In questi giorni si fa un gran parlare del fatto che, secondo alcuni, dietro il caos dell'immigrazione clandestina ci sia la Russia, il che costituirebbe una prova che Putin non sia quell'angelo vendicatore dell'Occidente che molti sostengono.
Personalmente, ogni notizia che riguardi eventuali nefandezze di Putin la accolgo con la laicità mentale di chi non l'ha mai né demonizzato né esaltato. L'ho sempre stimato ma non come liberatore bensì come grande boss di quella grande Gomorra che è la geopolitica, e ritengo che convenga molto di più allearsi con lui che con Zelensky, ma appunto "conviene". Soprattutto ritengo - e questo non significa essere filorussi - che un politico stile Putin sia esattamente quel che ci vorrebbe per l'Italia. Per il resto, al di fuori della spicciola convenienza, solo un idiota può ritenerlo un Hitler 2.0 o un cavaliere bianco che, chissà per quale ragione, sarebbe arrivato dalla Terza Roma per salvare la Prima. Anche perché il suo pensiero contro l'ingerenza negli affari stranieri - nei quali è intervenuto sempre e solo come estrema ratio - l'ha sempre esplicato e nessuna azione ha mai giustificato questa speranza. Dunque, proprio per questo, ogni rivelazione sul suo conto, da quelle che lo vedono "in combutta con gli americani", dietro i mercenari di Wagner, passando attraverso le migliaia di foto che lo vedrebbero sorridente con Schwab, Soros e compagnia, mi lascia del tutto indifferente. Sorvolando i casi psichiatrici, di cui i social sono contenitori, rappresentati dagli ultrà putiniani e antiputiniani, il principio base, elementare, è che in politica contano gli interessi in campo e ognuno fa i propri. Con questo presupposto, la notizia secondo la quale Putin avrebbe assoldato dei mercenari per destabilizzare il Mediterraneo suscita in me una domanda molto semplice: "EMBE'?". Una domanda che si stupisce non dello stupore delle grandi stampe - che ovviamente sanno benissimo come stanno le cose - ma di quello dei cittadini, ai quali certamente non è richiesto uno spirito critico chissà quanto sviluppato, ché del resto è per questo che le propagande fanno così effetto.

Restiamo ai fatti: è credibile e verosimile che Putin stia contribuendo a destabilizzare il Mediterraneo? La risposta, saltando i chiacchiericci delle propagande, è che, sì, è credibile e verosimile. E ha a che fare con una cosa che si chiama "Interesse Nazionale", a patto di chiarire tuttavia che la Federazione Russa non è certamente né la principale azionista del caos nordafricano né tantomeno l'unica. L'Africa è una terra di nessuno dominata in ogni parte da capitribù che fin quando fanno l'interesse delle grandi potenze, rimangono saldi al loro posto, quando smettono di fare questi interessi e di fare quelli della propria gente, ecco che le grandi potenze - tutte (Cina e Russia comprese) - creano il caos attorno a loro. Putin ha poco da dire che in Libia il caos è stato creato dagli americani: sì, certamente non è stato lui a provocarlo, ma avrebbe potuto porvi fine dando il suo "niet" all'attacco dei francesi mettendosi di traverso, cosa che invece non ha fatto in Libia, e che invece ha fatto in Siria e in Egitto. Ed anzi oggi la Russia, proprio assieme ai francesi in Libia, sostiene Haftar mentre in Siria i francesi sono nemici della Russia, a dimostrazione di quanto le cose in geopolitica siano complicatissime e di come sia ridicolo giocare ad indiani contro cowboy. Ma queste cose, nella loro orribilità, purtroppo in politica internazionale sono la norma. Però curiosamente il problema viene posto solo nel vago sentore che a alla scorpacciata partecipino i nemici della NATO. E ancor più curiosamente, il moralismo viene rivolto solo a questi ultimi. Il che è ridicolo, e ha molto a che fare con i meccanismi tipici della manipolazione. Quando un manipolatore è sincero, non per questo perde la propria pericolosità, anzi diventa ancor più pericoloso perché non si rende minimamente conto di quanto le sue giustificazioni, il suo stupore di fronte alla reazione della vittima siano stupefacenti e irritanti. E mi riferisco pure alle minacce che secondo alcuni avrebbe ricevuto Crosetto dalla Russia, o anche alle parole effettivamente durissime che avrebbe pronunciato Medvedev. Ora, come dicono a Roma, "famo a capisse": al netto del fatto che effettivamente in Russia - e in generale ovunque - a qualcuno possa fregare qualcosa (con tutto il rispetto) di Crosetto, non vi suona ridicolo pretendere che dopo che la NATO ha destabilizzato tutto il Nord Africa e il Medio Oriente, debba essere la Russia a mettere le cose a posto? Non vi suona assurdo pretendere che dopo che da quasi vent'anni si assiste ad un'escalation propagandistica contro la Russia, accusata di tutte le nequizie, fino al mandato di arresto internazionale contro Putin. da parte di un Occidente che - Italia compresa - è arrivata fino a fornire sostegno e armi a tutti i suoi nemici, dai russi possano arrivare parole distensive?
Tutto questo ha a che fare con gli stessi identici meccanismi manipolativi che stanno distruggendo la credibilità dell'Occidente, per i quali si può interferire con le elezioni di tutti i paesi sottoposti alla propria sfera di influenza, minacciare i capi di stato stranieri, finanziare le ONG che favoriscono l'immigrazione clandestina e minacciare i politici in tutti i modi, se si batte la bandiera americana. Curiosamente se però si batte bandiera russa, all'improvviso ecco che ci si ricorda che guarda caso qualcuno può, da fuori, avere interesse a destabilizzare il Mediterraneo.

Per cui il vero punto della questione non è se la Russia possa essere dietro l'immigrazione clandestina. Può essere di sì come anche no. Ma è assurdo che la morale venga dallo stesso Occidente che ha ridotto l'Africa ad un colabrodo. Perché scandalizzarsi se la Russia fa lo stesso? Ma soprattutto, perché dovrebbe comportarsi diversamente?
La politica internazionale è questa cosa qui: una grande Gomorra dove ha senso indignarsi per i loschi traffici di Genny Savastano solo se un minuto dopo non si simpatizza con Ciro l'Immortale. Altrimenti si dimostra un livello intellettivo da bambini delle elementari.

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Il gruppo Wagner ha un suo canale Telegram e un suo giornalino. Ho seguito la nascita dell'Organizzazione da parte di Prigoshin fin dagli albori, e non solo lui, ogni oligarca in Russia aveva e, plausibilmente ha ancora, il proprio esercito privato. Gazprom, per esempio, ne ha uno potentissimo che gli serviva (e gli serve) per tutelare le proprie ricerche in zone difficili. Prigoshin ha contratti (vado a memoria) con Libia, Marocco, Algeria, Mali, Nigeria, Ciad e altri in zona per arginare il terrorismo. Prende dai 10 ai 50 milioni di dollari a seconda della quantità di militari che manda. In Centroafrica é presente nelle 2 repubbliche del del Sudan, Zaire e Angola. Sicuramente é in Madagascar e Sudafrica. In certe zone viene pagato dalla Russia per proteggere le miniere di metalli preziosi. Mostrano giornalmente foto di addestramento di milizie che fanno in loco su richiesta dei vari governi. Quindi, da qualche parte combattono il terrorismo da altre aiutano il dittatorello di turno. Ogni tanto sbagliano e fanno stragi nei villaggi checl dovevano proteggere. Alcuni stati africani spendono l'iradiddio per questo esercito che sicuramente non porta pace (fa soldi con la guerra no?) e tolgono risorse al territorio impoverendolo. Detto ciò, non é che i francesi abbiano aiutato, in Burkina Faso li hanno cacciati di brutto inneggiando alla Russia e così in Sudan. Quindi, hai ragione, tutti hanno depauperato l'Africa la Russia e la Cina pare (ho ancora un vecchio amico ingegnere che lavora in Ruanda) che siano le uniche nazioni che, pur facendo i propri interessi, sviluppano le economie locali.
 

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Franco Marino
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