Uno dei miei lettori più storici è un signore proveniente da una famiglia coinvolta in una faida. E però, persona perbene, ad un certo punto, nauseato da tutto quello schifo di morti ammazzati, decise di porre fine allo scempio. Lui, appartenente alla famiglia vincente, contattò un ragazzo della famiglia perdente e gli disse "Senti, mettiamo fine a questa guerra, denunciamo i nostri familiari". E il ragazzo gli disse "Ma io che prove ho che tu sia in buonafede e non voglia fregarmi in qualche modo? Dimostrami la tua buona volontà". E così fece. Mostrò la sua buona volontà denunciando i propri familiari, il ragazzo fece altrettanto con i suoi, sono diventati amici e, insieme, hanno costituito un'azienda agricola. Una bella storia, direi.
Questo mio stesso lettore è una persona molto intelligente ma, come moltissime persone intelligenti, ha i suoi pregiudizi. Sull'America è come se vedesse rosso: per lui, quella è una terra satanica, demoniaca, irredimibile. Ed essendo lui, come si intuisce, fortemente antiamericano, discutiamo spesso sulla possibilità - che io, a differenza sua, non escludo - che esista un'altra America e che insomma non si riduca tutto allo schema in fondo facile e, diciamolo, un po' superficiale degli Stati Uniti come tempio del male. L'America ha dato tante cose belle al mondo. Tanto per cominciare, una produzione letteraria e cinematografica straordinaria, una grandissima musica, e in generale un ideale di libertà che oggi è fortemente in pericolo ma per ragioni che non sono connaturate all'americanità in sé quanto ad un paio di contingenze, se vogliamo, persino banali: sono finiti i soldi e dunque gli Stati Uniti sono costretti a rivedere alcuni capisaldi della loro ideologia, e soprattutto, un gruppo di potere ha preso possesso degli Stati Uniti e ne determina le politiche né più né meno di quanto già avvenne nell'antica Roma quando i pretoriani, creati dapprima da Augusto per arginare i contropoteri romani, presero il sopravvento e finirono per decidere loro la politica, facendo cadere intere classi dirigenti, creandone di nuove e quant'altro, di fatto portando al declino l'impero. Viceversa, questo mio lettore però ritiene che gli Stati Uniti non possano che essere così, che gli americani sono animati da un'ideologia demoniaca, che hanno volgarizzato e imbastardito l'Europa e che il loro spirito totalitario sia insito nella loro stessa natura. Io gli dico che esiste un'America diversa e lui mi risponde "Io ad un certo momento ho dovuto dimostrare che la mia famiglia non era soltanto composta da assassini ma anche da persone perbene. Allo stesso modo, se un'altra America esiste, è bene che lo dimostri, non a chiacchiere ma con i fatti". E messa su questo piano, il suo discorso è inattaccabile.
Avrete letto che Trump è stato rinviato a giudizio. Non mi interessa entrare nelle ragioni per cui questo sia potuto avvenire, intanto perché la mia sfiducia nei confronti di ogni processo politico è nota ai miei lettori, poi perché evidentemente nelle alte sfere del potere non hanno capito che si potrà anche far fuori Trump, ma non verranno certo fatte fuori le ragioni che lo portano oggi a godere di grande popolarità e soprattutto perché dovrei dare per scontata la genuinità del personaggio e che dunque sia il trumpismo che l'antitrumpismo non siano una gigantesca messinscena, cosa che non riesco a fare.
Mi preme tuttavia soffermarmi su un punto. L'America che ha dato fiducia a Trump ed è, invece, genuina, non è sparita con la sua caduta. Resiste e si compone di decine di milioni di persone che non ne possono più delle follie Dem inaugurate dall'era clintoniana e proseguita, attraverso Obama, fino a Biden. Questa America non simpatica a quelli che benpensano è stata defenestrata dalla mafia Dem, per ragioni che se vogliamo sono anche comprensibili, anche perché Trump era sostanzialmente il Gorbaciov che avrebbe dato l'OK allo stesso collasso che l'originale provocò all'URSS. Il problema è che l'alternativa al collasso era esattamente quel che stiamo vivendo oggi, ossia un mondo ad un passo dalla Terza Guerra Mondiale, che ha un'unica firma: Stati Uniti d'America.
Che esista un'America diversa, autenticamente libertaria, che pensa unicamente al proprio benessere e non a costringere il mondo ad adeguarsi alla propria filosofia non è certo da escludere. Ma è giunto il momento che quest'America si faccia sentire e metta fine, anche con le maniere forti, al delirio woke. Altrimenti vuol dire che ha ragione il mio lettore: un'altra America non esiste e dobbiamo rassegnarci a considerare quella che c'è come nostra nemica.
Questo mio stesso lettore è una persona molto intelligente ma, come moltissime persone intelligenti, ha i suoi pregiudizi. Sull'America è come se vedesse rosso: per lui, quella è una terra satanica, demoniaca, irredimibile. Ed essendo lui, come si intuisce, fortemente antiamericano, discutiamo spesso sulla possibilità - che io, a differenza sua, non escludo - che esista un'altra America e che insomma non si riduca tutto allo schema in fondo facile e, diciamolo, un po' superficiale degli Stati Uniti come tempio del male. L'America ha dato tante cose belle al mondo. Tanto per cominciare, una produzione letteraria e cinematografica straordinaria, una grandissima musica, e in generale un ideale di libertà che oggi è fortemente in pericolo ma per ragioni che non sono connaturate all'americanità in sé quanto ad un paio di contingenze, se vogliamo, persino banali: sono finiti i soldi e dunque gli Stati Uniti sono costretti a rivedere alcuni capisaldi della loro ideologia, e soprattutto, un gruppo di potere ha preso possesso degli Stati Uniti e ne determina le politiche né più né meno di quanto già avvenne nell'antica Roma quando i pretoriani, creati dapprima da Augusto per arginare i contropoteri romani, presero il sopravvento e finirono per decidere loro la politica, facendo cadere intere classi dirigenti, creandone di nuove e quant'altro, di fatto portando al declino l'impero. Viceversa, questo mio lettore però ritiene che gli Stati Uniti non possano che essere così, che gli americani sono animati da un'ideologia demoniaca, che hanno volgarizzato e imbastardito l'Europa e che il loro spirito totalitario sia insito nella loro stessa natura. Io gli dico che esiste un'America diversa e lui mi risponde "Io ad un certo momento ho dovuto dimostrare che la mia famiglia non era soltanto composta da assassini ma anche da persone perbene. Allo stesso modo, se un'altra America esiste, è bene che lo dimostri, non a chiacchiere ma con i fatti". E messa su questo piano, il suo discorso è inattaccabile.
Avrete letto che Trump è stato rinviato a giudizio. Non mi interessa entrare nelle ragioni per cui questo sia potuto avvenire, intanto perché la mia sfiducia nei confronti di ogni processo politico è nota ai miei lettori, poi perché evidentemente nelle alte sfere del potere non hanno capito che si potrà anche far fuori Trump, ma non verranno certo fatte fuori le ragioni che lo portano oggi a godere di grande popolarità e soprattutto perché dovrei dare per scontata la genuinità del personaggio e che dunque sia il trumpismo che l'antitrumpismo non siano una gigantesca messinscena, cosa che non riesco a fare.
Mi preme tuttavia soffermarmi su un punto. L'America che ha dato fiducia a Trump ed è, invece, genuina, non è sparita con la sua caduta. Resiste e si compone di decine di milioni di persone che non ne possono più delle follie Dem inaugurate dall'era clintoniana e proseguita, attraverso Obama, fino a Biden. Questa America non simpatica a quelli che benpensano è stata defenestrata dalla mafia Dem, per ragioni che se vogliamo sono anche comprensibili, anche perché Trump era sostanzialmente il Gorbaciov che avrebbe dato l'OK allo stesso collasso che l'originale provocò all'URSS. Il problema è che l'alternativa al collasso era esattamente quel che stiamo vivendo oggi, ossia un mondo ad un passo dalla Terza Guerra Mondiale, che ha un'unica firma: Stati Uniti d'America.
Che esista un'America diversa, autenticamente libertaria, che pensa unicamente al proprio benessere e non a costringere il mondo ad adeguarsi alla propria filosofia non è certo da escludere. Ma è giunto il momento che quest'America si faccia sentire e metta fine, anche con le maniere forti, al delirio woke. Altrimenti vuol dire che ha ragione il mio lettore: un'altra America non esiste e dobbiamo rassegnarci a considerare quella che c'è come nostra nemica.
America sana, autenticamente democratica e libertaria, te invocamus. Se ci sei, batti un colpo.