Lo stupore che caratterizza molte persone di fronte alla piega totalitaria che sta progressivamente prendendo l'Occidente, nasce dal dare per scontati valori come la democrazia e la libertà. E la cosa ovviamente non stupisce l'osservatore attento.
Ci sono, infatti, molte cose che istintivamente diamo per scontato, per esempio quello di poter camminare per strada con la spesa appena fatta e avere una possibilità pari quasi a zero di poter essere rapinati, di poter tornare a casa e non trovarla occupata, che una donna possa camminare mostrando la propria avvenenza senza venir aggredita. Tutte queste cose appartengono ai cosiddetti "diritti", che consideriamo scontati e dunque gratuiti. Questo è un colossale errore. Uno stato per poter assicurarli, deve pagare un nutrito personale che non si occupi soltanto di perseguire i reati quando commessi ma anche di imprimere una tale soggezione nel cittadino, tale da fargli pensare che violarli possa essere pericoloso. Naturalmente, questo personale viene pagato, vengono pagati i registri che attestano l'effettiva proprietà di una casa, vengono pagati i medici che devono curarci dalle malattie e gli insegnanti che devono istruire i nostri figli. E per poter essere pagati, uno stato deve produrre le risorse che garantiscano stipendi e pensioni.
Una volta capito questo, ci renderemo conto di una cosa: i diritti hanno un costo e la loro esistenza e persistenza viene garantita da quanto un paese sia economicamente sano. E infatti, i paesi dove i diritti funzionano, sono quelli che hanno i soldi per poterli mantenere, altrimenti quei diritti semplicemente non vengono garantiti. Il poliziotto che viene pagato tardi o male, non per questo smette di "tenere famiglia" e certamente sarà molto più propenso a farsi corrompere da un criminale, di fatto provocando la fine fattuale di quel diritto.
Quello dei diritti che hanno un costo e dunque dell'interesse da parte delle classi dirigenti occidentali di eliminare i propri cittadini, è un aspetto di fondamentale importanza perché può illustrare perché l'Occidente stia virando pericolosamente verso un regime molto più pericoloso di quelli che la storia ricordi, per giunta in possesso di tecnologie tali non soltanto da strutturarlo ma finanche di non farsi scoprire. In tal senso, anche qui, quando parliamo di Occidente, diamo per scontate alcune cose che tuttavia non lo sono affatto: per esempio che esso sia la culla della democrazia e della libertà. In realtà, se noi andiamo a vedere la storia di tutti i progenitori dei paesi europei, scopriremo come, salvo alcuni rari casi e comunque non paragonabili alla situazione di oggi, le classi dirigenti occidentali fossero tirannie assolute e come le liberaldemocrazie del passato - poste che potessero davvero definirsi tali - siano durate pochissimo, salvo poi ripiegare di nuovo in regimi totalitari. La democrazia e la libertà sono valori relativamente recenti, che oltretutto non hanno affatto l'origine pacifica che la cultura woke teorizza. Non è che le classi dirigenti abbiano abbandonato il potere per propria volontà. Semplicemente non avevano scelta. Quando le classi dirigenti che sovraintendevano ciascun paese occidentale si sono rese conto di non poter provvedere ai bisogni del cittadino, hanno capito che dovevano scaricargli addosso la propria incapacità. Dunque le democrazie nacquero proprio dalla paura del popolo da parte del potere. Le classi dirigenti che non capirono le conseguenze sociali della carestia conseguente alle sbornie illuministiche - che aumentarono, longevizzarono e urbanizzarono la popolazione senza che a questo corrispondesse un aumento delle risorse - finirono ghigliottinate. Quelle che lo capirono, inventarono la democrazia moderna, naturalmente dotandosi di una marea di artifizi per poter riprendere il potere al momento opportuno. E dunque, la storia degli ultimi duecento anni è quella di classi dirigenti che, travolte dall'esplosione demografica, hanno creato la democrazia e le ideologie mentre sottobanco costruivano le trame per poter un giorno riappropriarsi di un potere che non avrebbero mai ceduto se non fossero state costrette dalle contingenze, e risolvere il problema riducendo la popolazione.
Il destino dell'Occidente è quello di dividersi tra il rischio di diventare sempre più autoritario e violento e quello di uccidere i propri cittadini, perché non ha altra scelta. Perché ha spinto sempre più in là il proprio modello economico basato su un indebitamento insostenibile e perché nel momento in cui sono emerse potenze geopolitiche economicamente più sane, si è accorto di non avere più i soldi per poter garantire quei diritti. Solo che, avendo investito tutte le proprie risorse nella propaganda di un modello sociale democratico, oggi si scopre incaprettato dagli stessi valori con cui ha bombardato - in alcuni casi anche letteralmente - il mondo intero, né può pensare di poter dalla sera alla mattina abbracciare modelli opposti.
Il destino dell'Occidente è quello di scegliere tra due strade: tornare quello che è sempre stato, ossia una tirannia tale e quale a quelle che condanna, e uccidere parte della propria popolazione. Perché non ha altra scelta. Perché i diritti costano, perché i diritti sono sempre stati un pretesto temporaneo per poi cercare di sottrarli non appena ne avesse avuto l'occasione, perché non è riuscito a costruire un modello di vita socialmente ed economicamente sostenibile.
Ci sono, infatti, molte cose che istintivamente diamo per scontato, per esempio quello di poter camminare per strada con la spesa appena fatta e avere una possibilità pari quasi a zero di poter essere rapinati, di poter tornare a casa e non trovarla occupata, che una donna possa camminare mostrando la propria avvenenza senza venir aggredita. Tutte queste cose appartengono ai cosiddetti "diritti", che consideriamo scontati e dunque gratuiti. Questo è un colossale errore. Uno stato per poter assicurarli, deve pagare un nutrito personale che non si occupi soltanto di perseguire i reati quando commessi ma anche di imprimere una tale soggezione nel cittadino, tale da fargli pensare che violarli possa essere pericoloso. Naturalmente, questo personale viene pagato, vengono pagati i registri che attestano l'effettiva proprietà di una casa, vengono pagati i medici che devono curarci dalle malattie e gli insegnanti che devono istruire i nostri figli. E per poter essere pagati, uno stato deve produrre le risorse che garantiscano stipendi e pensioni.
Una volta capito questo, ci renderemo conto di una cosa: i diritti hanno un costo e la loro esistenza e persistenza viene garantita da quanto un paese sia economicamente sano. E infatti, i paesi dove i diritti funzionano, sono quelli che hanno i soldi per poterli mantenere, altrimenti quei diritti semplicemente non vengono garantiti. Il poliziotto che viene pagato tardi o male, non per questo smette di "tenere famiglia" e certamente sarà molto più propenso a farsi corrompere da un criminale, di fatto provocando la fine fattuale di quel diritto.
Quello dei diritti che hanno un costo e dunque dell'interesse da parte delle classi dirigenti occidentali di eliminare i propri cittadini, è un aspetto di fondamentale importanza perché può illustrare perché l'Occidente stia virando pericolosamente verso un regime molto più pericoloso di quelli che la storia ricordi, per giunta in possesso di tecnologie tali non soltanto da strutturarlo ma finanche di non farsi scoprire. In tal senso, anche qui, quando parliamo di Occidente, diamo per scontate alcune cose che tuttavia non lo sono affatto: per esempio che esso sia la culla della democrazia e della libertà. In realtà, se noi andiamo a vedere la storia di tutti i progenitori dei paesi europei, scopriremo come, salvo alcuni rari casi e comunque non paragonabili alla situazione di oggi, le classi dirigenti occidentali fossero tirannie assolute e come le liberaldemocrazie del passato - poste che potessero davvero definirsi tali - siano durate pochissimo, salvo poi ripiegare di nuovo in regimi totalitari. La democrazia e la libertà sono valori relativamente recenti, che oltretutto non hanno affatto l'origine pacifica che la cultura woke teorizza. Non è che le classi dirigenti abbiano abbandonato il potere per propria volontà. Semplicemente non avevano scelta. Quando le classi dirigenti che sovraintendevano ciascun paese occidentale si sono rese conto di non poter provvedere ai bisogni del cittadino, hanno capito che dovevano scaricargli addosso la propria incapacità. Dunque le democrazie nacquero proprio dalla paura del popolo da parte del potere. Le classi dirigenti che non capirono le conseguenze sociali della carestia conseguente alle sbornie illuministiche - che aumentarono, longevizzarono e urbanizzarono la popolazione senza che a questo corrispondesse un aumento delle risorse - finirono ghigliottinate. Quelle che lo capirono, inventarono la democrazia moderna, naturalmente dotandosi di una marea di artifizi per poter riprendere il potere al momento opportuno. E dunque, la storia degli ultimi duecento anni è quella di classi dirigenti che, travolte dall'esplosione demografica, hanno creato la democrazia e le ideologie mentre sottobanco costruivano le trame per poter un giorno riappropriarsi di un potere che non avrebbero mai ceduto se non fossero state costrette dalle contingenze, e risolvere il problema riducendo la popolazione.
Il destino dell'Occidente è quello di dividersi tra il rischio di diventare sempre più autoritario e violento e quello di uccidere i propri cittadini, perché non ha altra scelta. Perché ha spinto sempre più in là il proprio modello economico basato su un indebitamento insostenibile e perché nel momento in cui sono emerse potenze geopolitiche economicamente più sane, si è accorto di non avere più i soldi per poter garantire quei diritti. Solo che, avendo investito tutte le proprie risorse nella propaganda di un modello sociale democratico, oggi si scopre incaprettato dagli stessi valori con cui ha bombardato - in alcuni casi anche letteralmente - il mondo intero, né può pensare di poter dalla sera alla mattina abbracciare modelli opposti.
Il destino dell'Occidente è quello di scegliere tra due strade: tornare quello che è sempre stato, ossia una tirannia tale e quale a quelle che condanna, e uccidere parte della propria popolazione. Perché non ha altra scelta. Perché i diritti costano, perché i diritti sono sempre stati un pretesto temporaneo per poi cercare di sottrarli non appena ne avesse avuto l'occasione, perché non è riuscito a costruire un modello di vita socialmente ed economicamente sostenibile.
Oggi l'Occidente si trova di fronte ad un bivio: o ammazza i suoi cittadini, o diventa totalitario, o collassa.