Quando mi capita, soprattutto dal broadcast, che molti mi chiedano cosa io pensi degli eventi di politica internazionale che si stanno susseguendo, non posso fare a meno di trattenere un certo imbarazzo, dovuto a varie ragioni. La prima è che c'è, in realtà, ben poco da dire rispetto a quanto non sia stato già detto in altre occasioni. Insomma, chi ha avuto modo di leggermi quando ho parlato, ad esempio, della vittoria della Le Pen in Francia, sa bene che tanto questa quanto la crescita in Europa delle destre radicali - tale che il rinnovo della commissione della Von Der Leyen è a rischio - il ritorno di Trump in America e altri risultati simili, li attribuisco ad una causa che è poi il perché della seconda ragione per cui mi trovo in imbarazzo. E cioè che le cause sono così banali che scriverci un articolo è come dire al prossimo che quando non ci sono nuvole, il cielo è azzurro. Nessun lettore considererebbe uno scritto del genere come un valore aggiunto. Ciò che sta accadendo è semplicemente il risultato di una politica che smette di difendere i suoi cittadini, rendendo loro la vita difficile e si mette a governare contro il ceto medio, il buonsenso e l'evidenza, per giunta cercando di tappare la bocca a chi protesta o boicottando Tizio o Caio perché la pensa in maniera diversa - senza che nessuno ricordi ai personaggi in questione che il valore di una democrazia sta proprio nel rispettare chiunque la pensi diversamente - l'esito non può essere quello che si vede.
Il terzo motivo di disagio è cosa accadrà adesso. E a questa domanda nessuno può rispondere. Se c'è una categoria di commentatori da disprezzare è quella dei "profeti". Intendiamoci, certamente il mondo segue alcune tendenze e non è strano provare ad azzardare ipotesi su cosa può avvenire. Ma un conto è dire "ho la sensazione che le cose andranno così" oppure "si rischia questo, quello e quell'altro ancora", altro è profetizzare che avverrà questo o quello. La storia non segue linee rette, il determinismo è un metodo errato per leggere le cose. Quel che si può dire è che la tendenza generale è di rigetto nei confronti delle classi dirigenti, per una lunghissima serie di ragioni che risalgono addirittura all'Ottocento e per approfondire le quali ci vorrebbe un pezzo apposito. A questa situazione, i governi possono tanto reagire alla maniera dell'Ancien Regime francese del Settecento, ignorando la Dea Realtà fin quando questa bussa alla porta della Maria Antonietta tagliandole la testa, quanto orientando il cambiamento, come una barca quando va di bolina per cercare di non prendersi il vento contro.
Nessuno può fare profezie di alcun tipo. Quel che possiamo dire è che siamo in una fase di transizione che, come sempre accade in questi casi, può tanto essere agguantata da un vero rivoluzionario, tanto essere addormentata dal potere che può benissimo guidare - come è già successo tante altre volte in passato - un personaggio apparentemente indicato come nemico pubblico ma che, sottobanco, svolge la funzione di "tribuno della plebe".
Elon Musk è sicuramente fuori da alcuni schemi ma tanto il suo ambientalismo come pure l'idea di impiantare i microchip nel corpo delle persone non aiutano a pensare ad un signore che ha una visione della vita poi così dissonante rispetto ai deliri progressisti.
In sintesi, il rischio di cadere dalla padella alla brace e che, nel frattempo, la padella faccia di tutto per far credere che la brace sia peggiore, sicuramente c'è.
Siamo in un periodo di grandi cambiamenti, questo sì. Ma ogni palingenesi, più o meno violenta, può tanto essere foriera di una fuoriuscita da certi incubi, tanto farci piombare in situazioni ben più gravose di quelle che abbiamo abbandonato. La persona razionale, in tal senso, non profetizza. Si limita a registrare un andazzo, che del resto è chiaro e non è certo di questi ultimi tempi.
La ruota è stata girata e certo non da oggi ma da diversi anni. Che poi sia quella la ruota della fortuna della buonanima del vecchio Mike Bongiorno o una roulette russa, è tutto da vedere.
Il terzo motivo di disagio è cosa accadrà adesso. E a questa domanda nessuno può rispondere. Se c'è una categoria di commentatori da disprezzare è quella dei "profeti". Intendiamoci, certamente il mondo segue alcune tendenze e non è strano provare ad azzardare ipotesi su cosa può avvenire. Ma un conto è dire "ho la sensazione che le cose andranno così" oppure "si rischia questo, quello e quell'altro ancora", altro è profetizzare che avverrà questo o quello. La storia non segue linee rette, il determinismo è un metodo errato per leggere le cose. Quel che si può dire è che la tendenza generale è di rigetto nei confronti delle classi dirigenti, per una lunghissima serie di ragioni che risalgono addirittura all'Ottocento e per approfondire le quali ci vorrebbe un pezzo apposito. A questa situazione, i governi possono tanto reagire alla maniera dell'Ancien Regime francese del Settecento, ignorando la Dea Realtà fin quando questa bussa alla porta della Maria Antonietta tagliandole la testa, quanto orientando il cambiamento, come una barca quando va di bolina per cercare di non prendersi il vento contro.
Nessuno può fare profezie di alcun tipo. Quel che possiamo dire è che siamo in una fase di transizione che, come sempre accade in questi casi, può tanto essere agguantata da un vero rivoluzionario, tanto essere addormentata dal potere che può benissimo guidare - come è già successo tante altre volte in passato - un personaggio apparentemente indicato come nemico pubblico ma che, sottobanco, svolge la funzione di "tribuno della plebe".
Elon Musk è sicuramente fuori da alcuni schemi ma tanto il suo ambientalismo come pure l'idea di impiantare i microchip nel corpo delle persone non aiutano a pensare ad un signore che ha una visione della vita poi così dissonante rispetto ai deliri progressisti.
In sintesi, il rischio di cadere dalla padella alla brace e che, nel frattempo, la padella faccia di tutto per far credere che la brace sia peggiore, sicuramente c'è.
Siamo in un periodo di grandi cambiamenti, questo sì. Ma ogni palingenesi, più o meno violenta, può tanto essere foriera di una fuoriuscita da certi incubi, tanto farci piombare in situazioni ben più gravose di quelle che abbiamo abbandonato. La persona razionale, in tal senso, non profetizza. Si limita a registrare un andazzo, che del resto è chiaro e non è certo di questi ultimi tempi.
La ruota è stata girata e certo non da oggi ma da diversi anni. Che poi sia quella la ruota della fortuna della buonanima del vecchio Mike Bongiorno o una roulette russa, è tutto da vedere.
Franco Marino
𝑺𝒆 𝒗𝒊 𝒆̀ 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒊𝒖𝒕𝒐 𝒍'𝒂𝒓𝒕𝒊𝒄𝒐𝒍𝒐, 𝒔𝒐𝒔𝒕𝒆𝒏𝒆𝒕𝒆 𝒊𝒍 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒐 𝒑𝒓𝒐𝒈𝒆𝒕𝒕𝒐 𝒊𝒔𝒄𝒓𝒊𝒗𝒆𝒏𝒅𝒐𝒗𝒊, 𝒄𝒐𝒎𝒎𝒆𝒏𝒕𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒆 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒎𝒊 𝒑𝒊𝒂𝒄𝒆 *𝒂𝒍𝒍'𝒊𝒏𝒕𝒆𝒓𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒍𝒍'𝒂𝒓𝒕𝒊𝒄𝒐𝒍𝒐 𝒔𝒖𝒍 𝒔𝒊𝒕𝒐*. 𝑮𝒓𝒂𝒛𝒊𝒆.