Negli Stati Uniti Tucker Carlson è stato licenziato dalla Fox News perché accusato di "diffondere fake news", notizia che fa il paio con la salatissima multa ricevuta da Alex Jones, il quale sostiene che le stragi nelle scuole in America siano inventate per creare un fronte di opinione che proibisca la detenzione di armi. Non conoscendo bene questi due personaggi, non posso difenderli, né tantomeno posso negare una certa cialtroneria anche nel dissenso, che del resto ogni giorno, su Telegram, Facebook e Twitter, possiamo vedere gente che sembra cooptata direttamente dal reparto psichiatria. Ma anche ad aver meritato certe punizioni, a preoccupare sono le reazioni del cosiddetto establishment americano che propone leggi, provvedimenti, limitazioni, al punto che ormai sembra virare verso una preoccupante e pericolosa deriva liberticida, tanto più offensiva e irritante quando tutte queste forze, al tempo stesso, dicono di voler lottare contro i fascismi.
La difficoltà di descrivere la dittatura di oggi è doversi misurare col pensiero magico di chi crede che basti definirsi "democratici" per esserlo davvero. Con lo stesso presupposto, anche la DDR era democratica, l'URSS e la Cina erano democratiche e via discorrendo. E ovviamente è una sciocchezza. In realtà, la difficoltà nel capire le dittature odierne sta nel pensare che la presenza di costituzioni ed istituzioni democratiche, di regolari elezioni, di una teorica libertà di parola, del fatto che non si corrono grossi rischi di essere ammazzati se si esprime un'opinione dissonante, corrispondano ad un'effettiva liberaldemocrazia. Il vero nocciolo della questione è invece un altro: quanto sono davvero forti le istituzioni in una democrazia? Ed è qui il vero punto di rottura. La dittatura odierna ha svuotato le istituzioni teoricamente democratiche e si è servita di forze non istituzionali - prevalentemente internazionali e comunque private - che violano impunemente le leggi, protette da uno stato che ha interesse a non perseguirle, costruendo un potere nascosto che di fatto ha sequestrato lo stato di diritto. E lo si può vedere da molteplici aspetti.
Prendiamo per esempio i social. Molti sono convinti che essendo privati, possano censurare le opinioni degli utenti. Gigantesca fesseria. Non solo ogni paese, almeno formalmente democratico, tutela costituzionalmente la libertà di espressione - vietando ogni sua limitazione non gestita dalla legge e dai suoi operatori - ma soprattutto i social non essendo editori bensì piattaforme (differenza niente affatto di poco conto) se venissero condannati in tribunale perché accusati di essere editori, sarebbero obbligati a dover retribuire gli utenti per i contenuti pubblicati, andando ovviamente in bancarotta. Se i vari Facebook, Twitter, Google non avessero la potenza che hanno, uno stato potrebbe multarli fino a bannarli dalla propria rete. Ma non è quello che avviene. All'interno degli spazi digitali mainstream ogni giorno l'utente medio può assistere a diffamazioni, ingiurie e soprattutto al viziaccio di divulgare informazioni private delle persone (si chiama Doxing, e, per la cronaca, è un reato) senza che i gestori muovano un dito per punire questi atteggiamenti. E così, mentre basta dire "negro" al posto di nero, per essere bannati, il post di Massimiliano Parente che rivela l'omosessualità di Borgonovo è ancora lì. E il messaggio è chiarissimo: esistono cittadini di serie A (Parente) e cittadini di serie B (Borgonovo). Se fosse stato quest'ultimo a svelare l'omosessualità di Parente, a quest'ora sarebbe stato espulso dal consesso civile e si sarebbe scomodata la macchina del fango. Invece la cosa è passata totalmente in cavalleria.
Nulla di nuovo per chi conosca l'ascesa dei nazifascismi. Hitler e Mussolini, infatti, non arrivarono al potere in paesi sani e ricchi e non con un colpo di stato (quello ci fu dopo) ma in quanto esponenti di partiti di sistema, di un paese disastrato dove lo stato non c'era più. Il loro consenso fu originato dal fatto che improvvisamente un gruppo di persone (non si è mai capito se agenti provocatori o cosa) si misero a rompere le palle alla borghesia in vari modi, occupando case di proprietà, sottraendo con la forza agli imprenditori le loro aziende, rendendo la vita impossibile del ceto medio, con le forze dell'ordine e con i magistrati che semplicemente non facevano nulla. Quando, per esempio, un proprietario che si vedeva occupata la casa dalla quale traeva un fitto, andava a denunciare la cosa alle autorità, queste raccoglievano la denuncia ma poi letteralmente la ignoravano. E mano mano che le condizioni di vita di quegli anni peggioravano, il positivismo e il cosmopolitismo (oggi diremmo, lo scientismo e il multiculturalismo) si imponevano prepotentemente nel dibattito pubblico, tentando di criminalizzare i costumi della società italiana, che non erano necessariamente evoluti ma erano semplicemente il modo di essere, bello o brutto che fosse, del nostro paese. Che il ceto medio, impoveritosi proprio per colpa di quella stessa classe dirigente che nel contempo propagandava il positivismo e il cosmopolitismo, reagisse violentemente in senso reazionario, era prevedibile e inevitabile. Non vi ricorda nulla?
Abbiamo cosi chiare le seguenti conclusioni:
- Si possono avere istituzioni formalmente democratiche ma soggiogate economicamente da enti non istituzionali.
- I nazifascismi erano dittature "in atto" che reagivano a "dittature in potenza": la questione non è stabilire se Hitler o Mussolini fossero i dittatori che erano, ma cosa sarebbe accaduto se non ci fossero stati loro. Manca la controprova. Ma la cosa divertente è che già i positivisti del tempo propagandavano la riduzione della popolazione mondiale esattamente come quelli di oggi. E dunque gasare sei milioni di ebrei pare brutto, specie se hai i baffetti, meglio un vaccino che ammazzi sei miliardi di persone, proposto da un medico in giacca e cravatta. Si sa che "la morale ha canoni estetici".
- Oggi la destra radicale è molto più liberale e libertaria della sinistra. Non è importante che lo sia a lungo termine, le persone che il fascismo lo hanno studiato, sanno benissimo che se il fascismo tornasse al potere toglierebbe ogni libertà proprio come la stanno progressivamente togliendo gli antifascisti. Ma se gli antifascisti pretendono di affermarsi con metodi fascisti e per giunta, mentre governano, affamano il paese, è ovvio che questo sdoganerà i fascisti originali.
Dopodiché, come detto in principio, che il dissenso sia popolato da cialtroni - e aggiungo io, in qualche caso anche da criminali che riciclano nel dissenso i proventi di attività criminali - questo è fuor di dubbio. Ma esistono anche tantissime persone che fanno "controinformazione" in maniera seria. Se per colpire i cialtroni si puniscono le persone serie, si può anche ipotizzare che chi sparge fesserie in realtà sia qualcuno che sta cercando di diffamare la controinformazione e di sfruttare l'onda emotiva per imporre bavagli più stretti. Certo è che quello che è accaduto a Carlson Tucker ed Alex Jones non è tanto importante per il fatto che questi signori siano effettivamente colpevoli di qualcosa, ma per come la sinistra americana reagisca chiedendo più norme che imbavaglino il dibattito pubblico e per come questo abbia trasformato l'Alt Right e, in generale, le destre neofasciste in uno spazio di libertà.
La persona evoluta sa benissimo che un ritorno del fascismo riproporrebbe le stesse logiche dell'antifascismo, in un eterno ping pong di specchi riflessi. Ma tutto questo si verifica quando si impongono censure e bavagli in nome della libertà. Tutto il mondo americano è ormai un gigantesco partito unico ove "moderatori" privi di ogni legittimità politica, gestiscono cosa si deve dire e fare, in uno spazio sempre più ristretto dove si può parlare soltanto se si piace a chi lo gestisce. E questa merda è arrivata in Italia. Sempre più opinion leader senza incarichi istituzionali scomunicano pubblicamente qualcuno, di fatto rovinandogli la vita. Sempre più spesso, assistiamo a parole che spariscono dal vocabolario o subiscono mutazioni forzate, in un profluvio di "sindaca" "presidenta" "avvocata", di parole politicamente corrette, sempre più spesso basta che una blogger molto famosa (avete tutti capito a chi mi riferisco, ma meglio non nominarla, è molto permalosa) decida di fare un post contro qualcuno, reo di averla chiamata zoccola sul suo profilo, che niente di meno assistiamo a licenziamenti da posti pubblici senza processo.
Sono, questi, palesi ed evidenti metodi fascisti, che avreste visto pari pari col fascismo, ma che i democratici odierni adottano zittendo ogni dissenso, appellandosi alle autorità, chiedendo leggi che restringano la libertà di espressione, mettendo in discussione la democrazia nei suoi principi fondamentali.
Alla luce di quanto sopra, è ovvio che se l'alternativa al fascismo fosse un sistema autenticamente liberaldemocratico, allora combattere il fascismo avrebbe un senso. Ma se l'alternativa è un sistema ancora più liberticida, dove il disobbediente viene letteralmente cancellato e privato dei diritti sociali e civili, ovviamente la gente alla fine preferirà il fascismo. E se si dà il potere a gente che ha la character assassination nel DNA, il risultato finale mi sembra chiaro: alla fine si passerà all'"assassination" vera e propria.
Film già visto proprio col fascismo. Con la differenza che quel regime almeno cercava, sgangheratamente quanto si vuole, di creare una grande patria.
La difficoltà di descrivere la dittatura di oggi è doversi misurare col pensiero magico di chi crede che basti definirsi "democratici" per esserlo davvero. Con lo stesso presupposto, anche la DDR era democratica, l'URSS e la Cina erano democratiche e via discorrendo. E ovviamente è una sciocchezza. In realtà, la difficoltà nel capire le dittature odierne sta nel pensare che la presenza di costituzioni ed istituzioni democratiche, di regolari elezioni, di una teorica libertà di parola, del fatto che non si corrono grossi rischi di essere ammazzati se si esprime un'opinione dissonante, corrispondano ad un'effettiva liberaldemocrazia. Il vero nocciolo della questione è invece un altro: quanto sono davvero forti le istituzioni in una democrazia? Ed è qui il vero punto di rottura. La dittatura odierna ha svuotato le istituzioni teoricamente democratiche e si è servita di forze non istituzionali - prevalentemente internazionali e comunque private - che violano impunemente le leggi, protette da uno stato che ha interesse a non perseguirle, costruendo un potere nascosto che di fatto ha sequestrato lo stato di diritto. E lo si può vedere da molteplici aspetti.
Prendiamo per esempio i social. Molti sono convinti che essendo privati, possano censurare le opinioni degli utenti. Gigantesca fesseria. Non solo ogni paese, almeno formalmente democratico, tutela costituzionalmente la libertà di espressione - vietando ogni sua limitazione non gestita dalla legge e dai suoi operatori - ma soprattutto i social non essendo editori bensì piattaforme (differenza niente affatto di poco conto) se venissero condannati in tribunale perché accusati di essere editori, sarebbero obbligati a dover retribuire gli utenti per i contenuti pubblicati, andando ovviamente in bancarotta. Se i vari Facebook, Twitter, Google non avessero la potenza che hanno, uno stato potrebbe multarli fino a bannarli dalla propria rete. Ma non è quello che avviene. All'interno degli spazi digitali mainstream ogni giorno l'utente medio può assistere a diffamazioni, ingiurie e soprattutto al viziaccio di divulgare informazioni private delle persone (si chiama Doxing, e, per la cronaca, è un reato) senza che i gestori muovano un dito per punire questi atteggiamenti. E così, mentre basta dire "negro" al posto di nero, per essere bannati, il post di Massimiliano Parente che rivela l'omosessualità di Borgonovo è ancora lì. E il messaggio è chiarissimo: esistono cittadini di serie A (Parente) e cittadini di serie B (Borgonovo). Se fosse stato quest'ultimo a svelare l'omosessualità di Parente, a quest'ora sarebbe stato espulso dal consesso civile e si sarebbe scomodata la macchina del fango. Invece la cosa è passata totalmente in cavalleria.
Nulla di nuovo per chi conosca l'ascesa dei nazifascismi. Hitler e Mussolini, infatti, non arrivarono al potere in paesi sani e ricchi e non con un colpo di stato (quello ci fu dopo) ma in quanto esponenti di partiti di sistema, di un paese disastrato dove lo stato non c'era più. Il loro consenso fu originato dal fatto che improvvisamente un gruppo di persone (non si è mai capito se agenti provocatori o cosa) si misero a rompere le palle alla borghesia in vari modi, occupando case di proprietà, sottraendo con la forza agli imprenditori le loro aziende, rendendo la vita impossibile del ceto medio, con le forze dell'ordine e con i magistrati che semplicemente non facevano nulla. Quando, per esempio, un proprietario che si vedeva occupata la casa dalla quale traeva un fitto, andava a denunciare la cosa alle autorità, queste raccoglievano la denuncia ma poi letteralmente la ignoravano. E mano mano che le condizioni di vita di quegli anni peggioravano, il positivismo e il cosmopolitismo (oggi diremmo, lo scientismo e il multiculturalismo) si imponevano prepotentemente nel dibattito pubblico, tentando di criminalizzare i costumi della società italiana, che non erano necessariamente evoluti ma erano semplicemente il modo di essere, bello o brutto che fosse, del nostro paese. Che il ceto medio, impoveritosi proprio per colpa di quella stessa classe dirigente che nel contempo propagandava il positivismo e il cosmopolitismo, reagisse violentemente in senso reazionario, era prevedibile e inevitabile. Non vi ricorda nulla?
Abbiamo cosi chiare le seguenti conclusioni:
- Si possono avere istituzioni formalmente democratiche ma soggiogate economicamente da enti non istituzionali.
- I nazifascismi erano dittature "in atto" che reagivano a "dittature in potenza": la questione non è stabilire se Hitler o Mussolini fossero i dittatori che erano, ma cosa sarebbe accaduto se non ci fossero stati loro. Manca la controprova. Ma la cosa divertente è che già i positivisti del tempo propagandavano la riduzione della popolazione mondiale esattamente come quelli di oggi. E dunque gasare sei milioni di ebrei pare brutto, specie se hai i baffetti, meglio un vaccino che ammazzi sei miliardi di persone, proposto da un medico in giacca e cravatta. Si sa che "la morale ha canoni estetici".
- Oggi la destra radicale è molto più liberale e libertaria della sinistra. Non è importante che lo sia a lungo termine, le persone che il fascismo lo hanno studiato, sanno benissimo che se il fascismo tornasse al potere toglierebbe ogni libertà proprio come la stanno progressivamente togliendo gli antifascisti. Ma se gli antifascisti pretendono di affermarsi con metodi fascisti e per giunta, mentre governano, affamano il paese, è ovvio che questo sdoganerà i fascisti originali.
Dopodiché, come detto in principio, che il dissenso sia popolato da cialtroni - e aggiungo io, in qualche caso anche da criminali che riciclano nel dissenso i proventi di attività criminali - questo è fuor di dubbio. Ma esistono anche tantissime persone che fanno "controinformazione" in maniera seria. Se per colpire i cialtroni si puniscono le persone serie, si può anche ipotizzare che chi sparge fesserie in realtà sia qualcuno che sta cercando di diffamare la controinformazione e di sfruttare l'onda emotiva per imporre bavagli più stretti. Certo è che quello che è accaduto a Carlson Tucker ed Alex Jones non è tanto importante per il fatto che questi signori siano effettivamente colpevoli di qualcosa, ma per come la sinistra americana reagisca chiedendo più norme che imbavaglino il dibattito pubblico e per come questo abbia trasformato l'Alt Right e, in generale, le destre neofasciste in uno spazio di libertà.
La persona evoluta sa benissimo che un ritorno del fascismo riproporrebbe le stesse logiche dell'antifascismo, in un eterno ping pong di specchi riflessi. Ma tutto questo si verifica quando si impongono censure e bavagli in nome della libertà. Tutto il mondo americano è ormai un gigantesco partito unico ove "moderatori" privi di ogni legittimità politica, gestiscono cosa si deve dire e fare, in uno spazio sempre più ristretto dove si può parlare soltanto se si piace a chi lo gestisce. E questa merda è arrivata in Italia. Sempre più opinion leader senza incarichi istituzionali scomunicano pubblicamente qualcuno, di fatto rovinandogli la vita. Sempre più spesso, assistiamo a parole che spariscono dal vocabolario o subiscono mutazioni forzate, in un profluvio di "sindaca" "presidenta" "avvocata", di parole politicamente corrette, sempre più spesso basta che una blogger molto famosa (avete tutti capito a chi mi riferisco, ma meglio non nominarla, è molto permalosa) decida di fare un post contro qualcuno, reo di averla chiamata zoccola sul suo profilo, che niente di meno assistiamo a licenziamenti da posti pubblici senza processo.
Sono, questi, palesi ed evidenti metodi fascisti, che avreste visto pari pari col fascismo, ma che i democratici odierni adottano zittendo ogni dissenso, appellandosi alle autorità, chiedendo leggi che restringano la libertà di espressione, mettendo in discussione la democrazia nei suoi principi fondamentali.
Alla luce di quanto sopra, è ovvio che se l'alternativa al fascismo fosse un sistema autenticamente liberaldemocratico, allora combattere il fascismo avrebbe un senso. Ma se l'alternativa è un sistema ancora più liberticida, dove il disobbediente viene letteralmente cancellato e privato dei diritti sociali e civili, ovviamente la gente alla fine preferirà il fascismo. E se si dà il potere a gente che ha la character assassination nel DNA, il risultato finale mi sembra chiaro: alla fine si passerà all'"assassination" vera e propria.
Film già visto proprio col fascismo. Con la differenza che quel regime almeno cercava, sgangheratamente quanto si vuole, di creare una grande patria.
Questo regime vuole distruggerla.