Diciamo le cose come stanno: la Nazionale è scarsa. Spalletti ha poche colpe. Il materiale umano è quello che è, a calcio si gioca molto meno anche tra i ragazzini e i club non sembrano minimamente interessati a capire che così facendo, il calcio alla gente piacerà sempre meno. Se soltanto penso ai talenti che avevamo fino ad appena venti anni fa, rimango atterrito. Lo stesso Donnarumma è un buonissimo portiere ma siamo ben lontani dai livelli della grande scuola italiana che pure abbiamo avuto. Né certamente aiuta la tendenza esterofila - ahimè tipicamente italiana - di importare mode tipicamente straniere - ed inutili - come la seconda squadra in serie C, il tiki taka e la costruzione dal basso, che richiedono caratteristiche che non abbiamo né abbiamo mai avuto, quando il calcio italiano ha sempre basato le sue fortune sul catenaccio, sulla difesa, sulla palla lunga e pedalare.
Ma l'errore principale che si possa commettere è credere che la crisi della Nazionale italiana sia esclusiva di noi italiani. Se alle altre Nazionali togli gli atleti appartenenti a gruppi etnici allogeni, scopri che stanno messe come se non addirittura peggio dell'Italia. E' una crisi del "bianco", non tanto delle Nazionali in sé.
La Francia pare il Senegal, la Spagna deve molto a talenti provenienti dall'Africa, la Germania un tempo era fatta da calciatori alti e biondi e ora si sta africanizzando anch'essa. A resistere sono le nazionali di quei paesi che si sono opposti al tentativo di meticciarli. E certamente non aiuta il fatto che i campionati siano composti praticamente tutti da calciatori stranieri.

Ora io non voglio parlare di piano Kalergi che in realtà confonde e ribalta cause e conseguenze - il meticciato è una conseguenza, non una causa - che hanno origini geopolitiche e che non nascono da piani decisi dall'alto, ma dall'attacco concentrico che le potenze geopolitiche hanno deciso di condurre contro l'identità europea.
Ma l'imbastardimento dell'Europa a me ormai pare evidente. E se, ovviamente, è giusto condannare il razzismo, non sta scritto da nessuna parte che ci si debba vergognare di essere bianchi ed europei.
Allora qua c'è da capire cosa vogliamo farne delle Nazionali e, in tal senso, secondo me le strade sono due: o si torna all'autarchia a seguito del 1966, o al massimo limitando gli stranieri, oppure si aboliscono le Nazionali tradizionalmente intese e le si sostituisce con le cosiddette Nazionali di Lega, cioè "Serie A contro Liga" "Premier contro Bundesliga" e così via, con calciatori che, indipendentemente dalla nazionalità, rappresentino il campionato in cui militano.

Ma se chiedere che le Nazionali abbiano atleti identificativi di un popolo è razzismo - e non entro nel merito della questione perché sennò casomai qualcuno mi querela - a questo punto ha molto più senso abolirle.
Perché ad importare talenti da realtà territoriali e culturali che non hanno niente a che fare con essa e fingere che sia "la vittoria dell'italianità" sono bravi tutti.
Così è una presa in giro, spero che lo capiscano anche i fessi progressisti. Speranza destinata a rimanere vana.

Franco Marino


Se ti è piaciuto questo articolo, sostienici con un like o un commento all'articolo all'interno di questo spazio e condividendolo sui social

Comments

I mercenari non mi sono mai piaciuti. Né al tempo del Basso Impero, né nelle squadre sportive. Per parafrasare il vecchio detto del popolino romano riguardo all'elezione del pontefice: "Romano, lo volemo. O, al manco, italiano"...
 
Anche il calcio, come le nazioni, subisce cambiamenti storici e così altre nazioni entrano nelle liste principali. Non mi interessa il calcio e non tifo per nessuno, tuttavia mi ha fatto piacere che la Georgia abbia vinto sul Portogallo.
 
Come sempre mi trovo in linea totale con il tuo pensiero, le squadre nazionali, in Europa non hanno più nessun senso, forse, ma non lo so con certezza, in Sudamerica e qualche altro continente, ancora riescono a mantenere le identità per cui esistono, in ogni caso, come hai scritto, non hanno più senso, se non quello di muovere soldi e fare gassosa, neppure i loro campionati europeo in testa.
 

Media

Blog entry information

Author
Franco Marino
Views
1.843
Comments
4
Last update

More entries in Calcio

  • La Juventus e la solita storia del capro espiatorio (di Franco Marino)
    Il titolo potrebbe dare l'idea di parlare della vicenda della penalizzazione della Juve, invece non è questo o perlomeno non solo. A questo aspetto dedicherò un paio di righe, anche perché non ho...
  • Riposi in pace Pelé ma poche storie: il più grande è stato Maradona
    Non c'è appassionato di calcio che non si sia sentito fare questa domanda: Maradona è megl' 'e Pelè? Senza contare che nel novero di questa ormai abusata comparazione sono stati inseriti altri...
  • Libertango
    Si è appena concluso il Mondiale del Qatar, forse il più criticato e quello su cui si è più polemizzato di sempre. Il fatto che si sia chiuso con una vittoria su tutta la linea del Paese...
  • C'ERA UNA VOLTA MARADONA...
    Immenso come i suoi difetti. Ma capace di trasformare i sogni in realtà come nessuno prima e dopo di lui. Fu una delle poche volte in cui si parlò di Napoli senza associarla alla Camorra o al...

More entries from Franco Marino

Top