La persona di buonsenso supera ben presto la tendenza a fidarsi dei media. Se ogni giorno accendessimo la televisione, scopriremmo che tutti sono sinceramente interessati al clima, all'ambiente, alla pace nel mondo, all'onestà. Nella realtà, come nel famoso ritratto di Dorian Gray, il ritratto visto dal vivo e da vicino è molto più brutto. Per diverso tempo, mi sono dovuto trovare a svolgere un lavoro che mi portò in contatto con una marea di VIP, scoprendo sistematicamente una serie di cose che possono sembrare ossimoriche: la straordinaria umanità e simpatia di persone che i media fanno apparire come dei gran cattivoni e la raccapricciante antipatia di chi invece in video sembrava una persona simpatica.
Tutto questo ha un'origine: le persone per poter portare avanti i loro progetti, hanno bisogno di proporre un'immagine di se stessi che non è minimamente corrispondente alla realtà. Se si dice agli italiani che devono rifare le proprie case perché gli Stati Uniti non hanno più la forza penetrativa di saccheggiare i paesi del mondo e quindi devono ridurre la dipendenza della propria economia dalle colonie che oggi hanno trovato un diverso contrappeso, si porta i paesi che sono sotto la sua influenza a doversi ribellare. Meglio dir loro che l'ambiente è in pericolo e che il pianeta è sovrappopolato, così non si vedranno proiettato un nemico vero da combattere. In questo modo, rendendo immateriale il nemico - ma non perdendo questi le armi per poter distruggere chi vuole - avremo creato la minaccia perfetta di un'entità oscura che mentre ci porta via tutto quello che abbiamo, non possiamo combatterla.
Tutto questo per dire che il terzomondismo è profondamente sciocco. Il terzomondismo, per riassumerlo in breve, è la convinzione - fondata sul senso di colpa - che l'Africa sia povera perché è stata depredata dall'Occidente e che quindi abbia bisogno di qualcuno che regali loro le proprie ricchezze per pagare le proprie colpe. Naturalmente si tratta di sciocchezze: intanto, il destino da colonia dei paesi africani deriva dal fatto che i popoli di quel continente non hanno la capacità di sapersi ribellare a chi va a fare il padrone a casa loro, circostanza per la quale si richiede una comune idea di società, una medesima cultura. Viceversa, i popoli africani si massacrano da millenni in guerre tribali stracolme di odio. Ma poi, se anche nascesse un blocco africano analogo alla Cina, il risultato inevitabile sarebbe che l'Africa dichiarerebbe guerra all'Europa con gravissimo pericolo per la nostra civiltà. E dunque tifare per la fine del colonialismo e, peggio, per la sostituzione della Cina e della Federazione Russa in luogo della Francia, è un grave errore. Perché quello che sta accadendo in Niger si collega e si sovrappone perfettamente ai deliri ecologici con cui si vuole distruggere il ceto medio europeo. Nel momento in cui le colonie si ribellano, non si ottiene niente che possa far piacere all'Occidente perché il conseguente rialzo delle materie prime - che prima invece si ottenevano praticamente a costo zero - non otterrà nient'altro che rafforzare la mortifera "svolta green".
Tutto questo ha un'origine: le persone per poter portare avanti i loro progetti, hanno bisogno di proporre un'immagine di se stessi che non è minimamente corrispondente alla realtà. Se si dice agli italiani che devono rifare le proprie case perché gli Stati Uniti non hanno più la forza penetrativa di saccheggiare i paesi del mondo e quindi devono ridurre la dipendenza della propria economia dalle colonie che oggi hanno trovato un diverso contrappeso, si porta i paesi che sono sotto la sua influenza a doversi ribellare. Meglio dir loro che l'ambiente è in pericolo e che il pianeta è sovrappopolato, così non si vedranno proiettato un nemico vero da combattere. In questo modo, rendendo immateriale il nemico - ma non perdendo questi le armi per poter distruggere chi vuole - avremo creato la minaccia perfetta di un'entità oscura che mentre ci porta via tutto quello che abbiamo, non possiamo combatterla.
Tutto questo per dire che il terzomondismo è profondamente sciocco. Il terzomondismo, per riassumerlo in breve, è la convinzione - fondata sul senso di colpa - che l'Africa sia povera perché è stata depredata dall'Occidente e che quindi abbia bisogno di qualcuno che regali loro le proprie ricchezze per pagare le proprie colpe. Naturalmente si tratta di sciocchezze: intanto, il destino da colonia dei paesi africani deriva dal fatto che i popoli di quel continente non hanno la capacità di sapersi ribellare a chi va a fare il padrone a casa loro, circostanza per la quale si richiede una comune idea di società, una medesima cultura. Viceversa, i popoli africani si massacrano da millenni in guerre tribali stracolme di odio. Ma poi, se anche nascesse un blocco africano analogo alla Cina, il risultato inevitabile sarebbe che l'Africa dichiarerebbe guerra all'Europa con gravissimo pericolo per la nostra civiltà. E dunque tifare per la fine del colonialismo e, peggio, per la sostituzione della Cina e della Federazione Russa in luogo della Francia, è un grave errore. Perché quello che sta accadendo in Niger si collega e si sovrappone perfettamente ai deliri ecologici con cui si vuole distruggere il ceto medio europeo. Nel momento in cui le colonie si ribellano, non si ottiene niente che possa far piacere all'Occidente perché il conseguente rialzo delle materie prime - che prima invece si ottenevano praticamente a costo zero - non otterrà nient'altro che rafforzare la mortifera "svolta green".
Tradotto? Tifare perché l'Africa si ribelli all'Europa non è una strategia molto geniale. Semmai bisognerebbe cominciare a guardare le cose da un'altra prospettiva: forse è il momento che l'Europa torni *davvero* protagonista in Africa. Evitando gli errori del passato. Ma non per moralismo, bensì per convenienza. Se si trattano male i locali dei territori che vorremmo sfruttare, è sufficiente qualcuno che offra loro condizioni migliori per scalzarci. Proprio come sta avvenendo in Niger.