Mi ricordo una puntata dei Puffi che mi inquietò non poco, d'altronde ero bambino. Ad un certo punto, uno dei puffi viene punto sulla coda da una specie di mosca ed evidentemente nel morso c'è un veleno, perché il puffo si trasforma, perde il suo colore azzurro e, colorandosi di viola, diventa malvagio e aggressivo. La cosa è contagiosa, infatti il puffo come ne vede altri, li morde, col risultato che anche questi puffi diventano viola e malvagi. Insomma, in breve nel villaggio si sviluppa un'epidemia che mette in pericolo tutti quanti e contagia praticamente tutti i puffi che quindi rischiano di estinguersi.
A questa scena ho pensato ieri sera quando, conversando con un contatto, abbiamo parlato della Meloni e dei suoi voltafaccia praticamente su tutti i temi importanti, perlomeno quelli dai quali molti si attendevano qualcosa di diverso. L'opinione di molti nel dissenso è che la Meloni si sia venduta. Io penso che le cose siano un po' più complesse e proverò a spiegare perché.
Tra i motivi per cui non ho mai preso in considerazione - sia pure sollecitato da molti - l'idea di entrare in politica e soprattutto non ho mai deciso, pur avendone le competenze ed i mezzi, di costruirmi una forte presenza in Rete, è che purtroppo quello che sta avvenendo alla Meloni non è niente che fosse inatteso e soprattutto, non è nulla che qualcun altro avrebbe potuto fare al suo posto.
Che la Meloni sia in buonafede o in malafede, non conta. Chiunque decida di fare il rivoluzionario digitale, è abilissimo in un primo momento a canalizzare il consenso di migliaia e migliaia di disperati. Poi quando è il momento di arrivare davvero nei posti che contano, si ritrova infestato di mosche che lo mordono. E lui a sua volta cercherà di mordere quelli che gli hanno creduto. Quelli che verranno morsi, ripudieranno tutto ciò in cui avevano creduto, gli altri ovviamente scapperanno, ma verranno sempre inseguito dalle mosche. E' esattamente la situazione che stiamo vivendo. Ed è inutile attendersi svolte democratiche. I nemici dell'Italia non se ne andranno con le buone.
A questa scena ho pensato ieri sera quando, conversando con un contatto, abbiamo parlato della Meloni e dei suoi voltafaccia praticamente su tutti i temi importanti, perlomeno quelli dai quali molti si attendevano qualcosa di diverso. L'opinione di molti nel dissenso è che la Meloni si sia venduta. Io penso che le cose siano un po' più complesse e proverò a spiegare perché.
Tra i motivi per cui non ho mai preso in considerazione - sia pure sollecitato da molti - l'idea di entrare in politica e soprattutto non ho mai deciso, pur avendone le competenze ed i mezzi, di costruirmi una forte presenza in Rete, è che purtroppo quello che sta avvenendo alla Meloni non è niente che fosse inatteso e soprattutto, non è nulla che qualcun altro avrebbe potuto fare al suo posto.
Che la Meloni sia in buonafede o in malafede, non conta. Chiunque decida di fare il rivoluzionario digitale, è abilissimo in un primo momento a canalizzare il consenso di migliaia e migliaia di disperati. Poi quando è il momento di arrivare davvero nei posti che contano, si ritrova infestato di mosche che lo mordono. E lui a sua volta cercherà di mordere quelli che gli hanno creduto. Quelli che verranno morsi, ripudieranno tutto ciò in cui avevano creduto, gli altri ovviamente scapperanno, ma verranno sempre inseguito dalle mosche. E' esattamente la situazione che stiamo vivendo. Ed è inutile attendersi svolte democratiche. I nemici dell'Italia non se ne andranno con le buone.
L'unica speranza è in un evento escatologico che risolva la situazione, o che ci sia da qualche parte un Grande Puffo che scopra la formula. Consoliamoci pensando che almeno nell'episodio del puffo malvagio - altrimenti sarebbe stata l'ultima puntata - c'è il lieto fine. I puffi inciampano su una credenza dove c'è la bottiglia con la cura miracolosa che si rovescia a terra, i puffi la inalano involontariamente e si salvano.