa che quando un popolo perde un conflitto, normalmente il vincitore gli toglie tutto, territori, sovranità, dignità, i cittadini del vinto vengono venduti come schiavi e, da quel momento, la civiltà perdente cessa di esistere. Che poi questo destino non abbia riguardato noi, è un caso: semplicemente, gli Stati Uniti avevano paura che il proletariato europeo finisse nell'orbita sovietica e quindi hanno drogato le nostre economie, per poi iniziare a spolparle non appena fosse caduta l'URSS come poi avvenne. Del resto, se vediamo tutti gli accadimenti storici dal 1991 al 2024, tutto torna. E tuttavia, l'antifascista non è minimamente disposto a considerare che il ruolo dei partigiani fu minimo, che la stragrande maggioranza degli aedi dell'antifascismo, quando il regime era operativo, era fedelmente e convintamente fascista, e che senza l'ingresso di USA e URSS, di "Bella Ciao" nessuno saprebbe nulla. E che, quindi, per la persona in buonafede e assennata - niente affatto desiderosa di rifare il Fascismo ma nemmeno disponibile a prestarsi a queste buffonate - la Resistenza non è stata altro che un tradimento della patria da parte di gente che fino al giorno prima portava la pantofola a Mussolini. E che il fatto che ci siamo ritrovati, dopo la fantomatica Liberazione, più ricchi di prima, è stato frutto di una serie di coincidenze storiche, di certo non di fantomatici meriti italiani. L'Italia è, quindi, di fatto, una colonia americana. Un paese che ha, al proprio interno, decine di basi NATO più altre americane, che non ha una propria moneta, che non ha materie prime, di fatto non è sovrano né indipendente e non può prendere alcuna decisione autonoma che contrasti con l'interesse primario dei padroni.

Quando si capisce questo, si può capire quante apparenti assurdità dominino non soltanto l'azione politica odierna ma anche, in generale, i capisaldi della propria struttura costituzionale. Non c'è bisogno di scomodare le vicende del Donbass per rendersi conto quanto sia ridicolo sostenere un'Ucraina che non ha alcuna autonomia, inimicandoci una Russia con la quale avevamo un trattamento privilegiato perché questo ormai lo capisce anche l'uomo della strada. Ma già se pensiamo, per esempio, al fatto che sia assurdo che un proprietario di casa non possa cacciare, con l'intervento delle forze dell'ordine, un inquilino che non paga l'affitto - cosa che avviene in tutti i paesi sovrani del mondo - la spiegazione che non sia giusto farlo e che chi vuole trarre un reddito dal trilocale ereditato dal nonno sia un cattivone da vessare può sembrare ridicola solo se non si entra nell'ottica delle idee che il Belpaese ha un enorme patrimonio immobiliare su cui i fondi di investimento americani vogliono mettere le mani. E dunque l'obiettivo è di portarci via le case per trasformarle in tanti B&B a stelle e strisce che a quel punto, miracolosamente, non incontreranno più le resistenze burocratiche che invece attualmente colpiscono chiunque voglia fare un'attività col proprio appartamento. Sicché la strategia è fare in modo che i proprietari non investano sul mattone, casomai per farglielo vendere e poi fargli investire il ricavato in titoli tossici, presto divorati dall'inflazione, scoraggiandoli dal fittarle o dall'aprire una qualsiasi attività lucrativa.
Per non parlare delle tante norme vessatorie contro le partite IVA, trattate come pezze da piedi, chi ragiona "a valle" - come i miei colleghi - crede che i politici siano idioti che non sanno quello che fanno, mentre chi sta "a monte" sa che la "madrepatria" non tollererebbe mai la presenza di un solido distretto di imprenditori espressione di uno stato che si vuole sottomesso e non autonomo.
E così, in merito al DDL incriminato, il discorso è analogo. Chi pensa che questo decreto renda più sicure le strade, non capisce che, lungi da risolvere un problema - che magari c'è anche ma non esageriamo, non è che ogni dì c'è l'ecatombe - in realtà ne creerà altri. Ma secondo voi, chi governa non ha chiare le conseguenze delle scemenze che fa? E' chiarissimo che si vogliano colpire settori vitali dell'economia italiana, forse per favorire qualche multinazionale straniera alimentare.

Quando si introietta il principio che quando una spiegazione è assurda, vuol dire che la spiegazione è un'altra, subito ci appare come la nostra classe dirigente non sia fatta da statisti che agiscono nell'interesse nazionale bensì da servi del governo americano. E tutto si fa chiaro. Almeno per chi vuole vedere davvero come stiano le cose. Gli altri, naturalmente, continueranno a dormire.
L'Italia non avrà mai una politica a dimensione dei propri interessi fin quando non si libererà dalla propria dimensione di colonia. Se non si parte da questo punto, è del tutto inutile ragionare sul resto.


Franco Marino


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L'ITALIA NON PUGNALÒ ALLA SCHIENA LA FRANCIA: AVEVANO GIÀ INIZIATO A BOMBARDARCI LORO IL 14 GIUGNO SULLE COSTE LIGURI.
E IL SUCCESSO ECONOMICO ITALIANO DEL DOPOGUERRA, PER L'ENNESIMA VOLTA, NON FU MERITO ESCLUSIVO DEL PIANO MARSHALL MA PRINCIPALMENTE NOSTRO.
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