Ieri sera ho letto una di quelle notizie che mi ha letteralmente guastato sia il sonno che la giornata di oggi. Un imprenditore agricolo di Laterza, vicino al mio paese di origine, si è suicidato perché, non riuscendo a far fronte ad un mutuo di 60.000 euro, ha visto finire all'asta la sua masseria del valore di 300.000 euro per meno di un decimo, perdendo così sia la masseria che non vedendo saldato il suo debito.
Una notizia colpisce quando uno si immedesima in quello che succede ad una persona e infatti mi ci sono immedesimato. E tuttavia, la notizia è letteralmente passata sotto traccia. Impegnati gli italiani a condannare le scemenze, si dimenticano delle notizie davvero importanti, forse perché si illudono che una cosa del genere non potrà mai succedere loro.
Come si collega con la vicenda di Putin? In questi giorni a Modena in molti hanno cercato di organizzare una serie di eventi considerati pro-Putin e sono stati sabotati dalle autorità, venendo per giunta offesi dai giornali mainstream che hanno subito ribattezzato il convegno come "Il raduno dei bugiardi pro-Putin". E intendiamoci, che Putin, da buon judoka, possa voler trarre qualche dividendo dal caos nel quale sta sprofondando l'Occidente, è del tutto normale. Forse che la CIA, il Mossad, il MI6 e altri servizi non cerchino di influenzare l'esito delle elezioni in altri paesi? In sostanza, sembra che tutti guardino il dito ma non la luna e che nessuno sia in grado di rispondere a questa domanda: perché Putin è così popolare? E soprattutto, perché tanta rabbia nei confronti dei putiniani?
Partendo dall'ultima domanda, lo stupore di molti russofobi è tipico di una classe dirigente di politici ed intellettuali che hanno costruito un'intera storiografia sulla demonizzazione del nemico. La storia ci presenta un copione fisso: ci sono i buoni, noi, contrapposti al nemico (ieri era Hitler, oggi è Putin, domani chissà) che si sveglia al mattino grattandosi la testa e chiedendosi, con ghigno satanico, chi ammazzare. Qualsiasi tentativo di contestualizzazione viene sabotato. Così, quando si vuole condannare un nemico pubblico, si fa passare il messaggio che prima di lui le cose andavano bene ma, poi, è arrivato lui e ha portato il male nella nazione. E naturalmente, in questo scenario idilliaco, chiunque metta in discussione la narrazione, viene considerato il nemico da far fuori.
Il che si collega alla prima domanda: Putin è popolare perché difende gli interessi del suo paese e della sua gente, qualcosa che la politica da tanto tempo ha smesso da fare.
Immaginatevi un povero cristo che non arriva a fine mese, che ha un mutuo, che viene travolto dalla buriana del covid - con tutto il corollario delle insensatezze a cui abbiamo assistito - ed è costretto ad ipotecarsi persino la propria casa, all'asta, come accaduto al povero imprenditore agricolo. Contrapponete una classe dirigente che ormai da trent'anni lavora contro il suo popolo con quella russa che invece ha fatto progredire l'economia e la società russa. Potete stupirvi che in un paese dominato dall'ansia e dalla paura del futuro, un occidentale diventi putiniano?
Poi, che certamente il putinismo intercetti anche disagiati mentali, su questo non c'è dubbio. Come non vi è dubbio che molti putiniani che si illudono che il Nostro arrivi su un bianco destriero, non si sa perché, per salvare l'Italia, si rendano decisamente ridicoli. Ma con la stessa sommarietà potrei rispondere che i filoamericani ricordano molto gli amanti del cuckoldismo che, per chi non ha dimestichezza col porno, è quella pratica sessuale di chi gode vedendo la propria donna a letto con un altro uomo molto più prestante. Invece, la razionalità impone di giungere ad una conclusione molto semplice: Putin ha successo perché i nostri politici non difendono la nostra nazione ma servono altre realtà politiche.
Il nostro paese è pieno di disperati che si sono sentiti tradire dalla politica. E se consideriamo che da giorni ci sentiamo dire che Biancaneve è una favola maschilista, che gli influencer vadano regolamentati, che in quanto maschi dobbiamo chiedere scusa per ogni delitto che avvenga nel globo terracqueo, mentre gli stessi che gestiscono queste narrazioni stanno distruggendo il nostro paese, che a qualcuno venga qualche tentazione putiniana ci può anche stare.
Se la popolazione pensa male di ogni politico, Putin non c'entra. Se i politici e gli intellettuali italiani, e in generale occidentali, vogliono a tutti i costi un colpevole dell'antioccidentalismo, non hanno che da fare una cosa semplicissima.
Una notizia colpisce quando uno si immedesima in quello che succede ad una persona e infatti mi ci sono immedesimato. E tuttavia, la notizia è letteralmente passata sotto traccia. Impegnati gli italiani a condannare le scemenze, si dimenticano delle notizie davvero importanti, forse perché si illudono che una cosa del genere non potrà mai succedere loro.
Come si collega con la vicenda di Putin? In questi giorni a Modena in molti hanno cercato di organizzare una serie di eventi considerati pro-Putin e sono stati sabotati dalle autorità, venendo per giunta offesi dai giornali mainstream che hanno subito ribattezzato il convegno come "Il raduno dei bugiardi pro-Putin". E intendiamoci, che Putin, da buon judoka, possa voler trarre qualche dividendo dal caos nel quale sta sprofondando l'Occidente, è del tutto normale. Forse che la CIA, il Mossad, il MI6 e altri servizi non cerchino di influenzare l'esito delle elezioni in altri paesi? In sostanza, sembra che tutti guardino il dito ma non la luna e che nessuno sia in grado di rispondere a questa domanda: perché Putin è così popolare? E soprattutto, perché tanta rabbia nei confronti dei putiniani?
Partendo dall'ultima domanda, lo stupore di molti russofobi è tipico di una classe dirigente di politici ed intellettuali che hanno costruito un'intera storiografia sulla demonizzazione del nemico. La storia ci presenta un copione fisso: ci sono i buoni, noi, contrapposti al nemico (ieri era Hitler, oggi è Putin, domani chissà) che si sveglia al mattino grattandosi la testa e chiedendosi, con ghigno satanico, chi ammazzare. Qualsiasi tentativo di contestualizzazione viene sabotato. Così, quando si vuole condannare un nemico pubblico, si fa passare il messaggio che prima di lui le cose andavano bene ma, poi, è arrivato lui e ha portato il male nella nazione. E naturalmente, in questo scenario idilliaco, chiunque metta in discussione la narrazione, viene considerato il nemico da far fuori.
Il che si collega alla prima domanda: Putin è popolare perché difende gli interessi del suo paese e della sua gente, qualcosa che la politica da tanto tempo ha smesso da fare.
Immaginatevi un povero cristo che non arriva a fine mese, che ha un mutuo, che viene travolto dalla buriana del covid - con tutto il corollario delle insensatezze a cui abbiamo assistito - ed è costretto ad ipotecarsi persino la propria casa, all'asta, come accaduto al povero imprenditore agricolo. Contrapponete una classe dirigente che ormai da trent'anni lavora contro il suo popolo con quella russa che invece ha fatto progredire l'economia e la società russa. Potete stupirvi che in un paese dominato dall'ansia e dalla paura del futuro, un occidentale diventi putiniano?
Poi, che certamente il putinismo intercetti anche disagiati mentali, su questo non c'è dubbio. Come non vi è dubbio che molti putiniani che si illudono che il Nostro arrivi su un bianco destriero, non si sa perché, per salvare l'Italia, si rendano decisamente ridicoli. Ma con la stessa sommarietà potrei rispondere che i filoamericani ricordano molto gli amanti del cuckoldismo che, per chi non ha dimestichezza col porno, è quella pratica sessuale di chi gode vedendo la propria donna a letto con un altro uomo molto più prestante. Invece, la razionalità impone di giungere ad una conclusione molto semplice: Putin ha successo perché i nostri politici non difendono la nostra nazione ma servono altre realtà politiche.
Il nostro paese è pieno di disperati che si sono sentiti tradire dalla politica. E se consideriamo che da giorni ci sentiamo dire che Biancaneve è una favola maschilista, che gli influencer vadano regolamentati, che in quanto maschi dobbiamo chiedere scusa per ogni delitto che avvenga nel globo terracqueo, mentre gli stessi che gestiscono queste narrazioni stanno distruggendo il nostro paese, che a qualcuno venga qualche tentazione putiniana ci può anche stare.
Se la popolazione pensa male di ogni politico, Putin non c'entra. Se i politici e gli intellettuali italiani, e in generale occidentali, vogliono a tutti i costi un colpevole dell'antioccidentalismo, non hanno che da fare una cosa semplicissima.
Guardarsi allo specchio.