Un po' di contatti hanno detto che uso, spesso, toni molto caustici nei confronti della stampa, sottintendendo che questo implichi che io mi senta superiore e che mi dia arie.
Se questa critica arrivasse dal troll che ogni tanto sente l'esigenza di massaggiarmi i nervi, la potrei anche capire. Il punto è che me l'hanno fatto notare un paio di contatti storici, persone che mi seguono da un bel po' e che quindi sono più titolati per giudicarmi dall'esterno.
Di fronte ad una considerazione del genere, uno potrebbe essere tentato di farsi prendere dalla sindrome dell'impostore e rispondere "Io? Ma quando mai! Sono una persona così modesta, incapace. Mi hai frainteso! La stampa è fatta da gente di altissimo livello morale e culturale. Non lo faccio più! D'ora in poi parlerò con ossequio dei giornalisti e dei politici e andrò in ginocchio sui ceci fino al Quirinale".
Viceversa, io che problemi in tal senso non ne ho mai avuti, rilancio e dico a chiare lettere: disprezzo totalmente i media attuali. E questo non ha niente a che fare con una presunzione e un'arroganza che credo di non avere, ma col vomitevole schifo di una comunicazione che non punta ad informare i cittadini ma a rincoglionirli ancor di più.
Se prendiamo per esempio anche la parabola umana di Navalny, questi ci viene descritto come il principale oppositore di Putin, un uomo probo, onesto, ben disponibile a portare la cultura occidentale in Russia.
Basterebbe citare alcune cose scritte da questo signore per rendersi conto che se un decimo delle cose che diceva in Russia le avessero dette la Meloni o Salvini in Italia, a quest'ora sarebbero già stati messi in galera. Navalny tutto era tranne che il santarellino descritto dall'Occidente, come del resto non lo è nemmeno Zelensky. Questi signori vengono utilizzati unicamente come utili idioti dell'Occidente al fine di seminare zizzania in Russia, l'unica realtà geopolitica che si oppone alle follie di un Occidente in preda ad un delirio totalitario a confronto del quale il nazismo è niente.
Ma non sono le uniche oscenità che si leggono in merito alla Russia. Da Putin novello Stalin, alla Federazione Russa come erede dell'URSS, a Navalny "principale oppositore di Putin", è tutto un profluvio di scemenze che chiunque conosca appena un po' la politica russa, non fa alcuna fatica a debunkare.
I media ogni giorno raccontano scemenze, contando di avere a che fare con un popolo reso volutamente ottuso, provinciale, profondamente ignorante. Un popolo che le classi dirigenti che eterodirigono i media vogliono non riflessivo, cosciente, critico, ma militante. Fino al paradosso di Ezio Mauro - che è stato direttore de La Stampa e Repubblica - che in un editoriale arrivò a dire che "dubitare" è di destra, come se avere dubbi sia, di per sé, per partito preso, una cosa negativa.
E tralascio i continui orrori ortografici e violenze carnali sulla lingua italiana, che provengono anche da firme al di sopra di ogni sospetto e che, in fin dei conti, sono il meno. Come posso avere rispetto di organi di informazione che mi prendono in giro da mane a sera? Voi avreste rispetto di chi vi raccontasse, scientemente, una realtà che non esiste, al fine di orientarvi a fare qualcosa che altrimenti non fareste? Suppongo di no.
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Se questa critica arrivasse dal troll che ogni tanto sente l'esigenza di massaggiarmi i nervi, la potrei anche capire. Il punto è che me l'hanno fatto notare un paio di contatti storici, persone che mi seguono da un bel po' e che quindi sono più titolati per giudicarmi dall'esterno.
Di fronte ad una considerazione del genere, uno potrebbe essere tentato di farsi prendere dalla sindrome dell'impostore e rispondere "Io? Ma quando mai! Sono una persona così modesta, incapace. Mi hai frainteso! La stampa è fatta da gente di altissimo livello morale e culturale. Non lo faccio più! D'ora in poi parlerò con ossequio dei giornalisti e dei politici e andrò in ginocchio sui ceci fino al Quirinale".
Viceversa, io che problemi in tal senso non ne ho mai avuti, rilancio e dico a chiare lettere: disprezzo totalmente i media attuali. E questo non ha niente a che fare con una presunzione e un'arroganza che credo di non avere, ma col vomitevole schifo di una comunicazione che non punta ad informare i cittadini ma a rincoglionirli ancor di più.
Se prendiamo per esempio anche la parabola umana di Navalny, questi ci viene descritto come il principale oppositore di Putin, un uomo probo, onesto, ben disponibile a portare la cultura occidentale in Russia.
Basterebbe citare alcune cose scritte da questo signore per rendersi conto che se un decimo delle cose che diceva in Russia le avessero dette la Meloni o Salvini in Italia, a quest'ora sarebbero già stati messi in galera. Navalny tutto era tranne che il santarellino descritto dall'Occidente, come del resto non lo è nemmeno Zelensky. Questi signori vengono utilizzati unicamente come utili idioti dell'Occidente al fine di seminare zizzania in Russia, l'unica realtà geopolitica che si oppone alle follie di un Occidente in preda ad un delirio totalitario a confronto del quale il nazismo è niente.
Ma non sono le uniche oscenità che si leggono in merito alla Russia. Da Putin novello Stalin, alla Federazione Russa come erede dell'URSS, a Navalny "principale oppositore di Putin", è tutto un profluvio di scemenze che chiunque conosca appena un po' la politica russa, non fa alcuna fatica a debunkare.
I media ogni giorno raccontano scemenze, contando di avere a che fare con un popolo reso volutamente ottuso, provinciale, profondamente ignorante. Un popolo che le classi dirigenti che eterodirigono i media vogliono non riflessivo, cosciente, critico, ma militante. Fino al paradosso di Ezio Mauro - che è stato direttore de La Stampa e Repubblica - che in un editoriale arrivò a dire che "dubitare" è di destra, come se avere dubbi sia, di per sé, per partito preso, una cosa negativa.
E tralascio i continui orrori ortografici e violenze carnali sulla lingua italiana, che provengono anche da firme al di sopra di ogni sospetto e che, in fin dei conti, sono il meno. Come posso avere rispetto di organi di informazione che mi prendono in giro da mane a sera? Voi avreste rispetto di chi vi raccontasse, scientemente, una realtà che non esiste, al fine di orientarvi a fare qualcosa che altrimenti non fareste? Suppongo di no.
E allora perché io dovrei comportarmi diversamente?
Franco Marino
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