Come pensatore dispensatore di graffi socialari e di articoli per questa o quella realtà editoriale o spunti diaristici per i miei blog, sono stato amato e detestato, ma nessuno può disconoscermi un pregio: la coerenza.
Io la penso oggi, come la pensavo due anni fa, come la pensavo nel 2011 quando Berlusconi fu fatto fuori, come la pensavo nel 2003 quando iniziai a scrivere: non se ne esce con le regole di questa democrazia. Alle volte ho creduto in alcuni personaggi del carrozzone politico ma soltanto quando speravo in progetti di liquidazione dell'attuale sistema democratico, covati sotto il banco. Ma quando nel 2020 la violenza mi è entrata in casa, ho deciso che non ne avrei voluto più saperne nulla: in quell'anno ho maturato la consapevolezza, definitiva, che ci sono amici da proteggere e nemici da distruggere. La violenza del regime è entrata nelle case di milioni di italiani, tra cui anche la mia. In quei giorni ho maturato la convinzione che contro i personaggi che reggono oggi le fila dell'attuale sistema di potere esista solo la lotta. Non è che soltanto perché per qualche mese sono state allentate le misure, allora io abbia dimenticato.

Non dimentico nulla, io. Non dimentico le violenze dei mezzi di comunicazione, non dimentico la spocchia della classe medica, non dimentico i tanti che invitavano i medici a far morire i non benedetti dal siero malefico e non dimentico manco il fatto che in uno spazio che non è editoriale e che quindi, censurando i contenuti, viola la legge, io sia costretto a dover cambiare le parole per non far scattare il ridicolo algoritmo. E non dimentico nemmeno il fatto che, nel frattempo, a demenza sanitaria attenuata, si sia assistito all'estrinsecazione di tutto il delirio progressistico, tra artisti cacciati dalla RAI per manate sul culo, per magliette proibite (confondendo asinamente la Decima Mas col fascismo) sdoganamento di cambi di sesso e via degradando.
Eppure molti hanno voluto fare un ennesimo giro della corsa, illudendosi che una volenterosa ragazzotta della Garbatella debellasse i criminali che hanno sequestrato le nostre libertà, senza rendersi conto che il 2020 è stato uno spartiacque definitivo in chiunque abbia una dignità - e ca va sans dire, non voglia svenderla o ad ambizioni di poltrona o di stipendio oppure veder pettinata la propria autostima attraverso l'accesso ad una conventicola fintamente rivoluzionaria - che così è giunto ad un'unica convinzione: di questi non ci si libera con le buone.
Ogni altra dialettica che segua le regole dello stesso sistema che ha consentito quello che ci è accaduto, è dettata o dall'ignoranza, o dalla codardia, o dalla connivenza col nemico. Come disse Churchill dopo gli accordi di Monaco, potevate scegliere tra il disonore e la guerra. Avete scelto il disonore e avrete lo stesso la guerra.

Comments

Franco...quell'aforisma di Churchill..... Churchill non fece la guerra a Chamberlain, oltre a rimanere seduto in segno di "sfida" nulla fece, e sì che avendo dalla sua parte un gran numero di parlamentari avrebbe potuto fare un bel terremoto. In effetti....lo ha fatto.... ma male...diffondendo un radiomessaggio negli USA chiedendo che venissero in aiuto agli inglesi, quando ancora non c'era nessuna guerra. In fondo Chamberlain fece ciò che gli inglesi si aspettavano e loro non volevano la guerra e accolsero il primo ministro con dimostrazioni di giubilo.
 
Anche io non penso che se ne esca con le buone, ma sono sempre più convinta che la guerra non si scelga: capita, semplicemente, quando è l'ultima opzione, quando abbastanza gente non ha a disposizione scelta "migliore" (non siamo ancora a quel punto, bisogna vedere come si mettono le cose ma non è detto che ci arriviamo in fretta). Quello che invece si può fare è l'immane lavoro di ristrutturazione culturale che serve per avere una società meglio funzionante dopo la guerra. E su questo siamo a "carissimo amico".
 
Dimenticare? Come si può dimenticare tutto ciò che si è passato. Siamo cambiati sono cambiati i nostri rapporti con gli altri. Ed oramai, credo, siamo pronti per un futuro senza disonore. La tua analisi perfetta mi trova d'accordo su ogni parola.
 
Dimenticare? Come si fa a dimenticare? Mi hanno recluso in casa per due anni, mi hanno offeso e deriso e sopratutto mi hanno impedito di abbracciare i miei figli per due, lunghi, anni. Cosa questa che non perdonerò mai loro.
 
No, non è possibile, non è permesso, non è dignitoso... DIMENTICARE!
Esiste il cristiano perdono ma non ritengo sia una legge assoluta; dubito che Gesù avrebbe perdonato chi faceva del male ai bimbi, ad esempio.
Da agnostico (ma speranzoso) cito Gesù con cognizione di causa e che nessuno si nasconda dietro la sua affermazione di porgere l'altra guancia; l'abbiamo fatto ma di guance ne abbiamo solo 2, finite quelle finita la pazienza.
Nessuno vuole la guerra, ma se mi spari, dopo aver cercato di dissuaderti dal farlo, rispondo al fuoco.
 
Nel 2020 ho perso totalmente fiducia nello Stato, nella politica e nella società. Lo Stato non è che un paravento legale per mafiosi che vogliono una scorciatoia, la politica l'arte della delinquenza e della sopraffazione e "la società non esiste, esistono gli individui" come diceva la Thatcher. Come individuo mi sono sentito in dovere di difendere chi amo contro il Leviatano.
E attenzione, lì ho smesso di credere a sistemi "alternativi": i nemici dell'Occidente hanno applicato le stesse norme e Putin si è mostrato particolarmente codardo delegando l'applicazione delle restrizioni ai sindaci e ai governatori fidando sull'ingenua mentalità russa ("Zar buono, boiari cattivi" tecnica che nasce con Ivan il Terribile), per non parlare della Cina che ha usato la pandemia per introdurre il credito sociale.
Il 2020 è stato lo spartiacque che mi ha portato a non votare. Non ne vale la pena
 

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Franco Marino
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