Quando ho deciso di abbandonare la mia attività di postatore di contenuti su Facebook, eccetto qualche lazzo qua e là - per poi essere nuovamente bannato per trenta giorni per una battuta goliardica su Putin - avevo due possibilità: tornarmene su un blog personale dove ero prima di iscrivermi, oppure cercare di fare un salto di qualità. La Grande Italia nasce per essere qualcosa di diverso sia dal taglio autoriale di alcuni blogger antisistema, sia dalla solita rivista di controcanto, convinti come siamo che non ci siano più "banalità da detonare" come recitava lo slogan della mia precedente rivista, dato che ormai queste sono esplose in tutto il proprio fragore. E che non sia più epoca di fare gli intellettuali dissidenti, di comportarsi come Don Chisciotte, di essere antidiplomatici. E' il momento di passare all'azione, di costruire. E questo passa attraverso un percorso ostico ma inevitabile se si vuole davvero fare quel salto di qualità: unire i punti della narrazione da combattere che quelli della costruzione da operare.
E' con questo presupposto che - non amo dire "ve l'avevo detto", ma stavolta non posso evitarlo - sin dal Gennaio del 2020 avevo capito dove saremo arrivati. Ed è lo stesso presupposto che mi ha portato a fondare La Grande Italia: un progetto nel quale unire i punti con cui oggi la narrazione tenta di imporsi e impostare un tessuto che attraversando tutte le tematiche - perché la propaganda opera a più livelli - tenti di imporsi nel dibattito.
Questa premessa, a mio avviso di fondamentale importanza, serve ad introdurre il discorso sul perché molti oggi non riescano ad opporre una vera opposizione. L'antisistema è caduto vittima di quello che Lukacs definiva "idiotismo specialistico", ossia fossilizzarsi su un tema, ignorando il contesto generale che in realtà lo spiega. Meccanismo che, per esempio, ha fatto cessare la mia collaborazione col Detonatore. E' accaduto che quella rivista, nata proprio durante le prime fasi del delirio pandemico (Giugno 2020) e distintasi per una meritoria lotta contro le follie del coro dei Testimoni di GeoVax, poi si sia sfarinata su altri temi, perdendo proprio quel filo di cui in questo momento vi è bisogno. Ed è proprio l'assenza di questo filo a dare il titolo all'articolo e cioè: perché l'accostamento tra ebrei e non vaccinati che molti ritengono blasfemo, in realtà non lo è per nulla? E perché molti invece non lo capiscono?

Quando ogni anno ci scorrono davanti le immagini dei vari lager nazisti, i corifei del sistema tuonano "Come vi permettete voi non vaccinati di paragonarvi a gente che è stata vittima di un vero e proprio crimine contro l'umanità?". E dimenticano che quelli che oggi vengono definiti come vittime, in realtà per le classi dirigenti dell'epoca non lo erano affatto. Molti credono che il rispetto e della stima di cui godono oggi gli ebrei sia sempre esistito. E che certe cose che oggi troviamo assurde, lo fossero al tempo in cui sono accadute. In realtà, se si va a ritroso nella storia, si scopre che tutta l’intelligentia pre-nazionalsocialista, a partire dalla stessa filosofia tedesca - e parliamo di intellettuali che vengono studiati nelle scuole - sugli ebrei dice cose che farebbero impallidire Hitler, che anzi probabilmente si ispirò a tutta quella branca per autorevolizzare il proprio antisemitismo. Il punto è che, secondo l’opinione comune del tempo, gli ebrei erano un problema. Erano pericolosi e dunque andavano emarginati. L'intera classe filosofica dell'Ottocento diceva cose sugli ebrei che farebbero impallidire Hitler, e quanto al pensiero della Chiesa sul tema, prima dei nazionalsocialismi, non c'è nemmeno da perdere tempo, perché è noto a tutti.
Al di là dell’artifizio dialettico di accostarli per denunziare le pulsioni autoritarie che come nuvole si addensano all’orizzonte, il paragone potrebbe in effetti apparire forzato se non fosse che la diatriba vaccino-sì vaccino-no è solo un capitolo di una lunga operazione di diffamazione del dissenso che nasce a monte. I novax di oggi sono gli antieuropeisti dell'altro ieri, definiti sovranisti psichici, e saranno i noclimatechange di domani, contro i quali si troverà qualche epiteto delegittimante, "inquinatori", "gasatori" o chissà quale altra amenità. Per ogni categoria dissidente, c’è una definizione diffamante. Solo che, anche per la vasta eterogeneità di ogni gruppo di dissenso, trovare un pretesto che lo identificasse in blocco, per poi soffocarlo compattamente, era impossibile.
Il covid ha costituito il pretesto per creare, finalmente, gli ebrei 2.0 con cui prendersela: i non-vaccinati. E non deve sorprendere perché una costante di ogni regime, quando occorre regolare dei conti, è la scelta di categorizzare un gruppo di persone, per rendere riconoscibile il "nemico". L'odio funziona come meccanismo di prossimità. Odiamo chi è visibile, chi possiamo toccare, chi possiamo perseguitare, chi può essere bersagliabile dalla nostra adrenalina. Non perdiate tempo a spiegare che la colpa di questa crisi sia dei giochini di qualche finanziere oltreoceano. Nessuno spreca energie mentali e fisiche per unirsi alla lotta contro un nemico lontano diecimila chilometri. Dovete trovargliene uno visibile, a portata di mano, di pugnale, di gas.

E’ per questo che il paragone tra ebrei e dissidenti è azzeccatissimo. E’ tempo di fare redistribuzione di risorse, perché ce ne sono sempre di meno. E c’è, dunque, bisogno di qualche “ebreo” da gasare per sfoltire la popolazione.
E i dissidenti sono perfetti come nuovi ebrei: sono irredimibili, hanno una propria visione delle cose che non coincide con quella del regime dominante, e rappresentano dunque il nemico del regime, esattamente come gli ebrei originari negli anni Trenta. Anzi, delegittimando la loro identità a cui riferirsi, presto si farà l’ulteriore e forse definitiva scoperta: un uomo senza identità è assai più facile da sopprimere senza venire ricordato. Proprio come avveniva con gli ebrei, di cui si è sovente messa in discussione perfino la loro reale essenza. E’ per questo che in questi anni si è fatto di tutto per cancellare le identità. Quelli di troppo, quando non hanno identità, sono facilissimi da sopprimere. Anche per questo confesso di non essere d'accordo col mio amico Andrea Sartori quando dal suo profilo sostiene che la patria sia il male e sia alla base di Auschwitz. Perché l’idea dello sterminio nacque quando persone comuni cominciarono a pensare o semplicemente a tollerare che altre persone non avessero pari diritti e pari dignità. Anche grazie a scienziati come i tantissimi che autorizzarono gli esperimenti scientifici sugli internati ad Auschwitz e negli altri campi di concentramento. Che peraltro pare che siano già in allestimento per i malati di Covid. Il resto fu solo una conseguenza. Sta accadendo di nuovo. E ne usciremo solo se ci costituiremo come nazione a parte, preparandoci a combattere.
Perseguitare un senzapatria è gratuito.
Provate a perseguitare un ebreo oggi che ha Israele alle spalle.

Comments

Oggi nel calderone ci hai buttato ingredienti difficili da digerire, tra i quali il paragone che fai tra ebrei e no vax. Mi viene in mente un film di cui non ricordo il titolo, quindi non uno di grande successo, dove un ex SS viene tenuto prigioniero da agenti del Mossad in attesa di istruzioni. Dopo giorni di silenzio sbotta """""Voi ebrei siete stati il popolo più facile da distruggere. Quando vi abbiamo tolto le libertà, quando vi abbiamo radiato dalle università, ospedali, strutture pubbliche e private, quando vi abbiamo rinchiusi nei ghetti, quando vi abbiamo caricati sui treni, voi non avete mai reagito. Nei campi di concentramento noi eravamo un centinaio. D'accordo eravamo armati, ma voi arrivavate in mille e più, avreste potuto assalirci, derubarci delle armi ed ucciderci. Molti di voi sarebbero morti ma comunque sapevate che sareste morti. Noi tedeschi avremmo fatto così""" - Ecco. Ora rivedi il discorso riferito ai novax italiani (io sono una carogna infame vaccinatami per convenienza), a parte qualche rara dimostrazione di poveri e coraggiosi portuali triestini, messi in ginocchio da qualche idrante, che hanno fatto gli altri??? Forse...per questo in Germania i novax non hanno subito le stesse angherie degli italiani?????
 
Il paragone invece è più che giusto. C'è stato (e c'è ancora) chi voleva i Novax morti.

IO NON DIMENTICO.
"Campi di sterminio per chi non si vaccina"
Giuseppe Gigantino, cardiologo

"Mi divertirei a vederli morire come mosche"
Andrea Scanzi, giornalista

"Se fosse per me costruirei anche due camere a gas"
Marianna Rubino, medico

"I cani possono sempre entrare. Solo voi, come è giusto, resterete fuori"
Sebastiano Messina, giornalista

"Vagoni separati per non vaccinati"
Mauro Felicori, assessore

"Escludiamo chi non si vaccina dalla vita civile"
Stefano Feltri, giornalista

"I no vax fuori dai luoghi pubblici"
Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana

"Potrebbe essere utile che quelli che scelgono di non vaccinarsi andassero in giro con un cartello al collo"
Angelo Giovannini, sindaco di Bomporto

"Stiamo aspettando che i no vax si estinguano da soli"
Paolo Guzzanti, giornalista

"Verranno messi agli arresti domiciliari, chiusi in casa come dei sorci"
Roberto Burioni, virologo.

"Non chiamateli no vax, chiamateli col loro nome: delinquenti"
Alessia Morani, deputato

"Vorrei un virus che ti mangia gli organi in dieci minuti riducendoti a una poltiglia verdastra che sta in un bicchiere per vedere quanti inflessibili no-vax restano al mondo"
Selvaggia Lucarelli, giornalista

"I rider devono sputare nel loro cibo"
David Parenzo, giornalista

"I loro inviti a non vaccinarsi sono inviti a morire"
Mario Draghi, Presidente del Consiglio

"Gli metterò le sonde necessarie nei soliti posti, lo farò con un pizzico di piacere in più"
Cesare Manzini, infermiere

"Gli bucherò una decina di volte la solita vena facendo finta di non prenderla"
Francesca Bertellotti, infermiera

"Provo un pesante odio verso i no vax"
J-Ax, cantante

"Se riempiranno le terapie intensive mi impegnerò per staccare la spina"
Carlotta Saporetti, infermiera

"Non siete vaccinati? Toglietevi dal ca**o!"
Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia Romagna

"Un giorno faremo una pulizia etnica dei non vaccinati, come il governo ruandese ha sterminato i tutsi"
Alfredo Faieta, giornalista

"Il greenpass ha l’obiettivo di schiacciare gli opportunisti ai minimi livelli"
Renato Brunetta, ministro

"E’ giusto lasciarli morire per strada"
Umberto Tognolli, medico

"Prego Dio affinché i non vaccinati si infettino tra loro e muoiano velocemente"
Giovanni Spano, vicesindaco

"Bisogna essere duri e discriminare chi non si vaccina, in ospedale, a scuola, nei posti di lavoro"
Filippo Maioli, medico

"Serve Bava Beccaris, vanno sfamati col piombo"
Giuliano Cazzola, giornalista

"Mandategli i Carabinieri a casa"
Luca Telese, giornalista

"Gli renderemo la vita difficile, sono pericolosi"
Piepaolo Sileri, Viceministro

"E’ possibile porre a loro carico una parte delle spese mediche, perché colpevoli di non essersi vaccinati"
Sabino Cassese, costituzionalista

"Non sarà bello augurare la morte, ma qualcuno sentirà la mancanza dei novax?"
Laura Cesaretti, giornalista

"Se arrivi in ospedale positivo, il Covid ti sembrerà una spa rispetto a quello che ti farò io"
Vania Zavater, infermiera

"I novax sono i nostri talebani"
Giovanni Toti, presidente regione Liguria

"Sono dei criminali, vanno perseguitati come si fa con i mafiosi"
Matteo Bassetti, infettivologo

È giusto tenere una lista per non dimenticare.
 
In questi anni sono entrata in conflitto persino con parenti,con elementi di comunità ebraiche su questa storia. Era palese la persecuzione dei renitenti di oggi così come quella degli ebrei di ieri. Il tuo scritto è talmente veritiero che mi pare persino imbarazzante aver dovuto scrivere queste cose. Solo su un fatto ti invito al ragionamento; oggi , sebbene abbiamo una Nazione,un Focolare, continuiamo a subire violenza. Proprio questo Shabbat a Gerusalemme in un attentato son morte 8 persone ma agli occhi del mondo l'IDF ha ucciso immotivatamente dei palestinesi. Poco conta che fossero terroristi,poco conta che dopo ogni attentato a Gaza si distribuiscano dolcetti....Son certa che tutta la memoria che celebra il mondo il 27 gennaio sia dedicata agli ebrei morti. Quelli vivi non sono amati,forse proprio perché titolari di una Patria. Concordo comunque con le tue parole, più volte in tempi non sospetti dicevo " noi siamo i vostri canarini da miniera" ma nessuno mi ha creduta. E non è un caso che Israele sia stato il paese fiore all'occhiello per le inoculazione di liquame. Ora anche i goym sanno che significa essere ebrei, essere dissidenti,non conformi,non a norma. Dovremmo fondare il nostro Focolare,una Patria per i non inoculati....
 
Appoggio in toto ciò che hai scritto. Voglio solo sottolineare un piccolo particolare l'unico popolo che è stato "bastonato"siamo stati noi.. Perché qui ci piace fare i Kapò,ci piace stare dalla parte di chi comanda non c'è empatia oltre all'assenza di ragionare sull'evidenza. Noi ora siamo gli ebrei un popolo senza guida e senza voglia di riappropriarsi di quello che gli spetta. E lo dico con rammarico da chi non ha mai smesso di lottare.
 
Da questo punto di vista l'identificazione del nemico "no-vax" (poi diventato "pro-putin" per un'assurda cantonata di chi ha pensato che tutti i no-vax fossero anche anti-nato - che non è) - dicevo questa identificazione del nemico ha anche creato identità. Molti, da questo punto di vista, ne sono paradossalmente usciti rafforzati, me compresa.
 

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Franco Marino
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