Sono stato molto criticato per questo ma ammiro molto sia gli ebrei che Israele. Non al punto di dire che abbiano sempre ragione, anche quando hanno torto. Ma li ho sempre considerati un punto di riferimento. Ammiro la fanatica costanza e aggressività con cui difendono le proprie tradizioni, usi, costumi, la loro cultura, la loro storia. Forse è proprio per questo che in questi giorni la strage delle Foibe sta passando completamente in cavalleria, ignorata da tutti, perché non siamo ebrei abbastanza. Dovremmo anche noi criminalizzare chiunque sminuisca quella strage e metterci a manipolare le parole di chiunque osi anche timidamente criticare il nostro popolo e le nostre responsabilità storiche, tacciandolo di anti-italianismo. E il negazionismo delle Foibe dovrebbe diventare un reato come lo è la negazione della Shoah.
Dovremmo conquistare anche noi un grosso potere come l’hanno conquistato personalità ebraiche in giro per il mondo e poi usarlo per tacitare chiunque neghi che in Jugoslavia ci sia stato un massacro contro gli italiani.
Dovremmo utilizzarlo anche contro chi ogni giorno sputa sul nostro paese ed escluderlo sottilmente dalla vita pubblica. E poi dovremmo costruire un esercito fortissimo col quale minacciare chiunque osi anche solo discutere la nostra stessa esistenza.
Esagerano forse gli ebrei? No, si fanno solo rispettare e temere. E fanno bene. Molti sovranisti odiano Israele e gli ebrei, non rendendosi conto che, invece, se si è sovranisti, proprio loro vanno presi ad esempio. Perché se noi italiani ragionassimo come ragionano loro, se fossimo aggressivi con chiunque anche solo non aderisca alla nostra narrazione, oggi non saremmo a due passi dall’estinzione.
Invece siamo italiani e, come al solito, per citare Ugo Ojetti, siamo un popolo di contemporanei senza memoria che dimentica tutto. Ci piangiamo addosso e ci facciamo spiegare la storia dai nostri nemici. Ogni giorno ci dedichiamo allo stigma contro noi stessi, riempendoci di tossica antipropaganda. Non facciamo gruppo, non ci coalizziamo, non assoldiamo opinion leader da mandare in giro per i social a fare propaganda in favore delle nostre ragioni. Non ci alleiamo, noi che saremmo un paese ricchissimo, per fare gruppo e ricattare i paesi stranieri, costringendoli a fare la politica dei nostri interessi. Non dedichiamo vie a Norma Cossetto e ai tanti martiri delle Foibe, vittime innocenti del semplice fatto di esistere ed essere italiani.
Permettiamo che altre culture cerchino di omologare la nostra straordinaria storia e cultura, che la nostra lingua subisca attentati da enti non riconosciuti, che la nostra storia venga sottoposta al dileggio, che i nostri cittadini all’estero vengano vessati e talvolta umiliati. Per diventare grandi, dovremmo imitare gli ebrei. E parlare male degli italiani dovrebbe creare tanti problemi a chi osa farlo esattamente come oggi li incontra parlando male degli ebrei.
Siamo troppo italiani e troppo poco ebrei.
Dovremmo conquistare anche noi un grosso potere come l’hanno conquistato personalità ebraiche in giro per il mondo e poi usarlo per tacitare chiunque neghi che in Jugoslavia ci sia stato un massacro contro gli italiani.
Dovremmo utilizzarlo anche contro chi ogni giorno sputa sul nostro paese ed escluderlo sottilmente dalla vita pubblica. E poi dovremmo costruire un esercito fortissimo col quale minacciare chiunque osi anche solo discutere la nostra stessa esistenza.
Esagerano forse gli ebrei? No, si fanno solo rispettare e temere. E fanno bene. Molti sovranisti odiano Israele e gli ebrei, non rendendosi conto che, invece, se si è sovranisti, proprio loro vanno presi ad esempio. Perché se noi italiani ragionassimo come ragionano loro, se fossimo aggressivi con chiunque anche solo non aderisca alla nostra narrazione, oggi non saremmo a due passi dall’estinzione.
Invece siamo italiani e, come al solito, per citare Ugo Ojetti, siamo un popolo di contemporanei senza memoria che dimentica tutto. Ci piangiamo addosso e ci facciamo spiegare la storia dai nostri nemici. Ogni giorno ci dedichiamo allo stigma contro noi stessi, riempendoci di tossica antipropaganda. Non facciamo gruppo, non ci coalizziamo, non assoldiamo opinion leader da mandare in giro per i social a fare propaganda in favore delle nostre ragioni. Non ci alleiamo, noi che saremmo un paese ricchissimo, per fare gruppo e ricattare i paesi stranieri, costringendoli a fare la politica dei nostri interessi. Non dedichiamo vie a Norma Cossetto e ai tanti martiri delle Foibe, vittime innocenti del semplice fatto di esistere ed essere italiani.
Permettiamo che altre culture cerchino di omologare la nostra straordinaria storia e cultura, che la nostra lingua subisca attentati da enti non riconosciuti, che la nostra storia venga sottoposta al dileggio, che i nostri cittadini all’estero vengano vessati e talvolta umiliati. Per diventare grandi, dovremmo imitare gli ebrei. E parlare male degli italiani dovrebbe creare tanti problemi a chi osa farlo esattamente come oggi li incontra parlando male degli ebrei.
Siamo troppo italiani e troppo poco ebrei.
E’ questo il nostro paradosso.