Come suggerito dal fatto che il mio nome finisce con la O, sono di sesso maschile. Dunque, questo articolo, ad una frettolosa analisi potrebbe essere visto come una manifestazione di solidarietà maschile. In realtà vuole introdurre un concetto più ampio. Ma, come ammoniva un grande giornalista del passato, Lamberto Sechi, prima il fatto e poi le opinioni. E il fatto è molto semplice. Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura - e, aggiungo, autore di pregevoli saggi - si è impelagato in una storia di corna con Maria Rosaria Boccia, una persona di cui francamente, nonostante io stia cercando informazioni su di lei, non ho capito l'effettivo ruolo.
La questione va divisa in due aspetti: quello penale e quello "politico". Sul piano penale, alla luce dei dati fin qui emersi, c'è il nulla assoluto. Se è vero che, come dice Sangiuliano, non sono stati sborsati soldi pubblici per pagare la Boccia, non c'è alcun tipo di reato che possa impalare il ministro ed anzi, dovrebbe essere quest'ultima ad essere perseguita penalmente.
Prima che diventasse famoso, conoscevo molto bene - sia pure soltanto digitalmente - Luigi Di Maio, con cui ebbi diversi motivi di conflitto personale. Non posso, per varie ragioni, raccontare la sua storia, che ovviamente conosco bene. Posso dire che la sua parabola umana mi ha convinto che se uno come lui può diventare ministro degli Esteri e Presidente della Camera, uno come me potrebbe tranquillamente, età a parte che ancora non ha toccato i cinquant'anni previsti dalla Costituzione, diventare Presidente della Repubblica.
E tuttavia, uno degli innumerevoli motivi per cui non ho mai pensato di fare politica ad alti livelli - e sono certo che la farei molto bene - è che ho una vita privata troppo movimentata e non ancora risolta, che sarebbe la prima cosa che mi verrebbe ritorta contro, magari anche grazie alla complicità di qualcuna con cui mi sono lasciato male, e a quel punto avrei due possibilità: o accettare di veder terremotata la mia intera esistenza, oppure dare ordine a qualche sicario di far fuori gli sputtanatori incaricati di killerare la mia reputazione. Dal momento che non ho la vocazione dell'assassino, devo rassegnarmi a fare l'agitatore, da un blog, sperando che nessuno abbia mai l'interesse a scoprire dati sensibili di me e consegnarli a qualche "nemico", circostanza che data la mia attuale e totale irrilevanza, mi appare alquanto remota.
Inoltre, nel mio piccolo, ho amministrato importanti comunità digitali, in tutto il mondo. Un ruolo che dà potere e visibilità e che mi ha permesso di capire alcune cose, in piccola scala ovviamente, sul successo e sulla ripugnante umanità che ad esso si accompagna.
E non solo. Molte donne si lamentano di ricevere, sovente, foto di "augielli" in chat. Per conto mio, io posso riferire di un'esperienza personale molto più disgustosa avvenuta proprio dal mio profilo Facebook che ha un certo seguito. Accadde che Repubblica se ne uscì col suo solito articolo sputtanatorio nei confronti dei non vaccinati così intitolato: "L'identikit del novax: licenza di scuola media, disoccupato e con disagio abitativo". E io, senza alcuna malizia, pubblicai una risposta dove scrissi "Laurea in Giurisprudenza, imprenditore, otto appartamenti di proprietà. Ne aveste azzeccata una oh!". Il post divenne virale ma soprattutto fui travolto da una valanga di richieste di amicizie e di contatti da parte di donne che volevano conoscermi, alle quali ovviamente risposi come sempre faccio in questi casi, cioè lasciando cadere la cosa e facendomi grasse risate nel vedere gente che non mi si era filata di pezza prima, inventarsi che in realtà mi seguiva da tanti anni ma chissà come mai, guarda caso, mi aveva scritto proprio dopo quel post.
Questa cosa rivalutò ai miei occhi persino quei poveri disgraziati che mandano a strascico le foto dei propri cazzi alle donne, ottenendo in cambio solo commiserazione. E se fossi appena un filo meno etero del tanto etero che sono, per il disgusto sarei già diventato gay.
Sangiuliano evidentemente appartiene alla seconda categoria dei fessi. Avesse studiato saprebbe che, da che mondo è mondo, il potere attrae le donne come il miele le api, che tra queste ci può essere qualcuna con un pungiglione molto più affilato e tanti peli sul cuore che ti può mettere nei guai, per non parlare di quei casi in cui spesso l'ape è un agente segreto di qualche partito avversario o paese straniero che vuol metterti nei guai. Il maschio non vuol rassegnarsi al fatto che se è basso, vecchio, con un aspetto fisico approssimativo ma ha influenza e viene avvicinato da donne molto belle, è del tutto da idioti pensare che ciò avvenga "per come sei".
Non è questione di essere misogini. Le donne, creature meravigliose che possono rendere molto felice un uomo, sistematicamente spariscono nei momenti di difficoltà. Se il loro valore di mercato è elevato, tradotto dal redpillese all'italiano "la natura ha dato loro un aspetto fisico di un certo livello a cui si accompagna anche una certa personalità" - che evidentemente non manca a Maria Rosaria Boccia - sono costruite, anche (e soprattutto) quando ammantano la propria apparenza di auliche (e finte) parole di spiritualità, poesia e romanticismo, per essere spietatissime selezionatrici biologiche pronte a scaricare un uomo appena va in crisi. Aspettarsi solidarietà da una donna nei tempi difficili è semplicemente tempo perso. Questo, a qualsiasi età ma in particolar modo quando, superati i trent'anni, una donna non è interessata a diventare mamma di un figlio fatto con "l'uomo che ama", ma "mamma e basta", con la precisa intenzione di accoppiarsi con chiunque entri in un preciso identikit materialistico, in una logica che disgusta persino chi pensava di avere un certo pelo sullo stomaco.
Ora, se a questo ragionamento sono arrivato io, figuriamoci se non ci potesse arrivare una persona come Sangiuliano, che potrà essere un fessacchiotto su certe cose ma non deve essere totalmente sprovveduto. E che, prima di mettersi in questo ginepraio, avrebbe dovuto "misurarsi la palla" come diciamo nella mia città - che è poi anche la sua - e concludere che "nunn è cosa" fare politica a certi livelli se si ha la tendenza a farsi fottere dal primo organismo pluricellulare che somigli ad una femmina. Perché se sei un ministro e hai come avversaria una sinistra di malati di mente con la bava alla bocca che si attaccano pure al fumo della pipa per creare rogne al tuo governo, metterti in questi pasticci non è minimamente accettabile.
Dopodiché, chiarito il punto di cui sopra, al ministro Sangiuliano va tutta la mia solidarietà. Perché la sua vicenda è la metafora di quanto il potere e il successo facciano vomitare se diventano il fine e non il mezzo per giungere ad un nobile traguardo, e di quanto chiunque raggiunga il successo, la fama e i vantaggi che ne derivano, specialmente dopo un periodo difficile, debba stare attento alle seguenti categorie antropologiche: amici che vantano una confidenza in realtà mai andata oltre un rapido saluto per la via, parenti che si ricordano di averti sempre stimato, fotomodelle che si avvicinano, donne che ti hanno scaricato per poi ritornare rendendosi conto, appena il sole torna a splendere nella tua vita, di ciò che hanno perso.
La questione va divisa in due aspetti: quello penale e quello "politico". Sul piano penale, alla luce dei dati fin qui emersi, c'è il nulla assoluto. Se è vero che, come dice Sangiuliano, non sono stati sborsati soldi pubblici per pagare la Boccia, non c'è alcun tipo di reato che possa impalare il ministro ed anzi, dovrebbe essere quest'ultima ad essere perseguita penalmente.
Sul piano politico, ovviamente, le cose stanno diversamente e cioè molto semplicemente: non credo ad un complotto, noi maschi siamo sufficientemente idioti da farci fuori da soli, senza bisogno di "Mate Hari" che ci tramino alle spalle o semplici matte che vogliono parassitare un po' di vantaggi da una situazione scivolosa.
Sangiuliano ha commesso la classica coglionata di chi arriva ad un certo successo. Proverò a dire perché.Prima che diventasse famoso, conoscevo molto bene - sia pure soltanto digitalmente - Luigi Di Maio, con cui ebbi diversi motivi di conflitto personale. Non posso, per varie ragioni, raccontare la sua storia, che ovviamente conosco bene. Posso dire che la sua parabola umana mi ha convinto che se uno come lui può diventare ministro degli Esteri e Presidente della Camera, uno come me potrebbe tranquillamente, età a parte che ancora non ha toccato i cinquant'anni previsti dalla Costituzione, diventare Presidente della Repubblica.
E tuttavia, uno degli innumerevoli motivi per cui non ho mai pensato di fare politica ad alti livelli - e sono certo che la farei molto bene - è che ho una vita privata troppo movimentata e non ancora risolta, che sarebbe la prima cosa che mi verrebbe ritorta contro, magari anche grazie alla complicità di qualcuna con cui mi sono lasciato male, e a quel punto avrei due possibilità: o accettare di veder terremotata la mia intera esistenza, oppure dare ordine a qualche sicario di far fuori gli sputtanatori incaricati di killerare la mia reputazione. Dal momento che non ho la vocazione dell'assassino, devo rassegnarmi a fare l'agitatore, da un blog, sperando che nessuno abbia mai l'interesse a scoprire dati sensibili di me e consegnarli a qualche "nemico", circostanza che data la mia attuale e totale irrilevanza, mi appare alquanto remota.
Inoltre, nel mio piccolo, ho amministrato importanti comunità digitali, in tutto il mondo. Un ruolo che dà potere e visibilità e che mi ha permesso di capire alcune cose, in piccola scala ovviamente, sul successo e sulla ripugnante umanità che ad esso si accompagna.
E non solo. Molte donne si lamentano di ricevere, sovente, foto di "augielli" in chat. Per conto mio, io posso riferire di un'esperienza personale molto più disgustosa avvenuta proprio dal mio profilo Facebook che ha un certo seguito. Accadde che Repubblica se ne uscì col suo solito articolo sputtanatorio nei confronti dei non vaccinati così intitolato: "L'identikit del novax: licenza di scuola media, disoccupato e con disagio abitativo". E io, senza alcuna malizia, pubblicai una risposta dove scrissi "Laurea in Giurisprudenza, imprenditore, otto appartamenti di proprietà. Ne aveste azzeccata una oh!". Il post divenne virale ma soprattutto fui travolto da una valanga di richieste di amicizie e di contatti da parte di donne che volevano conoscermi, alle quali ovviamente risposi come sempre faccio in questi casi, cioè lasciando cadere la cosa e facendomi grasse risate nel vedere gente che non mi si era filata di pezza prima, inventarsi che in realtà mi seguiva da tanti anni ma chissà come mai, guarda caso, mi aveva scritto proprio dopo quel post.
Questa cosa rivalutò ai miei occhi persino quei poveri disgraziati che mandano a strascico le foto dei propri cazzi alle donne, ottenendo in cambio solo commiserazione. E se fossi appena un filo meno etero del tanto etero che sono, per il disgusto sarei già diventato gay.
In buona sostanza,
la prima cosa che accade ad un uomo che ricopre un incarico di visibilità o ha un certo seguito è di essere travolto da persone che prima o lo avrebbero ignorato o addirittura lo avrebbero riempito di letame. Tanto che a Napoli si dice che "E denare fanno venì 'a vista e cecate". A questo punto, ci sono due possibilità: la persona di buonsenso capisce la totale inautenticità di questo improvviso boost di affetto e non si monta la testa, mettendo da parte risorse che potrebbero servirgli in momenti in cui ha il vento in prua, e il fesso che si convince di essere un Dio sceso in terra.Sangiuliano evidentemente appartiene alla seconda categoria dei fessi. Avesse studiato saprebbe che, da che mondo è mondo, il potere attrae le donne come il miele le api, che tra queste ci può essere qualcuna con un pungiglione molto più affilato e tanti peli sul cuore che ti può mettere nei guai, per non parlare di quei casi in cui spesso l'ape è un agente segreto di qualche partito avversario o paese straniero che vuol metterti nei guai. Il maschio non vuol rassegnarsi al fatto che se è basso, vecchio, con un aspetto fisico approssimativo ma ha influenza e viene avvicinato da donne molto belle, è del tutto da idioti pensare che ciò avvenga "per come sei".
Non è questione di essere misogini. Le donne, creature meravigliose che possono rendere molto felice un uomo, sistematicamente spariscono nei momenti di difficoltà. Se il loro valore di mercato è elevato, tradotto dal redpillese all'italiano "la natura ha dato loro un aspetto fisico di un certo livello a cui si accompagna anche una certa personalità" - che evidentemente non manca a Maria Rosaria Boccia - sono costruite, anche (e soprattutto) quando ammantano la propria apparenza di auliche (e finte) parole di spiritualità, poesia e romanticismo, per essere spietatissime selezionatrici biologiche pronte a scaricare un uomo appena va in crisi. Aspettarsi solidarietà da una donna nei tempi difficili è semplicemente tempo perso. Questo, a qualsiasi età ma in particolar modo quando, superati i trent'anni, una donna non è interessata a diventare mamma di un figlio fatto con "l'uomo che ama", ma "mamma e basta", con la precisa intenzione di accoppiarsi con chiunque entri in un preciso identikit materialistico, in una logica che disgusta persino chi pensava di avere un certo pelo sullo stomaco.
Ora, se a questo ragionamento sono arrivato io, figuriamoci se non ci potesse arrivare una persona come Sangiuliano, che potrà essere un fessacchiotto su certe cose ma non deve essere totalmente sprovveduto. E che, prima di mettersi in questo ginepraio, avrebbe dovuto "misurarsi la palla" come diciamo nella mia città - che è poi anche la sua - e concludere che "nunn è cosa" fare politica a certi livelli se si ha la tendenza a farsi fottere dal primo organismo pluricellulare che somigli ad una femmina. Perché se sei un ministro e hai come avversaria una sinistra di malati di mente con la bava alla bocca che si attaccano pure al fumo della pipa per creare rogne al tuo governo, metterti in questi pasticci non è minimamente accettabile.
Dopodiché, chiarito il punto di cui sopra, al ministro Sangiuliano va tutta la mia solidarietà. Perché la sua vicenda è la metafora di quanto il potere e il successo facciano vomitare se diventano il fine e non il mezzo per giungere ad un nobile traguardo, e di quanto chiunque raggiunga il successo, la fama e i vantaggi che ne derivano, specialmente dopo un periodo difficile, debba stare attento alle seguenti categorie antropologiche: amici che vantano una confidenza in realtà mai andata oltre un rapido saluto per la via, parenti che si ricordano di averti sempre stimato, fotomodelle che si avvicinano, donne che ti hanno scaricato per poi ritornare rendendosi conto, appena il sole torna a splendere nella tua vita, di ciò che hanno perso.
Sangiuliano non mi fa né rabbia né pena ma tanta tenerezza. E' un uomo che sta conoscendo il momento più brutto della sua vita e che ora vorrei prendere sotto braccio e consolare, perché in lui c'è un po' di tutti noi uomini. Noi che crediamo di meritarci la felicità, che viviamo per crearci un regno da condividere con le persone che amiamo - amici, parenti, famiglia - salvo poi accorgersi che queste, se hanno trovato di meglio, in un momento di difficoltà possono accoltellarci alle spalle e lasciarci a terra, senza niente.
Franco Marino
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