Ho profondamente detestato - e certo non solo per questa sua famosa frase - Umberto Eco quando disse che "i social hanno dato diritto di parola anche a gente che prima al massimo si esprimeva al bar". E ciò nondimeno, quando uno apre un qualsiasi social media, a volte ha la tentazione di simpatizzare con i gatti del suo giardino e con i sociopatici che, con la foto profilo che li ritrae mentre limonano un alano, ci dicono quanto siano meglio gli animali di quei farabutti degli esseri umani.
Infatti tutte le volte che un determinato politico finisce nella canea del bullismo social, è difficile non dare ragione a quello scrittore. E anche nel caso di Salvini, la persona di buonsenso più vede il proliferare di meme contro di lui, più chiude i social e preferisce tornare quando la bolla si è schiattata. Qual è il punto della questione?
Da giorni Trenitalia è interessata da alcuni guasti. Chiunque amministri qualsiasi cosa, sa che i problemi tecnici sono all'ordine del giorno e che un sistema praticamente perfetto non è possibile. Peraltro, mi sono trovato più volte a prendere treni negli ultimi anni e devo dire che la situazione delle nostre ferrovie non è così disastrosa come appare. Certo, le ferrovie italiane non sono minimamente paragonabili, per mille motivi, a quelle degli altri paesi, molto più avanzati del nostro. Ma certamente le responsabilità vanno oltre un singolo esecutivo. Oltretutto, sì, il servizio ferroviario italiano non è il massimo, ma chi deve prendere un treno fondamentalmente è interessato che il treno arrivi a destinazione in tempi ragionevoli (un po' di ritardo ci può stare) e che se un qualche evento nefasto renda impossibile il viaggio, venga rimborsato, oltre al fatto che non ci siano incidenti ferroviari. Ma fino a prima del guasto, è andato tutto liscio. Se ci sono dei problemi, è giusto che vadano risolti ma la vera domanda è: cosa c'entra il governo? Per quale motivo Salvini si dovrebbe dimettere?
Eppure da ieri non si parla d'altro. I media di sinistra da due anni bullizzano il governo su ogni singola cosa, col loro esercito di autori satirici, comici, attori, influencer. Ma, per esempio, nel caso dei guasti di Trenitalia, non sanno dirci quali effettive responsabilità abbia Salvini, cosa avrebbe potuto e dovuto fare che non ha fatto, cosa non avrebbe potuto e dovuto fare che invece ha fatto, in un delirio che alla lunga ottiene come risultato soltanto di generare un rumore di fondo di spinte contrapposte il cui risultato è, come sempre, zero. Poi certo, Salvini qualche dichiarazione in libertà potrebbe risparmiarsela, tipo accusare ditte private di chiodi messi male e chissà cos'altro. Ma oltre questo, qualcuno sa dirmi cosa avrebbe dovuto fare che non ha fatto?
Oltretutto, quando parliamo di ministri e primi ministri, ci riferiamo alla situazione italiana che vede il potere esecutivo praticamente castrato. Per cui, se anche emergessero delle responsabilità e l'esecutivo attuale decidesse di assumersi pieni poteri per risolverle - le Ferrovie dello Stato sono una nota cucina di ricatti e di pressioni - subito arriverebbero le accuse di fascismo. Perché si è fatto passare il principio che "decidere è fascista", salvo ovviamente quando a decidere è la sinistra.
E allora uno capisce che se votando centrodestra, vota degli scappati di casa - perché solamente uno scappato di casa si farebbe infinocchiare da un'amante - che però perlomeno non passano da mane a sera a dire fesserie, votando a sinistra sarebbe costretto a legittimare altri scappati di casa che però non hanno una minima idea di cosa farebbero al posto del governo attuale.
"Piove Salvini ladro/fascista, Meloni ladra/fascista, Piantedosi ladro/fascista, Sgarbi ladro/fascista, Sangiuliano ladro/fascista" è l'unica cosa che sa dire la sinistra.
Infatti tutte le volte che un determinato politico finisce nella canea del bullismo social, è difficile non dare ragione a quello scrittore. E anche nel caso di Salvini, la persona di buonsenso più vede il proliferare di meme contro di lui, più chiude i social e preferisce tornare quando la bolla si è schiattata. Qual è il punto della questione?
Da giorni Trenitalia è interessata da alcuni guasti. Chiunque amministri qualsiasi cosa, sa che i problemi tecnici sono all'ordine del giorno e che un sistema praticamente perfetto non è possibile. Peraltro, mi sono trovato più volte a prendere treni negli ultimi anni e devo dire che la situazione delle nostre ferrovie non è così disastrosa come appare. Certo, le ferrovie italiane non sono minimamente paragonabili, per mille motivi, a quelle degli altri paesi, molto più avanzati del nostro. Ma certamente le responsabilità vanno oltre un singolo esecutivo. Oltretutto, sì, il servizio ferroviario italiano non è il massimo, ma chi deve prendere un treno fondamentalmente è interessato che il treno arrivi a destinazione in tempi ragionevoli (un po' di ritardo ci può stare) e che se un qualche evento nefasto renda impossibile il viaggio, venga rimborsato, oltre al fatto che non ci siano incidenti ferroviari. Ma fino a prima del guasto, è andato tutto liscio. Se ci sono dei problemi, è giusto che vadano risolti ma la vera domanda è: cosa c'entra il governo? Per quale motivo Salvini si dovrebbe dimettere?
Eppure da ieri non si parla d'altro. I media di sinistra da due anni bullizzano il governo su ogni singola cosa, col loro esercito di autori satirici, comici, attori, influencer. Ma, per esempio, nel caso dei guasti di Trenitalia, non sanno dirci quali effettive responsabilità abbia Salvini, cosa avrebbe potuto e dovuto fare che non ha fatto, cosa non avrebbe potuto e dovuto fare che invece ha fatto, in un delirio che alla lunga ottiene come risultato soltanto di generare un rumore di fondo di spinte contrapposte il cui risultato è, come sempre, zero. Poi certo, Salvini qualche dichiarazione in libertà potrebbe risparmiarsela, tipo accusare ditte private di chiodi messi male e chissà cos'altro. Ma oltre questo, qualcuno sa dirmi cosa avrebbe dovuto fare che non ha fatto?
Oltretutto, quando parliamo di ministri e primi ministri, ci riferiamo alla situazione italiana che vede il potere esecutivo praticamente castrato. Per cui, se anche emergessero delle responsabilità e l'esecutivo attuale decidesse di assumersi pieni poteri per risolverle - le Ferrovie dello Stato sono una nota cucina di ricatti e di pressioni - subito arriverebbero le accuse di fascismo. Perché si è fatto passare il principio che "decidere è fascista", salvo ovviamente quando a decidere è la sinistra.
E allora uno capisce che se votando centrodestra, vota degli scappati di casa - perché solamente uno scappato di casa si farebbe infinocchiare da un'amante - che però perlomeno non passano da mane a sera a dire fesserie, votando a sinistra sarebbe costretto a legittimare altri scappati di casa che però non hanno una minima idea di cosa farebbero al posto del governo attuale.
"Piove Salvini ladro/fascista, Meloni ladra/fascista, Piantedosi ladro/fascista, Sgarbi ladro/fascista, Sangiuliano ladro/fascista" è l'unica cosa che sa dire la sinistra.
Così non resta che chiudere i social e riaffacciarsi timidamente quando è tornato il buonsenso.
Franco Marino
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