Quando c'è un fatto di cronaca di quelli grossi, la cosa più difficile è stargli dietro con un articolo e infatti, come in molti in privato mi hanno fatto notare, in questi giorni li ho saltati tutti. Il motivo è semplice: non riuscivo a dire niente che non fosse stato già detto e, invece, la forza di questo spazio che mi è sempre stata riconosciuta è di avere un punto di vista non banale sulle cose.
Per poter riuscire in questo intento, la prima cosa è non rimanere sul fatto di cronaca in sé ma andare oltre e cercare di vedere il filo che unisce vicende apparentemente slegate tra loro.
Per esempio, che senso ha dire che la povera Cinzia Dal Pino è vittima di un sopruso e che è demenziale perseguirla per quello che ha fatto? Che senso ha dire che è giusto che Salvini cerchi di frenare gli sbarchi e che una magistratura che addirittura vuol mandarlo in galera per questo, di fatto sta compiendo un'eversione? Nessun senso. Sono cose dette e stradette da editorialisti ben più importanti di me.
Invece, è utile scrivere qualcosa su questi accadimenti quando si ha qualcosa da dire che va oltre i fatti in sé e oltre gli schieramenti in campo. E cosa dunque?

Tra un mese e mezzo in America si terranno le elezioni. Dire chi vincerà è un'impresa ardua anche se fino a due mesi fa avrei detto "Trump ad occhi chiusi". Ma da quando Kamala Harris è entrata in campo, è opinione comune che il vecchio Donald stia sbagliando tutto ciò che può e che rischia di mettere in dubbio un risultato non dico già scritto - perché lui stesso del resto nel 2016 vinse elezioni che lo vedevano nettamente sfavorito - ma comunque abbastanza sicuro.
Comunque finisca l'esito della tornata elettorale, non cambierà la situazione. L'America è ad un passo da una guerra civile tra un gruppo dirigente di progressisti completamente fuori dalla realtà e il ceto medio che, ovviamente, non ci sta a venire spolpato in nome di ubbie ideologiche completamente campate in aria.
E dal momento che l'Italia - e in generale l'Europa - è una colonia americana, questo scontro è arrivato anche da noi. E' questo il vero punto da chiarire.

Prendiamo il caso della legittima difesa. Non mi interessa sapere se Cinzia Dal Pino abbia esagerato nel fare fuori il rapinatore. Certo, qualcuno può avere da obiettare circa il fatto che una donna, dopo aver sventato una rapina, possa addirittura infierire sul rapinatore schiacciandolo con un suv. A costoro ricorderei la storia capitata proprio nella mia città a Maurizio Estate che reagì alla rapina nell'autolavaggio del padre sparando in aria contro gli aggressori i quali, dopo un'ora, tornarono e lo ammazzarono. Se il ragazzo avesse ucciso entrambi, sarebbe ancora vivo.
Come non mi interessa sapere se ci siano gli estremi per inquisire Salvini, che certamente - ben sapendo di avere contro la magistratura - avrà preso i suoi provvedimenti cercando di seguire fedelmente le procedure, tanto che è stata persino intercettata una chat di un magistrato che dice ad altri "Ha ragione ma dobbiamo attaccarlo".
Questi due fatti sono figli della stessa mano, ossia l'élite progressista dei democratici americani che, con queste azioni, intende affermare il proprio potere contro i ceti medi dei paesi europei, a partire da un rafforzamento dell'autorità dello Stato, ma non contro i delinquenti bensì contro quei cittadini che semplicemente chiedono allo Stato di proteggerli. Si capisce bene che, nel momento in cui si afferma il principio che reagire ad un torto è molto più pericoloso per la vittima di quanto possa essere decidere di vessare qualcuno, di fatto si sta facendo una guerra contro le persone perbene che lavorano onestamente.
E quanto all'inondazione di clandestini che l'Italia subisce giornalmente, si sta affermando lo stesso principio: il cittadino deve subire i reati comuni dei clandestini senza neanche protestare.

Trattare le questioni localmente significa non aver capito il problema di fondo: la guerra al ceto medio di cui le classi dirigenti hanno bisogno per giustificare la spoliazione dei risparmi dei cittadini.
Deve passare il messaggio che se si reagisce ad un sopruso si viene puniti, così che il cittadino venga educato a non reagire soprattutto quando a commettere il sopruso è lo Stato, che è il vero filo comune che unisce sia la vicenda di Cinzia che la richiesta di sei anni di carcere per Salvini.
Ed è un filo che si spezza soltanto se i cittadini capiscono che è giunto il momento di ribellarsi.
Fino a quel momento, le classi dirigenti continueranno imperterrite a colpire il ceto medio, contando sulla sua codardia.


Franco Marino


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Comments

Il cambiamento é già iniziato anni fa ma, come ogni ciclo storico, necessita di un tempo lungo e di vittime. Gli USA stanno perdendo la loro egemonia geopolitica mondiale che si sta spostando ad Est. Forse...forse...qualcosa di concreto lo vedremo nel 2026-27, io mi auguro di assistervi, magari in una stanza di una RSA ma tu ce la farai. Per il momento, dato che non posso intervenire, mi godo il processo di trasformazione che rende interessante questo periodo di vecchiaia.
 
Personalmente dico che a me, a subire senza reagire non me lo insegna né impone nessuno, tanto meno questi maledetti bastardi, che grazie ai loro soldi rubati, espropriati e razziati nel tempo, stanno facendo i pupari del mondo, quindi se il clandestino mi rapina, mi metto in culo ciò che pensano i giudici e gli passo sopra talmente tante volte che mi fermo solo quando sento odore di aglio bruciato, perché se devo vivere in una società in cui sono costretto a subire senza ne difesa o autodifesa, tanto vale andare in galera, almeno paga questo stato maledetto. Se poi si tratta di guerra civile, beh dico ben venga, anzi la auspico, perché tanto senza cose del genere non se ne esce e siamo destinati a diventare degli schiavi succubi, nullatenenti e maltrattati, sarò ben lieto di andare in giro a far fuori progressisti di merda, anche a costo di crepare, perché per vivere secondo le loro ideologie, per me è mokto meglio crepare, quanto meno perché lo ho fatto per qualcosa.
 
La politica tradizionale ormai rientra nel novero delle cose superflue. È perfettamente inutile solidarizzare con Salvini e col centrodestra che non può o non vuole mettere fuorilegge le ONG e tagliare la coda a una magistratura bestialmente eversiva. Ho già dato nel 2018-2019.
 
Tutto è frutto dei cambiamenti voluti da una certa parte politica ipergarantista nei confronti di chi delinque e del fatto che non esiste più la certezza della pena , senza contare che spesso le sentenze sono a discrezionalità della parte giudicante, il che provoca esasperazione e senso di insicurezza nei comuni cittadini vittime di aggressioni ed ingiustizie.
 
Condivido parola per parola. Sul fatto di ribellarsi lo sai cosa ne penso, i giovani di oggi non hanno la voglia ed il coraggio di farlo, noi anzizianotti abbiamo voglia e coraggio ma non la forza. Anche se ti dirò io in piazza scenderei ancora, la forza la trovo.
 
La piazza non serve e i giovani lo hanno capito.
Ecco perché molti fanno di tutto tranne che farsi notare. Giusto o sbagliato non è il punto ma da mie osservazioni sul piccolo spaccato di 3 figli e amici annessi, i giovani che potrebbero fare la differenza si muovono diversamente.
 

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