Ci fu un tempo in cui rischiai seriamente di entrare nell'orbita del PD. Non che io fossi diventato di sinistra - tutt'altro - e neanche che mi piacesse il PD. Semplicemente erano i tempi del primo Renzi, che personalmente ho sempre ritenuto estraneo a quella cricca (dalla quale infatti è stato espulso) nonché il miglior talento della politica italiana. Ero e resto convinto che se avesse vinto il referendum del 2016, si sarebbe andati ad elezioni anticipate nel 2017, che lui avrebbe stravinto a man bassa. Ed ero e resto convinto che, con lui Presidente del Consiglio ma con una maggioranza molto più solida di quella che lo teneva in piedi, l'Italia avrebbe fatto un vigoroso strappo rispetto ai deliri sia della NATO che dell'UE. E sia detto per inciso, il governo Renzi non è certo stato il peggiore degli ultimi anni, qualche cosa di buono c'è stata.
Non avremo mai dimostrazione di quanto fosse giusta o meno questa mia sensazione che fu ovviamente molto contestata, ma insomma è per spiegare come mai io mi stessi avvicinando a quell'orbita. Lo stesso Renzi poi ha attraversato una fase in cui era letteralmente insopportabile e che aveva annebbiato completamente il suo talento politico, dalla quale sta comunque lentamente uscendo, come dimostra anche il successo alle ultime elezioni.
Un giorno andai a partecipare ma come osservatore - senza votare - alle primarie del PD e a vedere un po' il clima che si respirava. E tutte le illusioni circa il fatto che grazie a Renzi gli elettori di quel partito si potessero essere "normalizzati" furono presto spazzate via dall'ascolto delle conversazioni dei militanti. Il cui tasso di delirio non era certo diminuito, tutt'altro. Tutte le volte che ascolto una discussione tra gente del PD, ho sempre l'impressione di trovarmi come nella barzelletta dei due matti che amava raccontare mio nonno, del matto che dice all'altro "Chi sei tu?" "Dio!" "E chi te l'ha detto?" "Il Papa" "Io? Ma chi ti conosce?". Il tutto però con la spocchia di chi crede di aver capito tutto.
L'elettore del PD non è né a destra né a sinistra, è fuori da tutto, dalla realtà, dal mondo, dalle cose. Vive in un mondo tutto suo, fatto di scemenze. Fu così nel 2016, era così prima, sarebbe tornato ad essere così dopo. Ed è così oggi che, per pura ventura, mi sono trovato a leggere alcune discussioni tra militanti. Per cui, parlare delle primarie del PD è esattamente come parlare del nulla. E' come stare dentro ad un manicomio. E dal momento che la follia è sempre degenerativa, anno dopo anno ho sempre quell'imbarazzo che si prova quando ci si trova davanti a persone strampalate che, con aria seriosa, parlano di cose strampalate.
Bonaccini o la Schlein ma cosa credete che cambierà? Nulla. Perché il PD era il nulla prima ed è il nulla oggi, ma con una spocchia se possibile persino più irritante.
Non avremo mai dimostrazione di quanto fosse giusta o meno questa mia sensazione che fu ovviamente molto contestata, ma insomma è per spiegare come mai io mi stessi avvicinando a quell'orbita. Lo stesso Renzi poi ha attraversato una fase in cui era letteralmente insopportabile e che aveva annebbiato completamente il suo talento politico, dalla quale sta comunque lentamente uscendo, come dimostra anche il successo alle ultime elezioni.
Un giorno andai a partecipare ma come osservatore - senza votare - alle primarie del PD e a vedere un po' il clima che si respirava. E tutte le illusioni circa il fatto che grazie a Renzi gli elettori di quel partito si potessero essere "normalizzati" furono presto spazzate via dall'ascolto delle conversazioni dei militanti. Il cui tasso di delirio non era certo diminuito, tutt'altro. Tutte le volte che ascolto una discussione tra gente del PD, ho sempre l'impressione di trovarmi come nella barzelletta dei due matti che amava raccontare mio nonno, del matto che dice all'altro "Chi sei tu?" "Dio!" "E chi te l'ha detto?" "Il Papa" "Io? Ma chi ti conosce?". Il tutto però con la spocchia di chi crede di aver capito tutto.
L'elettore del PD non è né a destra né a sinistra, è fuori da tutto, dalla realtà, dal mondo, dalle cose. Vive in un mondo tutto suo, fatto di scemenze. Fu così nel 2016, era così prima, sarebbe tornato ad essere così dopo. Ed è così oggi che, per pura ventura, mi sono trovato a leggere alcune discussioni tra militanti. Per cui, parlare delle primarie del PD è esattamente come parlare del nulla. E' come stare dentro ad un manicomio. E dal momento che la follia è sempre degenerativa, anno dopo anno ho sempre quell'imbarazzo che si prova quando ci si trova davanti a persone strampalate che, con aria seriosa, parlano di cose strampalate.
Bonaccini o la Schlein ma cosa credete che cambierà? Nulla. Perché il PD era il nulla prima ed è il nulla oggi, ma con una spocchia se possibile persino più irritante.
Niente che meriti la nostra attenzione.