Questo blog ha avuto, in passato, la fortuna di annoverare alcuni lettori d'eccezione. Uno tra questi era Cossiga - che, del resto, era lettore di moltissimi blog indipendenti (io non ero certo l'unico e ci mancherebbe) - la cui particolarità non era tanto quella di essere una fonte preziosissima di indiscrezioni, ma di essere un profondo conoscitore della macchina delle alte istituzioni, la cui immagine, da lui in poi, non sarebbe stata più lo stessa, ai miei occhi. A colpirmi particolarmente del presidente emerito della Repubblica, fu il suo pensiero sugli scandali sessuali di Berlusconi, relativi alla D'Addario e Noemi. La sua convinzione è che fossero state orchestrate da Berlusconi che, ben sapendo che negli anni a venire ci sarebbero state pesanti speculazioni e avendo cercato, senza successo, una sponda da parte di Putin, volesse organizzare una exit strategy per poter tirarsi fuori dal casino. Soprattutto sulla base di quanto poi sarebbe uscito a fine Ottobre 2010 col caso Ruby, la tesi di Cossiga, che morì due mesi prima di quello scandalo (non ricordo il giorno, ma ero a mare) può apparire temeraria, in effetti è difficile immaginarsi che Berlusconi riuscisse a montare uno scandalo di quel tipo, pesantissimo, che ne avrebbe compromesso per sempre la credibilità politica. Ma ricordo come fosse ieri ciò che diceva Cossiga: "Se un uomo potente vuole rendersi irraggiungibile, ci riesce senza alcun problema. Se si rende raggiungibile, vuol dire che ha interesse a far sapere certe cose". E in effetti, la vulnerabilità telefonica e telematica di Berlusconi - stiamo cioè parlando dell'uomo, all'epoca, più potente in Italia - è qualcosa che ha sempre stranito molti.
La Meloni non è certo potente come Berlusconi, ma anzitutto è la Presidente del Consiglio e poi è a capo dei servizi segreti. E' una donna controllatissima da amici, protettori, potenziali ricattatori e nemici. Se pensate che sia facile turlupinarla in un certo modo, siete pronti a comprare la Fontana di Trevi di cui, come è noto, sono il proprietario. In privato i dettagli della trattativa.
In verità, la Meloni non ha detto niente di clamoroso che non fosse palese. Che in Europa non se la fili nessuno, è cosa nota. Come è cosa nota - e il silenzio sulle vicende ucraine di questi giorni è illuminante - che la controffensiva ucraina non abbia dato i risultati sperati e che questo significa che la reazione della Russia sarà pesantissima e che la guerra ormai è in stallo e che dunque la strategia della NATO è stata suicida.
Ma la vera notizia è che un politico di quel calibro ammetta queste cose. Stamattina alla radio un giornalista ha detto "Non ci si crede che si sia fatta turlupinare in questo modo". Infatti io non ci credo.
Se davvero si pensa che la Meloni, in una conversazione telefonica, sapendo di essere potenzialmente registrabile, si sia lasciata a certe confidenze, quando persino un signor nessuno come me, al telefono, non parla praticamente più, è giusto che chiudiate questo articolo e lo qualifichiate come complottista.
Se invece non ci credete, l'ipotesi è che la presidente del consiglio abbia voluto dire certe cose per lanciare messaggi subliminali. Ai russi? Agli elettori di destra delusi, della serie "Io la penso come voi ma sono bloccata"? E perché lo ha fatto? Forse perché tra un anno negli Stati Uniti ci sono le elezioni e, nella prospettiva di un ritorno in scena di Trump o di un simil-Trump, vuole preparare le procedure di distacco da Biden? E perché proprio con dei comici russi? O forse i russi stanno cercando di ingraziarsela? Come hanno fatto a trovarla? Forse Giorgia sta cercando sponde in Russia?
La Meloni non è certo potente come Berlusconi, ma anzitutto è la Presidente del Consiglio e poi è a capo dei servizi segreti. E' una donna controllatissima da amici, protettori, potenziali ricattatori e nemici. Se pensate che sia facile turlupinarla in un certo modo, siete pronti a comprare la Fontana di Trevi di cui, come è noto, sono il proprietario. In privato i dettagli della trattativa.
In verità, la Meloni non ha detto niente di clamoroso che non fosse palese. Che in Europa non se la fili nessuno, è cosa nota. Come è cosa nota - e il silenzio sulle vicende ucraine di questi giorni è illuminante - che la controffensiva ucraina non abbia dato i risultati sperati e che questo significa che la reazione della Russia sarà pesantissima e che la guerra ormai è in stallo e che dunque la strategia della NATO è stata suicida.
Ma la vera notizia è che un politico di quel calibro ammetta queste cose. Stamattina alla radio un giornalista ha detto "Non ci si crede che si sia fatta turlupinare in questo modo". Infatti io non ci credo.
Se davvero si pensa che la Meloni, in una conversazione telefonica, sapendo di essere potenzialmente registrabile, si sia lasciata a certe confidenze, quando persino un signor nessuno come me, al telefono, non parla praticamente più, è giusto che chiudiate questo articolo e lo qualifichiate come complottista.
Se invece non ci credete, l'ipotesi è che la presidente del consiglio abbia voluto dire certe cose per lanciare messaggi subliminali. Ai russi? Agli elettori di destra delusi, della serie "Io la penso come voi ma sono bloccata"? E perché lo ha fatto? Forse perché tra un anno negli Stati Uniti ci sono le elezioni e, nella prospettiva di un ritorno in scena di Trump o di un simil-Trump, vuole preparare le procedure di distacco da Biden? E perché proprio con dei comici russi? O forse i russi stanno cercando di ingraziarsela? Come hanno fatto a trovarla? Forse Giorgia sta cercando sponde in Russia?
Non si può sapere. Ma non venite a raccontarci che la donna più protetta e sorvegliata del paese si sia lasciata scappare certe cose per imprudenza. La Meloni è un'abilissima calcolatrice che pondera persino il battito del suo cuore. Figuriamoci se si possa credere che davvero abbia pensato di aver a che fare con dei politici africani. Ma veramente qua pensate che abbiamo la sveglia al collo?