Tenendo sempre presente quel proverbio inglese, reso celebre da Trapattoni, che suggerisce di "non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", mi ero astenuto da ogni commento sull'esito delle elezioni francesi, mentre molti sui social - da una parte i trionfalisti di destra e dall'altra i millenaristi di sinistra - già davano per scontata la vittoria di Marine Le Pen.
Oggi che i ballottaggi ci danno un risultato, i media brillano per stupidità, parlando di "sconfitta della Le Pen e dunque di fine del vento di destra". E al riguardo, voti alla mano, bisogna subito chiarire la questione.
Punto primo: Madame Le Pen, col suo Rassemblement National non esce vittoriosa da queste elezioni ma addirittura trionfante. I quattro milioni ottenuti soltanto due anni fa, oggi sono dieci milioni. In che modo si possa parlare di sconfitta, lo sanno soltanto i manipolatori dei cinegiornali che ormai infestano il dibattito pubblico. Poi, certo, se si vuol dare a bere che per ritenersi vincenti si debba ottenere la maggioranza assoluta, allora possiamo dire che la Le Pen ha perso, ma c'è un piccolo dettaglio: con questo ragionamento, hanno perso sia la sinistra di Mélenchon, che i centristi di Macron, i quali hanno ottenuto molti meno voti e che per governare, saranno costretti ad allearsi. Il che introduce il secondo punto.
Per evitare che la Le Pen governi, Macron è costretto ad allearsi con una sinistra estrema agli antipodi di tutto ciò che ha sempre caratterizzato il macronismo che, sostanzialmente, nasce nel 2017 come pastone delle borghesie di centrodestra e di centrosinistra, in chiave antilepenista ma anche contro il radicalismo di sinistra. Domanda: quale persona sana di mente pensa che i moderati di Macron possano avere convergenze con l'estrema sinistra che a quel punto riproporrebbe la consueta ricetta di tasse, patrimoniali, fanatismo ecologista e quant'altro? Come reagirebbero i borghesi centristi?
E la domanda va posta anche al contrario: la sinistra francese si è sempre battuta contro tutte le riforme di Macron, specialmente quella sulle pensioni. Mélenchon come spiegherà ai suoi elettori che adesso dovrà governare col nemico di sempre? Perché, tanto per essere chiari, la sinistra francese, deprecabile quanto si vuole dal punto di vista di un elettore di destra, non è certo composta da buffoni come i vari Partiti Democratici sparsi in giro per l'Europa. In sostanza, un eventuale matrimonio tra Ensemble (il partito di Macron) e il Nouveau Front Populaire (l'alleanza di Mélenchon) sarebbe mortale per i due partiti perché, per governare, dovrebbero snaturare se stessi, con tutte le conseguenze del caso.
Ormai la partitocrazia di tutto l'Occidente si è avvitata in una spirale mortale che la porta a pensare di poter governare ignorando ed escludendo la marea montante rappresentata da tutti quei partiti che, come i parassiti coprofagi, si nutrono di tutte le schifezze commesse dalle classi dirigenti occidentali.
Di quale sconfitta andate blaterando? La Le Pen ha triplicato i suoi voti, è di gran lunga e per distacco il primo partito in Francia, in Europa la destra ha guadagnato ventitré parlamentari in più del 2019 e i media hanno pure la faccia tosta di parlare di sconfitta delle destre?
Dopodiché, non hanno ancora i numeri per governare? Meglio ancora. Così le classi dirigenti di oggi continueranno col loro disegno folle di distruggere il ceto medio facendo l'amore con le sinistre e tra cinque anni le destre si prenderanno tutta l'Europa.
Oggi che i ballottaggi ci danno un risultato, i media brillano per stupidità, parlando di "sconfitta della Le Pen e dunque di fine del vento di destra". E al riguardo, voti alla mano, bisogna subito chiarire la questione.
Punto primo: Madame Le Pen, col suo Rassemblement National non esce vittoriosa da queste elezioni ma addirittura trionfante. I quattro milioni ottenuti soltanto due anni fa, oggi sono dieci milioni. In che modo si possa parlare di sconfitta, lo sanno soltanto i manipolatori dei cinegiornali che ormai infestano il dibattito pubblico. Poi, certo, se si vuol dare a bere che per ritenersi vincenti si debba ottenere la maggioranza assoluta, allora possiamo dire che la Le Pen ha perso, ma c'è un piccolo dettaglio: con questo ragionamento, hanno perso sia la sinistra di Mélenchon, che i centristi di Macron, i quali hanno ottenuto molti meno voti e che per governare, saranno costretti ad allearsi. Il che introduce il secondo punto.
Per evitare che la Le Pen governi, Macron è costretto ad allearsi con una sinistra estrema agli antipodi di tutto ciò che ha sempre caratterizzato il macronismo che, sostanzialmente, nasce nel 2017 come pastone delle borghesie di centrodestra e di centrosinistra, in chiave antilepenista ma anche contro il radicalismo di sinistra. Domanda: quale persona sana di mente pensa che i moderati di Macron possano avere convergenze con l'estrema sinistra che a quel punto riproporrebbe la consueta ricetta di tasse, patrimoniali, fanatismo ecologista e quant'altro? Come reagirebbero i borghesi centristi?
E la domanda va posta anche al contrario: la sinistra francese si è sempre battuta contro tutte le riforme di Macron, specialmente quella sulle pensioni. Mélenchon come spiegherà ai suoi elettori che adesso dovrà governare col nemico di sempre? Perché, tanto per essere chiari, la sinistra francese, deprecabile quanto si vuole dal punto di vista di un elettore di destra, non è certo composta da buffoni come i vari Partiti Democratici sparsi in giro per l'Europa. In sostanza, un eventuale matrimonio tra Ensemble (il partito di Macron) e il Nouveau Front Populaire (l'alleanza di Mélenchon) sarebbe mortale per i due partiti perché, per governare, dovrebbero snaturare se stessi, con tutte le conseguenze del caso.
Ormai la partitocrazia di tutto l'Occidente si è avvitata in una spirale mortale che la porta a pensare di poter governare ignorando ed escludendo la marea montante rappresentata da tutti quei partiti che, come i parassiti coprofagi, si nutrono di tutte le schifezze commesse dalle classi dirigenti occidentali.
Di quale sconfitta andate blaterando? La Le Pen ha triplicato i suoi voti, è di gran lunga e per distacco il primo partito in Francia, in Europa la destra ha guadagnato ventitré parlamentari in più del 2019 e i media hanno pure la faccia tosta di parlare di sconfitta delle destre?
Dopodiché, non hanno ancora i numeri per governare? Meglio ancora. Così le classi dirigenti di oggi continueranno col loro disegno folle di distruggere il ceto medio facendo l'amore con le sinistre e tra cinque anni le destre si prenderanno tutta l'Europa.
Poi si ride.
Franco Marino
Se ti è piaciuto questo articolo, sostienici con un like o un commento all'articolo all'interno di questo spazio e condividendolo sui social