Chi mi legge abitualmente sa che il Green Deal è una porcata contro cui mi batto da diversi anni in quanto, da proprietario immobiliare - che ha seguito il tema da vicino per interesse personale e dunque si è documentato - per me sarebbe una bella scoppola. Mai come in questo momento, però, bisogna evitare gli allarmismi. La direttiva viene presentata peggio di quel che è. E intendiamoci, quel che è resta comunque pur sempre una rapina legalizzata. Ma per poter capire come, dove e perché nasce, e soprattutto contro chi prendersela - perché già vedo molti commettere l'errore di ritenere dalla propria parte una destra che, in questa faccenda, tutto è tranne che dalla nostra parte e scagliarsi contro nemici esistenti come le sinistre ma, certamente, non peggiori dei falsi amici - bisogna chiarire alcuni punti della faccenda, evitando gli inutili allarmismi.
Punto primo: questo provvedimento, sebbene approvato dalle istituzioni europee, è pensato palesemente contro l'Italia. Il nostro paese ha il patrimonio di immobili e di risparmi più ricco d'Europa e costituisce dunque un bel bocconcino per una lunga serie di pescecani. Da anni, si tenta di introdurre una patrimoniale in questo paese ma, ben sapendo che si tratterebbe di un provvedimento impopolare, nessuna forza politica, neanche la sinistra - storicamente nemica dei proprietari - avrebbe la forza e la capacità di proporlo nell'interezza che temono molti senza rischiare di suicidarsi politicamente. Allora si vuole arrivare a questo punto per vie traverse e cercando di intorbidire le acque.
Ma andiamo con ordine: perché dico che il testo è "meno peggio" di come viene presentato? Perché questa versione è decisamente più blanda rispetto agli intenti originari, che prevedevano, anzitutto, tempi più ristretti e soprattutto il divieto di vendita o di affitto per le case energeticamente all'ultimo posto (F e G, per capirci), circostanza che avrebbe letteralmente scatenato sommosse di massa, in un paese di proprietari, alcuni dei quali campano dei loro fitti.
Questi divieti sono spariti e sono stati allungati i tempi entro cui ci si dovrà sbarazzare della caldaia a gas, ossia il 2040. Tempo ce n'è.
Ma soprattutto, lo dico a quelli che si allarmano perché preoccupati di dover tirare fuori, di tasca propria, i famosi 60.000 euro a casa che si prospettano, di tranquillizzarsi sotto questo punto perché sicuramente si approveranno dei bonus ad hoc che, almeno sul momento, ammortizzeranno di molto se non addirittura del tutto. In sostanza, ritorneranno i bonus e gli italiani, sul momento, non dovranno tirare fuori un euro. O comunque molto meno di quanto in teoria dovrebbero spendere. Sul momento. Perché sottolineo e ripeto più volte "sul momento"? Perché l'obiettivo della direttiva europea sulla casa, a lungo termine, è di far sì che molti italiani - gran parte dei quali certamente non ha i mezzi per tirare fuori 60.000 euro soltanto per ristrutturare casa - siano costretti a ricorrere a quei superbonus che sicuramente verranno lanciati quando si avvicinerà il momento di riadeguare la propria casa, per poi vedersi tassati successivamente come è avvenuto proprio col bonus 110% che sulle prime ha visto una massa di fessi buttarcisi come squali, salvo poi vedersi aumentate le tasse sulla casa dal governo Meloni. Per sempre.
In sostanza, la direttiva delle case green è semplicemente una patrimoniale ben mascherata, ben congegnata dai ladri che l'hanno concepita, con lo scopo specifico di introdurre un provvedimento che nessuno aveva il coraggio di prendere e finalizzato ad avvantaggiare il settore edilizio, le banche e l'erario.
Su questo tema, destra e sinistra stanno giocando a tennis con una bomba a mano che rischia di esplodergli tra le mani: la destra fa la parte di quella che difende la proprietà privata dai cattivoni della sinistra che vogliono tassarla, mentre la sinistra farà la parte dell'amicona che ti aiuta a rifarti casa, salvo poi costringere la destra a tassarti, proprio come è avvenuto col Superbonus.
Potrò sbagliarmi ma questo è il gioco che vedo delinearsi. Perché costringere gli italiani a spendere 60.000 euro per la propria casa senza alcun bonus, oltre a paralizzare l'economia, provocherebbe il suicidio politico di chiunque si trovasse ad adottarlo in Italia. Se la vostra preoccupazione è questa, sinceramente vi dico state tranquilli.
Punto primo: questo provvedimento, sebbene approvato dalle istituzioni europee, è pensato palesemente contro l'Italia. Il nostro paese ha il patrimonio di immobili e di risparmi più ricco d'Europa e costituisce dunque un bel bocconcino per una lunga serie di pescecani. Da anni, si tenta di introdurre una patrimoniale in questo paese ma, ben sapendo che si tratterebbe di un provvedimento impopolare, nessuna forza politica, neanche la sinistra - storicamente nemica dei proprietari - avrebbe la forza e la capacità di proporlo nell'interezza che temono molti senza rischiare di suicidarsi politicamente. Allora si vuole arrivare a questo punto per vie traverse e cercando di intorbidire le acque.
Ma andiamo con ordine: perché dico che il testo è "meno peggio" di come viene presentato? Perché questa versione è decisamente più blanda rispetto agli intenti originari, che prevedevano, anzitutto, tempi più ristretti e soprattutto il divieto di vendita o di affitto per le case energeticamente all'ultimo posto (F e G, per capirci), circostanza che avrebbe letteralmente scatenato sommosse di massa, in un paese di proprietari, alcuni dei quali campano dei loro fitti.
Questi divieti sono spariti e sono stati allungati i tempi entro cui ci si dovrà sbarazzare della caldaia a gas, ossia il 2040. Tempo ce n'è.
Ma soprattutto, lo dico a quelli che si allarmano perché preoccupati di dover tirare fuori, di tasca propria, i famosi 60.000 euro a casa che si prospettano, di tranquillizzarsi sotto questo punto perché sicuramente si approveranno dei bonus ad hoc che, almeno sul momento, ammortizzeranno di molto se non addirittura del tutto. In sostanza, ritorneranno i bonus e gli italiani, sul momento, non dovranno tirare fuori un euro. O comunque molto meno di quanto in teoria dovrebbero spendere. Sul momento. Perché sottolineo e ripeto più volte "sul momento"? Perché l'obiettivo della direttiva europea sulla casa, a lungo termine, è di far sì che molti italiani - gran parte dei quali certamente non ha i mezzi per tirare fuori 60.000 euro soltanto per ristrutturare casa - siano costretti a ricorrere a quei superbonus che sicuramente verranno lanciati quando si avvicinerà il momento di riadeguare la propria casa, per poi vedersi tassati successivamente come è avvenuto proprio col bonus 110% che sulle prime ha visto una massa di fessi buttarcisi come squali, salvo poi vedersi aumentate le tasse sulla casa dal governo Meloni. Per sempre.
In sostanza, la direttiva delle case green è semplicemente una patrimoniale ben mascherata, ben congegnata dai ladri che l'hanno concepita, con lo scopo specifico di introdurre un provvedimento che nessuno aveva il coraggio di prendere e finalizzato ad avvantaggiare il settore edilizio, le banche e l'erario.
Su questo tema, destra e sinistra stanno giocando a tennis con una bomba a mano che rischia di esplodergli tra le mani: la destra fa la parte di quella che difende la proprietà privata dai cattivoni della sinistra che vogliono tassarla, mentre la sinistra farà la parte dell'amicona che ti aiuta a rifarti casa, salvo poi costringere la destra a tassarti, proprio come è avvenuto col Superbonus.
Potrò sbagliarmi ma questo è il gioco che vedo delinearsi. Perché costringere gli italiani a spendere 60.000 euro per la propria casa senza alcun bonus, oltre a paralizzare l'economia, provocherebbe il suicidio politico di chiunque si trovasse ad adottarlo in Italia. Se la vostra preoccupazione è questa, sinceramente vi dico state tranquilli.
Semplicemente, rassegnatevi al ritorno della patrimoniale. E soprattutto, non fidatevi di nessuno. Perché in questa vicenda, con ruoli diversi, a tradire, sono stati e saranno tutti. Destra e sinistra.