Mi ha sempre stupito - e non dovrebbe - la facilità con cui la gente caschi nella propaganda, in un senso e nell'altro, e dia a certe esternazioni un valore che non hanno. Così molti del mondo tradizionalista sono andati in sollucchero per le frasi di Bergoglio e quelli progressisti si sono incazzati, non tenendo conto di una serie di cose che invece vengono completamente ignorate: la prima è che stiamo parlando di un gesuita, ossia di un venditore di pentole e tappeti - chi li ha conosciuti, ve lo confermerà - e la seconda che le dichiarazioni di un pontefice hanno valore dogmatico soltanto se pronunziate ex cathedra, il che avrebbe una chiara valenza autoritativa perché significherebbe che, da quel momento, ciò che dice un papa diventa parte della dottrina cattolica, alla quale il fedele si sottomette, pena la scomunica, fosse anche che mettesse in dubbio la verginità di Maria o la Resurrezione. E Bergoglio, ex cathedra, non ha mai detto niente delle fesserie progressiste che molti gli attribuiscono. Se qualche volta gli scappa qualche fesseria che sembrerebbe pettinare i dogmi del progressismo, questo deriva dal fatto che prima ancora di essere il Vicario di Cristo in Terra, figura riconosciuta soltanto dai credenti, è il capo di Stato del Vaticano, di cui è il monarca assoluto, per quanto elettivo, ossia un fatto concreto anche per i non credenti. L'istituzione Chiesa è in crisi, è sotto un fortissimo attacco e dunque aveva bisogno di un populista a San Pietro che dicesse le fesserie che il progressismo internazionale vuole che dica, indipendentemente dal fatto che le pensi. Ma che, sul piano dottrinale, non hanno alcun valore e che semplicemente si inseriscono in una piega modernista che prescinde da Bergoglio, che non è iniziata con lui e che continuerà dopo di lui.

Naturalmente, dal momento che Bergoglio è un capo di Stato, si trova nella condizione di tutti quegli Stati che non sono autosufficienti, perché non detengono un esercito né posseggono l'intera filiera di economie strategiche. La sopravvivenza di stati di questo tipo dipende sempre dalla fittissima rete relazionale che riescono a sviluppare. Personalmente, non so se Jorge Mario sia un progressista o un tradizionalista, ma certamente le cose che molti fedeli dell'ala antimodernista vorrebbero che dicesse e facesse - assurgendo ad una sorta di reincarnazione di Monsignor Lefebvre - lui non può né dirle né farle, pena grossissimi guai che non periglierebbero la sua sicurezza di vegliardo novantenne avviato ad un eterno riposo non lontano, ma la struttura della Chiesa, quanto mai in pericolo tra il protestantesimo europeo dilagante e i pericoli di islamizzazione dell'Europa.
Questo spiega anche perché coloro che hanno esultato per la frase omofoba di Bergoglio - "c'è troppa frociaggine nel clero" - fondamentalmente prendono un grosso abbaglio. Perché nel mirino non è la lobby LGBT fuori la Chiesa, ma quella *DENTRO*, il che significa semplicemente che il Boss sta assecondando un caposaldo dell'anticristianesimo degli ultimi decenni, quello dei "preti pedofili".
Naturalmente nessuno nega i casi di pedofilia che pure ci sono stati ma la teoria che essere preti significhi condannarsi alla castità a vita, può attecchire soltanto in chi non sa davvero cosa sia un prete o, più banalmente, sia in malafede.
E, mentre scrivo, penso con tutto il sorriso della nostalgia al mitologico Padre Ezio, figura molto carismatica della mia città e che sposò anche mio padre e mia madre.
Questo signore, molto piacente anche a tarda età ma soprattutto piuttosto influente e potente, era accreditato di una trentina di figli sparsi per il mondo, al punto che, a suo tempo, a Napoli girava una barzelletta: qual è la differenza tra San Gennaro e Padre Ezio? Il primo è il padre di Napoli, il secondo è il padre dei napoletani. D'altro canto, quell'arzillo vecchietto non era tipo da prendersela per i pettegolezzi sul suo conto - che saggiamente, non confermava ma neanche smentiva - tanto che quando il più ardito di noi lo provocava dicendogli "Ci dica la verità, quanti figli ha?" il vecchio birbante rispondeva sornione: "E che importanza ha? Tanto siamo tutti figli di Dio e da lui torneremo". E questione chiusa lì. Sapevamo che era un'adorabile canaglia e non un miserabile moralista.
Tutto questo per chiarire ai fessi che l'idea che un prete eterosessuale oppure omosessuale ma non pedofilo che vuole farsi una chiantella, si faccia intimorire dal voto di castità, è una sesquipedale cazzata, soprattutto quando parliamo di preti molto influenti come il succitato che, a parte i peccati della patta, era comunque una persona che di bene ne ha fatto in quantità industriali.

Altro conto è riconoscere ci siano stati scandali nella Chiesa e ad alti livelli, cosa di cui la persona di buonsenso non ha dubbi, perché tutto ciò che è umano, è percorso sempre dal peccato, salvo quei rarissimi casi che, non a caso, poi assurgono alla santità. E poi perché tutte le strutture di potere mandano in alto le persone ricattabili, proprio per poterle controllare meglio. E cosa c'è di più succoso, per poter far fuori un pezzo grosso delle autorità ecclesiastiche, di uno scandalo sessuale che, oltretutto, coinvolga un bambino?
Ma che questo significhi che nella parrocchie ci siano tanti gay perché è la dottrina cattolica a provocare questo fenomeno, questa è semplicemente una calunnia. Per quel po' che può contare, non so se per il fatto che da bambino forse non costituissi una tentazione irresistibile, ma nessun prete - e ne ho conosciuti tanti - si è mai permesso di mettermi una mano addosso.

Che poi un Papa, con toni da ubriaco al bar, per giunta utilizzando la parola "frocio", dica una cosa del genere, questo può derivare da moltissime ragioni. Ma nessuna di queste ha a che fare con una sua redenzione in tema di posizioni progressiste. In primis perché il Papa, ex cathedra - e solo le dichiarazioni di quel tipo hanno un valore - non ha mai detto nulla che vada contro la dottrina cattolica, e in secondo luogo perché le dichiarazioni sulla lobby gay hanno il preciso scopo di offrire il fianco ad un caposaldo della retorica anticristiana, per autorizzare agli occhi della gente la spoliazione del patrimonio vaticano.
Vedere in Bergoglio un Papa che si è risvegliato dall'ubriacatura progressista è una colossale ingenuità. Indipendentemente da quel che mostra di essere e da ciò che in realtà, nel suo foro interno, sia.

Franco Marino

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Comments

Al di là di questa tua analisi, come sempre lucidissima e chiarissima, di cui condivido ogni parola, cito come aneddoto la mia esperienza personale, da persona nata alla fine degli anni 60, con educazione cattolica non bigotta e abbastanza poco praticante e da ragazzo che ha passato le scuole elementari e medie presso scuole gestite da preti e suore (come potessero convivere nelle stesse strutture, secondo i canoni cattolici, senza avere implicazioni particolari non lo ho mai capito), ma che, forse per carattere, non ne ha mai assimilato le dottrine, tanto da subire spesso punizioni. Personalmente non mi è mai capitato, per fortuna, di essere oggetto di attenzioni particolari, né di assistervi verso altri ragazzi. Ricordo comunque un prete della mia parrocchia di appartenenza, all'epoca aitante giovane, che si diceva si fosse fatto prete per volere di uno zio (ricco) che lo aveva cresciuto, il quale all'epoca girava in Alfetta 2000 (tutto dire per gli anni 70), che per divertimento, spesso noi ragazzini tra gli otto e dieci anni, sorprendevamo in auto, appartato in Camporeale con qualcuna delle tante bigotte che frequentavano la chiesa, beh ad un tratto, morto lo zio, quel prete ha lasciato i voti continuando la sua vita con villa al mare, motoscafo, belle auto, donne e chissà cos'altro. Questo ed altri episodi mi hanno insegnato il peso da dare non alla religione cattolica in sé, bensì alla struttura della chiesa.
 
Giusto per precisare: i preti non fanno voto di castità ma di celibato. È ovvia la contraddizione perché comunque si macchierebbero di peccato non rispettando tale rinuncia.
Il cancro della pedofilia, poi, si esclude ovviamente da qualsiasi "umana" considerazione.
 
Da alcuni anni l'ammontare dell'8x100 dato al Vaticano continua a diminuire lo scorso anno é arrivato a 910 milioni di euro, per la prima volta sotto il miliardo. Storicamente il declino del cattolicesimo é un processo irreversibile. Bergoglio é stato messo lì perché é bravo a barcamenarsi tra coloro che possono finanziare lo stato. Probabilmente si é accorto di essersi spostato troppo a sx (per modo di dire) e lì soldi pochi. Quindi torniamo piano piano indietro, riprendiamo la fiducia dei credenti che hanno abbandonato le chiese e l'8x1000. Non mi stupisce se ricominciasse a parlare da papà buono invece che da marketing manager.
 
Ti confesso che il termine che ha usato il Papa è un termine preciso che non sentivo da almeno20 anni e utilizzato nei peggiori locali di Roma
Detto questo il punto è che era consapevole di quello che stava dicendo… voleva attaccare le lobby gay all’Interno della Chiesa… una Chiesa che ha un potere già enorme sotto tutto i punti di vista
Ieri comunque Bergoglio è stato tradito e non so come si evolverà questa vicenda
Io sono sempre stata credente, a parte qualche momento di crisi dalla Fede e conseguente allontanamento, ma non mi sono mai riconosciuta in questa chiesa … mai
Confesso di non aver mai capito questo amore e devozione nei confronti dei pontefici ( tutti)
Vivo il mio credo in modo intimo e solitario … tutto il resto non mi appartiene e non l’ho mai venerato,anzi, sempre criticato
 
Gli ambienti religiosi (scuole, conventi, monasteri, seminari, ecc.) sono sempre stati dei ricettacoli di omosessuali e, credimi, te lo dice uno che tra suore e preti ha passato circa 10 anni in collegi religiosi. Tant’é che mi sono sempre chiesto se fossero loro stessi a rifugiarsi appositamente in questi habitat a loro più confacenti sentendosi oltrettutto più protetti o se invece entrando in questi luoghi lo diventassero indotti dall’ambiente magari anche perché, essendolo incosciamente, si riscoprivano tali una volta arruolati. La cosa non mi tange più di tanto fintanto che se la intendono tra simili, ma diventa biasimabile lì dove la maggioranza degli istitutori nascondevano sotto la tonaca il vizio morboso delle mani lunghe su adolescenti facilmente manipolabili. All’epoca, riuscire ad evitare scaltramente tali attenzioni non solo non era affatto facile, ma andava regolarmente a scapito di una bella pagella. La mia pagella, mai particolarmente lusinghiera, può testimoniare la mia non facile riuscita nell’impresa, a differenza di quella di qualche compagno che, innocentemente captato per qualche “lezione privata”, pur non essendo una cima, vide lievitare la sua media senza particolari sforzi. Incuriosito da questa peculiarità ho cercato di approfondire l’argomento confrontandomi con altri compagni e compagne con analoghe esperienze. Già i miei nonni, non senza imbarazzo considerati i tempi, mi raccontarono che, nel secolo appena passato, non era affatto infrequente, anzi era la regola specie nelle famiglie benestanti, considerato che per prendere i voti bisognava portare una dote alla chiesa, che i figli con tendenze "particolari" venissero chiusi in convento anche perché non utili quali successori sia in termini di buon nome della casata che di eredità da trasmettere ai discendenti (cosa in verità superabile agevolmente grazie alle attenzioni che il fattore o lo stalliere riservavano ben volentieri alla padrona di casa). Lo stesso avveniva per le donne ed in particolare per le “ragazze madri” che, una volta chiuse in convento, venivano indotte ad abortire o a separarsi, in favore di altri, dal “frutto del peccato” giustificando il ritrovamento con l’abbandono da parte di una madre del piccolo sulla “ruote degli esposti” da cui il cognome più comune a Napoli di “Esposito”. Di qui i numerosi orfanotrofi gestiti da religiosi nei quali era facile imbattersi nei “figli della guerra”, bimbi di colore nati da donne napoletane durante l’occupazione americana come 'o sarracino, la famosa canzone di Carosone del 1958 che racconta di un giovane meticcio che fa sognare le donne napoletane. Non a caso nei sotterranei di numerosi conventi di suore, durante lavori di restauro, continuano ad emergere resti di piccoli umani testimoni di tali metodiche. Ben diverso è invece il prete che, dando libero sfogo ai propri istinti sessuali, pratica sesso con donne compiacenti dal momento che, confrontandomi con più di un amico sacerdote dedito a tali esperienze, tutti hanno tenuto a precisare che solo alcuni monaci fanno voto di “castità”, mentre la maggioranza dei preti secolari fanno solo voto di “celibato” che è cosa ben diversa: cioè promettono e si impegnano fedelmente solo ed unicamente a “non sposarsi”, cosa che non pregiudica loro la possibilità di avere rapporti sessuali. Diversa è invece la condizione delle suore che, confermando l’estremo maschilismo della chiesa cattolica (secondo solo a quello islamico), pronunciano voto di “povertà, obbedienza e castità”. Anche qui, non sono pochi gli amici che, educati dalle suore, mi hanno confidato che è a molte di queste devono la loro “inizializzazione” al sesso. Altresì sono state ritrovate, finanche nei conventi di monache di clausura, uscite segrete collegate a sotterranei attraverso cui le monache, in abiti borghesi, uscivano nei quartieri popolari di Napoli per fuggire dai grigiori delle mura religiose e, chi sa, anche per darsi ad una più dolce vita. Io personalmente sono amico di un infermiere che mi ha confidato che una giovane suora, quando ne sente il bisogno, si fa ricoverare in clinica con una scusa, per poterlo riabbracciare specie quando gli tocca il turno di notte. E son sicuro che questo non è nulla rispetto a tante altre storie che superano ogni fantasia.
 
Mamma mia … che racconto
Io sempre e solo scuole pubbliche… e consentitemi la battuta… grazie a Dio🤣🤣🤣🤣
 
Io sono vissuta 5 anni in un collegio di suore lesbicacce infami perché si portavano a letto alcune ragazzine non abbienti che "tenevano per pietà" . Le poverette non solo dovevano lavare piatti e pulire pavimenti ma soddisfare le voglie. La notte, in camerata si entivano i loro pianti. Una volta una delle lesbicacce ci ha provato con me mentre mi facevo iil bagno, voleva passarmi la spugna tra ke gambe, le ho dato un morso potente. Zitta e muta, ero tra quelle che pagavano bene.
 
Mi dispiace moltissimo per tutte queste storie, episodi di molestie le ho anche io … ma la scuola e la chiesa non hanno responsabilità
Ho avuto dei genitori vigili… e grazie a loro non mi sono rovinata la vita … sono intervenuti prima e in maniera tempestiva
Con i bambini si tratta di pochi secondi e ti sfuggono
Che nessuno si preoccupi più del dovuto… è sufficiente seguirli e soprattutto ascoltarli
 

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Franco Marino
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