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Come forse avrete già letto, è morto Maurizio Costanzo.
Un rapido pensiero su di lui, avendolo conosciuto. Un personaggio a due facce: una solare e divertente che, col suo Maurizio Costanzo Show, trasmissione che ha lanciato un sacco di talenti, ha tenuto a battesimo tantissimi comici che poi sarebbero diventati colonne del firmamento odierno, oltre ad instaurare un luogo di dibattito di un certo livello.
E poi c'era l'altra faccia, inquietantissima che ebbi modo di conoscere quando accompagnai la mia fidanzata di allora (vi parlo di quasi una ventina di anni fa) studentessa di scienze della comunicazione, ad un esame tenuto proprio da lui.
Un esame che filò liscio come l'olio, con lui tranquillo come una Pasqua, sorridente e gentile ma mai in maniera viscida, insomma con la bonomia che tutti conoscono.
Ad un certo punto, al momento di congedarsi, Costanzo vedendomi, le disse con l'aria scherzosa che tutti conosciamo e la sua parlata caratteristica "Si è portata il suo fidanzato eh?" e facendo il mio nome e cognome, le disse con lo stesso tono "Stia attenta a dichiarare sempre tutto, il padre e la madre lavorano all'Agenzia Entrate di Napoli". In tutto questo, io non lo avevo mai incontrato prima e lei, persona se possibile persino più riservata di me, non gli aveva mai detto nulla di me.
Rimasi profondamente scosso da questa cosa. E da alcune circostanze su cui mi sono fatto tante domande: su come mai questo signore collezionasse lauti compensi per consulenze fantasma, come mai proprio contro costui vi fu un attentato dal quale scampò per miracolo, e che non aveva niente a che fare con la mafia ma con ben altro. Sì, era un piduista ma come tanti che poi alla fine rimasero signori nessuno: la cosa non si spiega soltanto con questo, anche perché sono convinto che fosse fondamentalmente una brava persona. Uno che sapeva tantissime cose, che conosceva molti segreti, che ha goduto di un potere e di un prestigio certamente dovuti alle sue qualità. Ma anche con un enorme potere ancora inesplorato.
Non è scomparso soltanto un grande anchor-man ma anche uno degli uomini più potenti e più sottovalutati - in merito alla sua effettiva potenza - di questo paese.

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Mi rendo conto che sono vecchia perché a Milano ho visto la sua prima commedia "Cielo mio marito" con Gino Bramieri e Ombretta Colli. Poi mi piaceva come giornalista quando scriveva per "L'Occhio" giornale graffiante come lui, chiuso per l'inchiesta P2 dove anche lui era coinvolto. Come personaggio televisivo non lo ricordo.Un pò perché ho vissuto fuori Italia, un pò perché ho sempre viaggiato per lavoro e infine perché ho avuto un apparecchio TV solo per pochi anni.
 

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Franco Marino
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