Raccontano le cronache della camorra che quando il famoso boss Paolo di Lauro, detto "ciruzzo o milionario", fece fuori il suo ex-capo, Aniello La Monica, gli uomini di quest'ultimo capirono che era stato il suo allievo dal fatto che questi invocava vendetta, nonostante tutti sapessero delle tensioni crescenti tra i due. Infatti, una delle cose che più mi ha colpito dell'attentato a Trump è stato il precipitarsi da parte degli avversari a condannare il gesto, senza se e senza ma. Chi è abituato a leggere le cose limitandosi al testo, potrebbe pensare "Fortunatamente la sinistra sta capendo quanto sia pericoloso fare politica strillando contro l'avversario, rimproverandogli le cose peggiori, accusandolo di essere un pericolo per la democrazia e chissà che altro". In realtà, c'è una ragione ben precisa dietro questo precipitarsi a condannare.
Che la sinistra condanni la violenza è ben oltre il ridicolo. Ormai chiunque osservi le cose della politica, ha ben capito che ormai non è possibile praticamente dire nulla senza essere travolto da valanghe di merda da parte dei Ministeri della Verità. E i pretesti sono i più disparati. Questa cos'è se non violenza?
E cos'è, se non violenza, ciò che ci ha riferito Elon Musk ed è passato completamente sottotraccia, ossia la proposta dell'Unione Europea di censurare silenziosamente i contenuti di area repubblicana e in generale di destra, in cambio dell'annullamento delle multe che gravano sull'ex-Twitter?
In generale, è sempre difficile far capire che la violenza non è soltanto quella di un pazzo che prende un fucile e mira alla testa - o per i maliziosi, all'orecchio - di un capo di stato, o semplicemente alzare le mani su una persona. Ma c'è anche una violenza psicologica. Ed è quella che subiscono/subiamo da decenni tutti coloro/tutti noi che non si/ci allineano/allineiamo al pensiero unico dominante.
Ora il problema qual è? Che quest'attentato, da qualsiasi punto di vista lo si guardi - complottismo, rasoio di Occam - sicuramente dà a Trump un enorme vantaggio, perché gli consente di poter acquisire quel credito che, una volta eletto, gli permetterà di fare piazza pulita degli avversari. E questo naturalmente i Democratici e le loro quinte colonne in giro per il mondo, lo sanno sin troppo bene.
Un altro aspetto che pure mi colpisce è che subito la sinistra ha cercato di porre l'accento sulla circolazione facile delle armi. Il che è assurdo. Se uno vuole ammazzare un capo di stato o comunque una personalità importante - e vuole farla franca - è ridicolo pensare che lo faccia con un'arma regolarmente acquistata, anche perché il dark web ma anche il "real space" è stracolmo di possibilità di acquistare armi per poterci fare la qualunque.
Quello che sta accadendo è molto semplice: la dirigenza americana Dem siede su una polveriera perché sa benissimo che se Trump dovesse vincere, indipendentemente dal fatto che lo farà o meno o che sia una figura genuina e non semplicemente un espediente tattico della classe dirigente Dem per sterilizzare il malcontento, se vuole sopravvivere, dovrà inevitabilmente liquidare i gangli del potere della sinistra. E quindi sta cercando sia di abbassare i toni, sia di regolamentare le armi in un paese dove decine di milioni di persone posseggono un'arma, cosa che peraltro è garantita anche dalla costituzione americana.
Questa al mio paese si chiama coda di paglia. O, se preferite, orecchio. La sinistra è consapevole che si è giunti ad un pericoloso punto di non ritorno. Perché se il malcostume ha finora dato per scontato che si potesse compiere ogni genere di violenza nei confronti di un leader politico inviso al circolo di quelli che benpensano, quando si arriva al sangue, alle pallottole, si dà alla vittima un potere potenzialmente illimitato.
E' bene - lo ripetiamo per i tanti attardati che starnazzano di complotti - chiarire il punto. Sabato hanno cercato di uccidere Trump. Non c'è complotto che tenga, perlomeno se ci riferiamo alla dirigenza trumpiana che certo ha mille modi di guadagnare consenso senza farsi sparare proprio su un orecchio, ad un millimetro dal cervello, come se poi fosse facile acchiappare proprio l'orecchio.
Quindi che qualcuno voglia morto il vecchio Donald mi sembra un fatto chiaro e indiscutibile, che genererà delle conseguenze inevitabili.
Che la sinistra condanni la violenza è ben oltre il ridicolo. Ormai chiunque osservi le cose della politica, ha ben capito che ormai non è possibile praticamente dire nulla senza essere travolto da valanghe di merda da parte dei Ministeri della Verità. E i pretesti sono i più disparati. Questa cos'è se non violenza?
E cos'è, se non violenza, ciò che ci ha riferito Elon Musk ed è passato completamente sottotraccia, ossia la proposta dell'Unione Europea di censurare silenziosamente i contenuti di area repubblicana e in generale di destra, in cambio dell'annullamento delle multe che gravano sull'ex-Twitter?
In generale, è sempre difficile far capire che la violenza non è soltanto quella di un pazzo che prende un fucile e mira alla testa - o per i maliziosi, all'orecchio - di un capo di stato, o semplicemente alzare le mani su una persona. Ma c'è anche una violenza psicologica. Ed è quella che subiscono/subiamo da decenni tutti coloro/tutti noi che non si/ci allineano/allineiamo al pensiero unico dominante.
Ora il problema qual è? Che quest'attentato, da qualsiasi punto di vista lo si guardi - complottismo, rasoio di Occam - sicuramente dà a Trump un enorme vantaggio, perché gli consente di poter acquisire quel credito che, una volta eletto, gli permetterà di fare piazza pulita degli avversari. E questo naturalmente i Democratici e le loro quinte colonne in giro per il mondo, lo sanno sin troppo bene.
Un altro aspetto che pure mi colpisce è che subito la sinistra ha cercato di porre l'accento sulla circolazione facile delle armi. Il che è assurdo. Se uno vuole ammazzare un capo di stato o comunque una personalità importante - e vuole farla franca - è ridicolo pensare che lo faccia con un'arma regolarmente acquistata, anche perché il dark web ma anche il "real space" è stracolmo di possibilità di acquistare armi per poterci fare la qualunque.
Quello che sta accadendo è molto semplice: la dirigenza americana Dem siede su una polveriera perché sa benissimo che se Trump dovesse vincere, indipendentemente dal fatto che lo farà o meno o che sia una figura genuina e non semplicemente un espediente tattico della classe dirigente Dem per sterilizzare il malcontento, se vuole sopravvivere, dovrà inevitabilmente liquidare i gangli del potere della sinistra. E quindi sta cercando sia di abbassare i toni, sia di regolamentare le armi in un paese dove decine di milioni di persone posseggono un'arma, cosa che peraltro è garantita anche dalla costituzione americana.
Questa al mio paese si chiama coda di paglia. O, se preferite, orecchio. La sinistra è consapevole che si è giunti ad un pericoloso punto di non ritorno. Perché se il malcostume ha finora dato per scontato che si potesse compiere ogni genere di violenza nei confronti di un leader politico inviso al circolo di quelli che benpensano, quando si arriva al sangue, alle pallottole, si dà alla vittima un potere potenzialmente illimitato.
E' bene - lo ripetiamo per i tanti attardati che starnazzano di complotti - chiarire il punto. Sabato hanno cercato di uccidere Trump. Non c'è complotto che tenga, perlomeno se ci riferiamo alla dirigenza trumpiana che certo ha mille modi di guadagnare consenso senza farsi sparare proprio su un orecchio, ad un millimetro dal cervello, come se poi fosse facile acchiappare proprio l'orecchio.
Quindi che qualcuno voglia morto il vecchio Donald mi sembra un fatto chiaro e indiscutibile, che genererà delle conseguenze inevitabili.
E io vedo, in tal senso, tanta paura tra i cosiddetti progressisti: quelli americani e quelli europei. Che poi sono praticamente la stessa cosa.
Franco Marino
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