In questi giorni sto cercando di fittare la casa dei miei. Per fortuna, trattandosi di un appartamento di oltre 200 metri quadri, in una zona centralissima di Napoli, dove ci sono tre funicolari nel raggio di 500 metri, con bar, ristoranti e pizzerie, sono strapieno di richieste. Ma, come sempre avviene quando ci si propone nei mercati, c'è chi commenta polemicamente nelle maniere più disparate "Troppo alto!" "Sei pazzo?" "A 1300 euro più condominio cosa vuoi fittarci? Palazzo Sant'Anna?".
Qualcosa di simile avveniva anche all'inizio della mia carriera di informatico quando per trovare nuovi lavori - Upwork, Fiverr e Freelancer erano ancora di là da venire - si doveva frequentare la sezione annunci del forum di html.it, che c'è ancora ma è ormai deserta. Qualsiasi lettore che la frequentasse, ricorderà il leit motiv: il solito fesso che chiedeva cose assurde a prezzi stracciati e senza garanzie per colui che avrebbe dovuto fargli il lavoro e una valanga di insopportabili rompipalle che polemizzavano, col moderatore che era (ed è ancora) il mitologico Andrea Cavicchi, che smistava le comunicazioni, impedendo che le discussioni diventassero troppo accese, infastidendo sia i committenti che quei programmatori che volessero davvero lavorare. E intendiamoci, che un programmatore pretenda - è successo davvero proprio su html.it - che gli venga fatto Facebook a 500 euro senza anticipo, è oltre il ridicolo. Ma la miglior risposta ad offerte di questo tipo è, semplicemente, la non risposta. Questo, in teoria, dovrebbe convincere il nostro che forse dovrebbe alzare il prezzo. Perdere tempo a convincere qualcuno ad alzare il suo budget è semplicemente una perdita di tempo perché i prezzi li fa il mercato.
La non comprensione di questo aspetto io la definisco in un modo: pezzentismo. E' l'atteggiamento di chi, di fronte al prezzo di un prodotto o di un servizio, non si rende conto che non è una sparata dettata da un momento di ispirazione ma il frutto di una valutazione basata su moltissimi fattori. Che, specialmente nel caso degli scontrini dei bar in posti di lusso, derivano da una tassazione altissima, dai costi della materia prima che crescono di giorno in giorno, dal costo del lavoro, tutte cose che *inevitabilmente* fanno salire il prezzo finale. Il prezzo alto di un fitto dipende, per esempio, dal fatto che su quel bene un proprietario pagherà un'IRPEF e un'IMU tali da abbattere quasi la metà di quanto poi ci ricaverà, perché lo Stato ha deciso che noi proprietari di casa, in quanto tali, siamo ladri che ohibò si permettono persino di voler trarre un utile da una casa, senza che gli risparmino le spese. Davvero qualcuno si aspetta che, in questa situazione, i fitti non salgano alle stelle?
Nel contempo tutti parlano di come si spenda poco in Albania, di come il turismo sia a prezzi di saldo e i posti siano bellissimi.
Ma vi dirò di più: come sarà noto a molti che soffrono di denti, in Albania per ottenere le stesse prestazioni di uno studio dentistico italiano come per esempio protesi dentarie, si arriva a spendere fino alla metà. E no, non sono truffe, conosco un sacco di persone che sono andate lì a rifarsi i denti e, a distanza di anni, non hanno problemi. I materiali sono gli stessi, i dentisti sono bravi - altrimenti il business si sarebbe estinto da una vita - e si arriva a risparmiare fino al 60-70%. Il segreto? Il segreto è che come al solito non ci sono segreti: un bel giorno a Tirana hanno deciso di togliersi dalle scatole ogni tentazione statalistica e si sono affidati alle piane logiche del mercato. I prezzi sono crollati, il fisco non si è più sentito unto dal Signore a differenza che in Italia dove il 60% dei guadagni di chi la ricchezza dovrebbe produrla vanno ad uno Stato che ogni giorno dà sempre di meno. Tutto questo si è riverberato sui fitti dei locali commerciali che, tanto per i dentisti quanto per gli altri professionisti sono molto più bassi di quelli italiani, col risultato che un perno che in Italia costa 1800 euro, ve lo possono far pagare 600 euro. C'è da stupirsi che tantissima gente vada dove conviene andare, dove si può spendere di meno?
Nessuno sembra farsi una ragione che i prezzi di qualsiasi cosa vengono fatti dal mercato. Se in un bar di un'isola prestigiosa trovate il Bar Paperon de Paperoni che vi vende un caffé e una brioche a 40 euro e la cosa vi indigna, a far abbassare i prezzi non sono i post sui social con tanto di foto sputtanatoria dello scontrino, ma semplicemente cambiare bar. Oppure, se volete far abbassare i prezzi, battetevi affinché gli imprenditori non vengano trattati come benefattori da mungere, ma da persone che, esattamente come voi, vivono semplicemente del proprio lavoro. Che in quanto tali, possono pagare bene i propri collaboratori se conviene loro farlo, possono fare prezzi bassi se le materie prime non schizzano alle stelle, se non devono pagare troppe tasse, se possono assumere persone senza correre il rischio di ritrovarsi un costo fisso a vita, laddove le persone in questione si rivelassero nullafacenti.
Se invece pretendete che vi diano le cose al prezzo che volete voi, perdendoci loro, e che vi diano una paga mensile per darvi il diritto di campare sulle loro spalle senza fare niente, allora purtroppo la patologia mentale che vi ha colpiti è chiarissima. Si manifesta con fitti altissimi, brioches strapagate, toast divisi in due pagati due volte.
Qualcosa di simile avveniva anche all'inizio della mia carriera di informatico quando per trovare nuovi lavori - Upwork, Fiverr e Freelancer erano ancora di là da venire - si doveva frequentare la sezione annunci del forum di html.it, che c'è ancora ma è ormai deserta. Qualsiasi lettore che la frequentasse, ricorderà il leit motiv: il solito fesso che chiedeva cose assurde a prezzi stracciati e senza garanzie per colui che avrebbe dovuto fargli il lavoro e una valanga di insopportabili rompipalle che polemizzavano, col moderatore che era (ed è ancora) il mitologico Andrea Cavicchi, che smistava le comunicazioni, impedendo che le discussioni diventassero troppo accese, infastidendo sia i committenti che quei programmatori che volessero davvero lavorare. E intendiamoci, che un programmatore pretenda - è successo davvero proprio su html.it - che gli venga fatto Facebook a 500 euro senza anticipo, è oltre il ridicolo. Ma la miglior risposta ad offerte di questo tipo è, semplicemente, la non risposta. Questo, in teoria, dovrebbe convincere il nostro che forse dovrebbe alzare il prezzo. Perdere tempo a convincere qualcuno ad alzare il suo budget è semplicemente una perdita di tempo perché i prezzi li fa il mercato.
La non comprensione di questo aspetto io la definisco in un modo: pezzentismo. E' l'atteggiamento di chi, di fronte al prezzo di un prodotto o di un servizio, non si rende conto che non è una sparata dettata da un momento di ispirazione ma il frutto di una valutazione basata su moltissimi fattori. Che, specialmente nel caso degli scontrini dei bar in posti di lusso, derivano da una tassazione altissima, dai costi della materia prima che crescono di giorno in giorno, dal costo del lavoro, tutte cose che *inevitabilmente* fanno salire il prezzo finale. Il prezzo alto di un fitto dipende, per esempio, dal fatto che su quel bene un proprietario pagherà un'IRPEF e un'IMU tali da abbattere quasi la metà di quanto poi ci ricaverà, perché lo Stato ha deciso che noi proprietari di casa, in quanto tali, siamo ladri che ohibò si permettono persino di voler trarre un utile da una casa, senza che gli risparmino le spese. Davvero qualcuno si aspetta che, in questa situazione, i fitti non salgano alle stelle?
Nel contempo tutti parlano di come si spenda poco in Albania, di come il turismo sia a prezzi di saldo e i posti siano bellissimi.
Ma vi dirò di più: come sarà noto a molti che soffrono di denti, in Albania per ottenere le stesse prestazioni di uno studio dentistico italiano come per esempio protesi dentarie, si arriva a spendere fino alla metà. E no, non sono truffe, conosco un sacco di persone che sono andate lì a rifarsi i denti e, a distanza di anni, non hanno problemi. I materiali sono gli stessi, i dentisti sono bravi - altrimenti il business si sarebbe estinto da una vita - e si arriva a risparmiare fino al 60-70%. Il segreto? Il segreto è che come al solito non ci sono segreti: un bel giorno a Tirana hanno deciso di togliersi dalle scatole ogni tentazione statalistica e si sono affidati alle piane logiche del mercato. I prezzi sono crollati, il fisco non si è più sentito unto dal Signore a differenza che in Italia dove il 60% dei guadagni di chi la ricchezza dovrebbe produrla vanno ad uno Stato che ogni giorno dà sempre di meno. Tutto questo si è riverberato sui fitti dei locali commerciali che, tanto per i dentisti quanto per gli altri professionisti sono molto più bassi di quelli italiani, col risultato che un perno che in Italia costa 1800 euro, ve lo possono far pagare 600 euro. C'è da stupirsi che tantissima gente vada dove conviene andare, dove si può spendere di meno?
Nessuno sembra farsi una ragione che i prezzi di qualsiasi cosa vengono fatti dal mercato. Se in un bar di un'isola prestigiosa trovate il Bar Paperon de Paperoni che vi vende un caffé e una brioche a 40 euro e la cosa vi indigna, a far abbassare i prezzi non sono i post sui social con tanto di foto sputtanatoria dello scontrino, ma semplicemente cambiare bar. Oppure, se volete far abbassare i prezzi, battetevi affinché gli imprenditori non vengano trattati come benefattori da mungere, ma da persone che, esattamente come voi, vivono semplicemente del proprio lavoro. Che in quanto tali, possono pagare bene i propri collaboratori se conviene loro farlo, possono fare prezzi bassi se le materie prime non schizzano alle stelle, se non devono pagare troppe tasse, se possono assumere persone senza correre il rischio di ritrovarsi un costo fisso a vita, laddove le persone in questione si rivelassero nullafacenti.
Se invece pretendete che vi diano le cose al prezzo che volete voi, perdendoci loro, e che vi diano una paga mensile per darvi il diritto di campare sulle loro spalle senza fare niente, allora purtroppo la patologia mentale che vi ha colpiti è chiarissima. Si manifesta con fitti altissimi, brioches strapagate, toast divisi in due pagati due volte.
Si chiama socialismo reale.