Una mia caratteristica è di chiarirmi una situazione non attraverso grandi dettagli quanto nelle piccolezze che sfuggono all'occhio dei più. Mi capita per esempio nei rapporti personali. Ma mi capita anche quando devo capire come funziona un sistema di potere. Diversi anni fa, si era nel periodo del caso Ruby, furoreggiava un'autrice satirica di sinistra, di quelle che voleva vendersi come una zuzzerellona che in fin dei conti faceva solo satira, e che si vestiva come una che voleva far vedere di essere l'amicona della situazione. Durante un talk-show fu rintuzzata da uno di centrodestra che mise a nudo, peraltro molto civilmente, alcune contraddizioni del suo pezzo. E quella in tutta risposta gli tirò fuori, con un tono che all'improvviso divenne acidissimo come per effetto di una trasfigurazione, una requisitoria talmente minuziosa e precisa che sembrava imparata a memoria, come se gliel'avesse suggerita qualche autore ben ammanicato dietro le retrovie. Io, da quello scambio di vedute capii perché la famosa variegatezza della cultura progressista è fondamentalmente un mito ed ebbi la consapevolezza di cosa sia il progressismo oggi: mille modi diversi di dire sempre la stessa cosa.
La cosa non deve stupire: quando si parla di cultura di sinistra, ci immaginiamo chissà quale variegatezza di pensiero. E invece indagandola a fondo, scopriamo che il progressista potrà ballare, saltare, suonare, cantare, ma dirà sempre le stesse cose: l'Euro è meraviglioso, il clima è in pericolo, il virus del Covid è pericolosissimo, il vaccino ci salverà.
Proprio per questo, non riesco ad esultare per le dimissioni dell'Annunziata, come anche per quelle di Fazio. Sicuramente, entrambi i personaggi sono sgradevoli a chi sta dall'altra parte, ma immaginarsi che fatti fuori loro due arrivi qualcuno di distonante, è una semplice illusione. Il sistema di potere non ci mette niente a riproporre nuovi personaggi, che continueranno a dire le stesse cose, con lo stesso tono professorale di chi pensa di detenere la verità, con l'arroganza caratteristica di chi sa di far parte di un sistema di potere. Non è una cosa che si può cambiare togliendo di mezzo la Annunziata, Fazio o chissà chi altro, perché sono solo metastasi di un tumore che viene da lontano.
Non passa giorno che il progressismo non se ne inventi una, che non detti la linea seguendo le follie più tipiche del momento. Qualcuno crede davvero che ci voglia molto a produrre un facsimile dei personaggi che ci sono oggi?
Il progressismo è un tumore metastatico che va eradicato non a partire dalle metastasi ma dalle origini. Perché non corrisponde alle caratteristiche di uno specifico personaggio, ma di una corrente antropologica ben precisa, riconoscibile, stereotipata, conforme ai canoni dettati da chi gestisce il potere. O si rimuove la causa del tumore o si formeranno nuove metastasi.
La cosa non deve stupire: quando si parla di cultura di sinistra, ci immaginiamo chissà quale variegatezza di pensiero. E invece indagandola a fondo, scopriamo che il progressista potrà ballare, saltare, suonare, cantare, ma dirà sempre le stesse cose: l'Euro è meraviglioso, il clima è in pericolo, il virus del Covid è pericolosissimo, il vaccino ci salverà.
Proprio per questo, non riesco ad esultare per le dimissioni dell'Annunziata, come anche per quelle di Fazio. Sicuramente, entrambi i personaggi sono sgradevoli a chi sta dall'altra parte, ma immaginarsi che fatti fuori loro due arrivi qualcuno di distonante, è una semplice illusione. Il sistema di potere non ci mette niente a riproporre nuovi personaggi, che continueranno a dire le stesse cose, con lo stesso tono professorale di chi pensa di detenere la verità, con l'arroganza caratteristica di chi sa di far parte di un sistema di potere. Non è una cosa che si può cambiare togliendo di mezzo la Annunziata, Fazio o chissà chi altro, perché sono solo metastasi di un tumore che viene da lontano.
Non passa giorno che il progressismo non se ne inventi una, che non detti la linea seguendo le follie più tipiche del momento. Qualcuno crede davvero che ci voglia molto a produrre un facsimile dei personaggi che ci sono oggi?
Il progressismo è un tumore metastatico che va eradicato non a partire dalle metastasi ma dalle origini. Perché non corrisponde alle caratteristiche di uno specifico personaggio, ma di una corrente antropologica ben precisa, riconoscibile, stereotipata, conforme ai canoni dettati da chi gestisce il potere. O si rimuove la causa del tumore o si formeranno nuove metastasi.
Rimossa la Annunziata, verrà semplicemente sostituita da qualcuno che, con modi e toni diversi, rifarà e ridirà le stesse cose che diceva lei.