I dati parlano chiaro. I partiti sono in netta crisi, l'astensionismo sale alle stelle e i media tradizionali - annoverando tra questi giornali, televisioni e radio - perdono ogni anno lettori, diminuendo la tiratura. Inoltre, i conti di nessuna di queste realtà sono sostenibili: significa che se non interviene lo Stato - o direttamente o attraverso le banche - queste realtà dell'informazione e della comunicazione semplicemente sarebbero chiuse da un pezzo. Chiedersi le ragioni di una crisi di sistema come questa porta sempre ad inutili e retoriche tavole rotonde, dove invece non si affronta mai il vero concreto problema e cioè: media e partiti danno davvero quello che interessa al lettore/elettore?

Per rispondere a questa domanda, bisogna chiarire che i giornali nascono in un'era in cui l'analfabetismo non era l'eccezione ma la norma e, soprattutto, pochissimi potevano accedere ai mezzi di comunicazione del mainstream del tempo. Intere sacche di popolazione erano escluse da qualsiasi forma di villaggio globale. Di conseguenza, i primi giornali erano rivolti principalmente a gruppi di interesse molto ristretti ed elitari, composti per esempio da investitori o ricchi imprenditori che desideravano semplicemente rimanere informati circa gli accadimenti nel mondo perché questo influiva sui loro interessi sparsi in giro per il globo. La progressiva alfabetizzazione e diffusione dei mezzi di comunicazione, ha comportato che molti più e molto più ampi gruppi di interesse, nonché la progressiva democratizzazione sia degli spazi politici che di quelli mediatici, costringesse i giornali ad allargare lo spettro dei temi di cui occuparsi.
Già solo questa evoluzione mi fa dubitare per esempio della tesi secondo cui alla gente "viene dato ciò che vuole". Perché? Perché confonde ciò che l'elettore viene educato a credere che sia di suo interesse, col suo effettivo interesse. La truffa è esattamente in questo meccanismo. E proverò a dimostrarvelo in questo articolo.

Se prendiamo le prime pagine dei giornali di oggi, scopriremo che:
- Arisa ha messo un annuncio su Instagram con tanto di foto a chiappe scoperte dove dice di cercare marito.
- Morgan, a seguito di una richiesta un po' aggressiva da parte di un fan, ha sbroccato insultando tutti quanti e proferendo un insulto omofobo.
- Mancini accetta l'offerta per diventare CT dell'Arabia Saudita e tutti polemizzano su cosa sta diventando il calcio.
- Vabbè, proseguono le polemiche su Vannacci.
- Calderoli è stato minacciato di morte perché "accusato di voler provocare il genocidio del Sud".
- Giambruno che dice: "Se non ti ubriachi non ti stuprano" e puntualmente scoppia la polemica.

Franco Marino che viene a sapere di queste notizie attraverso i social (ormai non guardo più né TV né compro giornali, mi informo online) fa questo ragionamento:
- Non mi frega niente di quello che dice Arisa. Se una donna mette un'immagine a culo nudo e poi dice di cercare marito, delle due l'una: o è una psicolabile oppure è una gran furbona a caccia di visibilità.
- Non mi frega niente di quello che dice e che fa Morgan. Sono anni, forse decenni, che Morgan artisticamente non ne imbrocca una, campando unicamente sul personaggio. Gli artisti sono le puttane del potere, da sempre.
- Non mi frega niente di Mancini che va ad allenare l'Arabia Saudita, come non ho fatto un plissé del fatto che Gabri Veiga non sia venuto al Napoli ma sia andato all'Al Alhi, notizia che ha portato addirittura alcuni tifosi ad insultare la figlia di ADL. Posto che valga la pena interessarsi ad un calcio che è sempre meno sport e sempre più semplice affarismo, proprio per questo sia Mancini che Gabri Veiga fanno i propri interessi. Vi dispiace? E' il globalismo, bellezze. Avete voluto aprirvi ai mercati stranieri? Ecco, gli stranieri questo sono: se, a seconda dei vostri gusti, gli aprite le cosce oppure le chiappe, quelli entrano, ecco. E se fa male, il problema è la debolezza delle vostre vagine e dei vostri deretani, non la forza dei loro augielli. E comunque del calcio non me ne frega nulla.
- Non mi frega niente del libro di Vannacci, sulla cui inutilità ho già scritto altrove.
- Non me ne frega niente di Calderoli minacciato di morte né delle ragioni che giustificherebbero queste minacce. Non sono d'accordo né con i pelosi soccorritori al capezzale di un politico minacciato, né con le ragioni di coloro che approvano le minacce. I cittadini hanno *sempre e solo* i governi che meritano con la loro codardia e i politici devono mettere in conto che quando fanno scelte difficili, possono essere minacciati.
- Non mi frega niente di Giambruno - compagno della Meloni - che dice: "Se ti ubriachi, ti stuprano". Cosa mi cambia sapere se ha detto una stronzata oppure una cosa giusta? Nulla. La responsabilità penale è personale. La stronzata, se di stronzata si tratta, l'ha detta il compagno della Meloni, non la Meloni. Che si persegua lui, se si crede.

Confrontiamo invece quanto sopra con le notizie che sto seguendo in questi giorni, online, da fonti di mio interesse:
- Case green. Perché mi interessa? Perché tra qualche anno con ogni probabilità, grazie agli imbecilli che sostengono i deliri climatici, sarò costretto a tirare fuori centinaia di migliaia di euro, che non ho, per ristrutturare casa. Mi sembra ovvio che la cosa mi interessi.
- Un gruppo di hackers italiani ha vinto il torneo Hack-A-Sat, facendo collassare un satellite in meno di dieci minuti. Si tratta di una vittoria di italiani, qualcosa che i patrioti dovrebbero celebrare. Non se n'è minimamente parlato. Io stesso ne sono venuto a conoscenza grazie ad un contatto. I pochissimi che ne hanno parlato - mostrando di non capire un'emerita minchia di hacking - hanno detto che così "si premiano dei criminali". Deve interessare? Beh, che ci sia una scuola di abili programmatori è qualcosa che dovrebbe denotare lo stato di salute del paese in un settore chiave come quello informatico.
- Politica estera: cosa succede in Niger. Quella è la chiave di tutto. Se in Niger vincono i rivoltosi, la cosa avrà un effetto domino che coinvolgerà tutti gli stati africani e che farà collassare l'Occidente. Se l'Occidente perde le colonie, i costi delle materie prime decuplicheranno e i deliri degli ultimi anni saranno ancor più dominati dall'isteria, cosa che naturalmente mi porterà a dover riconsiderare - nel mio interesse - molti calcoli su decisioni importanti che dovrò prendere in futuro. Del Niger non si parla minimamente e, se lo si fa, si ignorano completamente le conseguenze.
- BRICS (che si collega al punto della politica estera): i paesi non allineati all'asse atlantico si stanno dotando di una moneta propria, circostanza questa che contribuirà all'indebolimento degli Stati Uniti e dunque di tutta l'Europa, ad essi agganciata. Nessuno ne parla.
- Assalti agli autovelox e alle telecamere: questo è un punto cruciale. Significa che qualcuno si sta rompendo seriamente i coglioni. Nessuno ne parla, ma è un tema che mi riguarda perché io la macchina la uso spesso.

Se faccio un raffronto tra le notizie del primo gruppo e quelle del secondo, scoprirò che nessuna del primo tocca i miei interessi come quelle del secondo. Allora voi mi direte: ma non puoi dire che la tua casa sia più importante dello stupro di Palermo.
Siamo sicuri? Le nostre case sono molto più importanti dello stupro di Palermo perché state tranquilli che il giorno in cui i milioni di italiani saranno costretti a tirare fuori soldi che non hanno, l'interesse per lo stupro di Palermo, per i soldi di Mancini e per le esternazioni di Arisa e Morgan sarà molto più basso di quello di oggi. Una persona che ha preoccupazioni tali da non dormirci la notte, fondamentalmente se ne fotte di tutto ciò che esuli dalla propria sfera di interesse. E la violenza a cui assisteremo quando questo accadrà farà persino rimpiangere i tempi in cui occupavamo di un episodio di cronaca, grave quanto si vuole ma limitato. Certo, ci dispiace per la ragazzina, per la famiglia della ragazzina, per quei pochi familiari degli stupratori che hanno conservato una coscienza e che hanno preso a calci i loro pargoli: ma la notizia tocca al massimo venti persone che si vedono cambiare la vita, in peggio, per sempre. Per i restanti sessanta milioni non cambia proprio niente.
Ed è esattamente questa la natura nefasta e nefanda su cui si regge il sistema dell'informazione, ossia la scelta della notizia.

Se i giornali dessero davvero le notizie importanti e non quelle che convengono al sistema di potere statale e parastatale, al primo posto ci sarebbe il dibattito sui lavori green, sugli autovelox scassati, sul BRICS, sulle rivolte in Niger, perché SONO QUELLE le cose che cambieranno gli anni a venire. E parlare di quei temi è l'unico vero modo di contrastare le fake news e il complottismo. Perché basterebbe raccontare la situazione per quella che è e cioè che gli Stati Uniti ormai sono ad un passo dal crollo - non scommetterei sulla sopravvivenza degli USA di qui ai prossimi dieci anni - per stroncare tutte le scemenze sulle élite e sugli illuminati che animano la controinformazione e vedere dunque le cose per come sono e cioè che tutto quello che di grave ci sta accadendo nasce in America, per volontà degli americani che, ormai ad un passo dal default, tentano il tutto per tutto per salvarsi, usando l'Europa come bancomat. Basterebbe raccontare le cose per come sono, per spazzare via sia la partitocrazia dominante che tutto quel finto dissenso che si nutre di parassitismo coprofagico - cioè si nutre della merda del potere dominante, senza proporre niente di alternativo, sia nel merito che nel metodo.

E invece, partiti e media invece funzionano ancora come se esistessero ancora i grandi giornali dell'Ottocento, che non nacquero certo per l'interesse del popolo - composto in gran parte da analfabeti - ma unicamente come punto di raccolta di tutti quei finanzieri che volevano semplicemente rimanere aggiornati sui costi delle materie prime.
Ma nell'era in cui ormai tutti con un click hanno accesso alle informazioni che davvero servono, giornali e partiti (che ormai sono la stessa cosa) continuano a perdere lettori ed elettori perché non hanno capito che un conto è subire il bombardamento di feed su fesserie da parte dei social, altro conto è avere le notizie che davvero interessano.
Gli unici a cui interessa davvero il culo di Arisa sono quelli che si illudono di essere notati da lei, ammesso che farsi notare da lei sia interessante.
Io, se permettete, sono più interessato alle sorti di ciò che dovrò lasciare a mia figlia quando morrò.

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Vero, verissimo; devo, tuttavia, spezzare una lancia a favore de La Verità di Belpietro a cui sono abbonato da 2 anni. Vannacciate a parte, che purtroppo sono in prima pagina e avrebbero pure rottolcazzo, sui temi da te citati che, giustamente, sono quelle di interesse generale, tranne l'implosione USA dei quali la linea generale spesso lecchina e purtroppo gli autovelox spaccati, Borgonovo, Giraldo (ladurezzadelviver), Boni Castellane, ma anche Veneziani stanno facendo un ottimo lavoro per essere una fonte di informazione mainstream.
 

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Franco Marino
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