Uno dei motivi per cui non bisogna sprecare un secondo del proprio tempo sui siti che trattano l'arte della seduzione è che i meccanismi dell'attrazione sono molto più basici di quanto (per interesse) gli esperti di seduzione non dicano e di quanto i fessi che li visitano (per ingenuità) non credano. Se immaginassimo una donna che al proprio fianco e nel proprio letto voglia solo uomini palestrati, un individuo può esibire quanto vuole una cultura leopardiana, ma se il fisico non è quello desiderato, rimane un'esibizione vuota e fine a se stessa. E analogamente se quella donna è interessata soltanto allo status del partner: un uomo potrà essere bello e intelligente quanto vuole, ma quello in Mercedes o in Ferrari avrà la meglio. I meccanismi della politica, sia internazionale che nazionale, non funzionano diversamente. Nei giorni in cui l'Italia incassa uno sgarbo internazionale con la Francia e la Germania che si riuniscono per discutere con Zelensky, dimenticando totalmente l'Italia, ha voglia l'opposizione a dire che la Meloni di qui e la Meloni di là, hanno voglia gli storici di serie B a rinfacciare il voltafaccia dell'Italia nella Seconda Guerra Mondiale e ad unirsi a tutto il campionario di antitalianismo, ma siamo di fronte semplicemente ad una constatazione di scarso peso dell'Italia, che deriva da meccanismi che non hanno nulla a che fare con giudizi di tipo morale. E qui, come direbbe qualcuno, sorge spontanea la domanda: come si ottiene un peso internazionale? Perché l'Italia non ne ha?
Intanto una premessa che sarebbe banale e ovvia ma non in un paese dove si basa la propria autostima sull'opinione dello straniero: il peso non dipende certo da come la stampa estera parli di noi. In generale è valido quel concetto che se la stampa internazionale inizia a sparlare male di un paese è perché il suo leader politico ha compiuto delle scelte che vanno nell'esclusivo interesse di quel paese. Quando la stampa invece inizia a parlarne bene, di solito non è una grande notizia. Inoltre, in tutto il mondo, la stampa è legata a realtà finanziarie ed imprenditoriali ed è dunque spesso sensibile agli interessi di queste ultime: non è strano che i media di Murdoch e Bolloré parlino sempre male di Berlusconi, viste le loro mire su Mediaset. Ma senza perdersi troppo in spiegazioni che rischino di apparire dottrinali e dunque pedanti, il peso internazionale è presto definibile: dipende dalla capacità da parte di un paese di decidere o annunciare una politica che scateni conseguenze su molti altri paesi.
Se per esempio un paese ha una grande abbondanza di gas e decide di invaderne un altro, e uno o più paesi dipendono da quel gas, sarà naturale che la scelta di appoggiare il paese invaso o quello invasore, dipenderà proprio dal rischio di ritorsioni. Ma possiamo anche fare un esempio, che è di attualità. Se gli Stati Uniti entrano in conflitto con la Russia e l'Europa dipende per un verso dal gas russo e per l'altro dall'economia americana, siamo di fronte al fatto concreto che gli Stati Uniti e la Russia sono paesi che hanno un grande peso internazionale e quelli europei no. Questi sono gli unici meccanismi che determinano il reale peso politico di un paese. Non di minor rilievo, certamente, è anche l'affidabilità di un paese, che tuttavia dipende da una miriade di fattori. Se un determinato politico di un determinato paese ha la fama di rimangiarsi i trattati, di far venire meno per mero interesse un'alleanza, nessun paese si fiderà di lui e quando occorre, quel politico sarà solo e verrà sconfitto.
Al di fuori del chiacchiericcio, l'unico peso internazionale è questo. Una volta chiarito questo dato, perché l'Italia non ha peso internazionale? Supponiamo di trovarci in un villaggio. Tutti sono armati e campano dei prodotti della propria terra, ma ce n'è uno che non produce nulla limitandosi a comprare i prodotti da altri abitanti con i quali si è addirittura indebitato, e che soprattutto non è armato. E' inevitabile che questo abitante non abbia alcun peso e che quindi sia condannato a subire le decisioni altrui senza poter far niente per opporsi. Quando alla fine del 2011 Berlusconi fu defenestrato e al suo posto fu messo Monti, tutti ebbero molto da dire sul fatto che da quel momento l'Italia avrebbe recuperato il proprio posto nel contesto internazionale. Naturalmente non è accaduto niente di tutto questo e oggi quel professore si è praticamente ritirato a vita privata. Perché invece Berlusconi fu costretto a dimettersi? Perché chi muoveva i mercati fece sapere che se non se ne fosse andato, non avrebbe comprato i BTP italiani e l'Italia sarebbe andata in default. Inutile dire che se Berlusconi avesse provato un'azione di forza, l'Italia si sarebbe trovata a fronteggiare la solita escalation di primavere colorate e di destabilizzazioni. Si è, così, semplicemente verificato il momento in cui i siti di seduzione incontrano la realtà: si possono esibire le migliori tecniche di seduzione del mondo, far finta di essere d'accordo con la donzella di turno, fingere di trattarla male quanto si vuole. Ma se quella va cercando il palestrato o il riccone, il corteggiatore di turno o ha i muscoli o ha i soldi oppure le sue tecniche di seduzione se le fa fritte in padella. L'Italia è giornalmente tormentata da alcuni "maestri di seduzione" che dicono che la Meloni non è stata invitata perché avrebbe dovuto fare così, da altri che dicono che avrebbe dovuto fare cosà, in un guazzabuglio di fesserie che farebbero ridere se la realtà non fosse così drammatica da farci piangere. La realtà è che la Meloni non è stata invitata perché l'Italia non conta nulla. Perché è un paese che non ha mai perseguito una reale indipendenza economica, militare ed energetica, perché non si è mai battuta per inseguire la propria autosufficienza. Se la Meloni prendesse, come molti a destra auspicano, una posizione contro l'Ucraina, immediatamente si abbatterebbe su di lei una speculazione finanziaria che la costringerebbe a dimettersi esattamente come nel 2011 Berlusconi, colpevole di aver amicato troppo con Putin e Gheddafi, fu costretto a fare.
Se, invece, l'Italia non avesse il debito che ha e avesse la forza militare di spostare l'ago della bilancia del conflitto, ecco che tutti quanti la corteggerebbero e cercherebbero di portarsela dalla propria parte.
E non è una questione di dimensioni. Israele e la Svizzera sono due paesi piccoli ma fortissimi. Perché? Perché intanto entrambi sono armati fino ai denti. Poi, soprattutto, per un verso o per l'altro, possono ricattare chiunque grazie rispettivamente al fatto che gli israeliani si sono infilati nei sistemi politici di mezzo mondo e che la Svizzera, essendo un paradiso fiscale, può in qualsiasi momento far uscire determinate carte che svelino segreti inconfessabili tali da causare terremoti politici internazionali, motivo per il quale tutte le fantomatiche leggi approvate col precipuo scopo di far cessare la piaga delle esportazioni di capitali diventano lettera morta.
L'Italia non ha l'atomica, non ha un'autosufficienza energetica, non ha sovranità economica, militare, politica, con la tassazione assurda che c'è, lungi dall'essere un paradiso fiscale, è un inferno di tasse e di lacci nei confronti di chiunque voglia lavorare in santa pace.
Intanto una premessa che sarebbe banale e ovvia ma non in un paese dove si basa la propria autostima sull'opinione dello straniero: il peso non dipende certo da come la stampa estera parli di noi. In generale è valido quel concetto che se la stampa internazionale inizia a sparlare male di un paese è perché il suo leader politico ha compiuto delle scelte che vanno nell'esclusivo interesse di quel paese. Quando la stampa invece inizia a parlarne bene, di solito non è una grande notizia. Inoltre, in tutto il mondo, la stampa è legata a realtà finanziarie ed imprenditoriali ed è dunque spesso sensibile agli interessi di queste ultime: non è strano che i media di Murdoch e Bolloré parlino sempre male di Berlusconi, viste le loro mire su Mediaset. Ma senza perdersi troppo in spiegazioni che rischino di apparire dottrinali e dunque pedanti, il peso internazionale è presto definibile: dipende dalla capacità da parte di un paese di decidere o annunciare una politica che scateni conseguenze su molti altri paesi.
Se per esempio un paese ha una grande abbondanza di gas e decide di invaderne un altro, e uno o più paesi dipendono da quel gas, sarà naturale che la scelta di appoggiare il paese invaso o quello invasore, dipenderà proprio dal rischio di ritorsioni. Ma possiamo anche fare un esempio, che è di attualità. Se gli Stati Uniti entrano in conflitto con la Russia e l'Europa dipende per un verso dal gas russo e per l'altro dall'economia americana, siamo di fronte al fatto concreto che gli Stati Uniti e la Russia sono paesi che hanno un grande peso internazionale e quelli europei no. Questi sono gli unici meccanismi che determinano il reale peso politico di un paese. Non di minor rilievo, certamente, è anche l'affidabilità di un paese, che tuttavia dipende da una miriade di fattori. Se un determinato politico di un determinato paese ha la fama di rimangiarsi i trattati, di far venire meno per mero interesse un'alleanza, nessun paese si fiderà di lui e quando occorre, quel politico sarà solo e verrà sconfitto.
Al di fuori del chiacchiericcio, l'unico peso internazionale è questo. Una volta chiarito questo dato, perché l'Italia non ha peso internazionale? Supponiamo di trovarci in un villaggio. Tutti sono armati e campano dei prodotti della propria terra, ma ce n'è uno che non produce nulla limitandosi a comprare i prodotti da altri abitanti con i quali si è addirittura indebitato, e che soprattutto non è armato. E' inevitabile che questo abitante non abbia alcun peso e che quindi sia condannato a subire le decisioni altrui senza poter far niente per opporsi. Quando alla fine del 2011 Berlusconi fu defenestrato e al suo posto fu messo Monti, tutti ebbero molto da dire sul fatto che da quel momento l'Italia avrebbe recuperato il proprio posto nel contesto internazionale. Naturalmente non è accaduto niente di tutto questo e oggi quel professore si è praticamente ritirato a vita privata. Perché invece Berlusconi fu costretto a dimettersi? Perché chi muoveva i mercati fece sapere che se non se ne fosse andato, non avrebbe comprato i BTP italiani e l'Italia sarebbe andata in default. Inutile dire che se Berlusconi avesse provato un'azione di forza, l'Italia si sarebbe trovata a fronteggiare la solita escalation di primavere colorate e di destabilizzazioni. Si è, così, semplicemente verificato il momento in cui i siti di seduzione incontrano la realtà: si possono esibire le migliori tecniche di seduzione del mondo, far finta di essere d'accordo con la donzella di turno, fingere di trattarla male quanto si vuole. Ma se quella va cercando il palestrato o il riccone, il corteggiatore di turno o ha i muscoli o ha i soldi oppure le sue tecniche di seduzione se le fa fritte in padella. L'Italia è giornalmente tormentata da alcuni "maestri di seduzione" che dicono che la Meloni non è stata invitata perché avrebbe dovuto fare così, da altri che dicono che avrebbe dovuto fare cosà, in un guazzabuglio di fesserie che farebbero ridere se la realtà non fosse così drammatica da farci piangere. La realtà è che la Meloni non è stata invitata perché l'Italia non conta nulla. Perché è un paese che non ha mai perseguito una reale indipendenza economica, militare ed energetica, perché non si è mai battuta per inseguire la propria autosufficienza. Se la Meloni prendesse, come molti a destra auspicano, una posizione contro l'Ucraina, immediatamente si abbatterebbe su di lei una speculazione finanziaria che la costringerebbe a dimettersi esattamente come nel 2011 Berlusconi, colpevole di aver amicato troppo con Putin e Gheddafi, fu costretto a fare.
Se, invece, l'Italia non avesse il debito che ha e avesse la forza militare di spostare l'ago della bilancia del conflitto, ecco che tutti quanti la corteggerebbero e cercherebbero di portarsela dalla propria parte.
E non è una questione di dimensioni. Israele e la Svizzera sono due paesi piccoli ma fortissimi. Perché? Perché intanto entrambi sono armati fino ai denti. Poi, soprattutto, per un verso o per l'altro, possono ricattare chiunque grazie rispettivamente al fatto che gli israeliani si sono infilati nei sistemi politici di mezzo mondo e che la Svizzera, essendo un paradiso fiscale, può in qualsiasi momento far uscire determinate carte che svelino segreti inconfessabili tali da causare terremoti politici internazionali, motivo per il quale tutte le fantomatiche leggi approvate col precipuo scopo di far cessare la piaga delle esportazioni di capitali diventano lettera morta.
L'Italia non ha l'atomica, non ha un'autosufficienza energetica, non ha sovranità economica, militare, politica, con la tassazione assurda che c'è, lungi dall'essere un paradiso fiscale, è un inferno di tasse e di lacci nei confronti di chiunque voglia lavorare in santa pace.