Gli articoli più letti sono spesso quelli che rispondono a domande semplici, perché corrispondono a curiosità semplici, poco ragionate, che impattano nella vita di ciascuno di noi. Così ieri, incontrando la portinaia di casa dei miei e dopo esserci scambiati gli auguri di rito, lei mi ha detto "Speriamo che questo 2023 sia migliore e non ci siano altri guai". Quali guai? Le chiedo io preoccupato. "Ma come? Non hai sentito che in Cina stanno di nuovo punto e daccapo col covid?". Il che sottintende la domanda semplice, che viene da una persona semplice, che dà il titolo all'articolo: ci sarà un Covid-bis?
Avendo sin dal primo momento fortemente la tesi del complotto, molti a destra mi abbandonarono - a dimostrazione che la sinistra non ha purtroppo l'esclusività dell'imbecillità - per poi, ca va sans dire, tornare scodinzolanti quando, ribaltando tutto, la sinistra si assegnò la guardia del pandemicamente corretto.
Ma non sarebbe giusto qualificare il tutto come il frutto di un istinto e basta. Sapevo, e ne avevo parlato un'infinità di volte, che la famosa crisi del 2008 era solo una tempesta perfetta necessaria ad un primo disinvestimento dai debiti sovrani europei, col risultato di far collassare le classi politiche tradizionali per far emergere l'antipolitica - un utilissimo strumento di un contenimento del malcontento entro l'orbita NATO - e dunque sapevo che era solo questione di tempo prima che un altro pretesto scatenasse un'ennesima crisi finanziaria in Europa ancor più robusta, al fine di depredare i paesi europei. Quale circostanza migliore di una pandemia? E così è stato. Del resto, che il covid sia "sfuggito da laboratori americani" (stessa teoria dell'HIV) è cosa che ormai nessuno si affanna più a smentire. Questa pandemia è nata negli Stati Uniti. Loro ne sono responsabili. Le istituzioni che hanno emanato le linee guida che l'hanno gestita sono americane, americane sono le aziende che hanno prodotto i vaccini che l'hanno affrontata - e che, come si è visto, peraltro non funzionano - e quindi questa è una farsa che ha una regia: il deep state americano.
Quanto sta avvenendo in Cina non è ancora sufficiente per chiarire se stiamo per affrontare una seconda era covid. A questa domanda si potrebbe rispondere da un punto di vista sanitario, spiegando come i ceppi di coronavirus siano migliaia se non milioni e che dunque l'idea stessa di pensare che un singolo vaccino possa sabotarli tutti è ridicola; oppure che questi virus, mutando con grande rapidità - come del resto tutti i retrovirus (con l'HIV è uguale) - rendano di fatto inutile ogni vaccino, e che dunque con queste premesse, non è tanto questione se tornerà o meno il covid ma se verranno altre tipologie di coronavirus. E quindi che ci sono tutti i requisiti per far tornare il consueto terrorismo e la consueta campagna vaccinale attraverso la quale dividere in due il paese. Ma questa risposta è inutile perché la questione non è tanto capire se possa tornare un altro covid, ma fare luce su quello che il covid ha ottenuto sul piano sociale, economico, culturale, morale.
Il covid è stato utile a chi già diceva che c'erano troppi vecchi a pesare sull'INPS? Sì, ne sono morti decine di migliaia. E' stato utile a chi già diceva che la piccola impresa era un problema per il paese? Sì, ne sono fallite migliaia. E' stato utile a chi già predicava che c'era troppa democrazia e libertà di parola? Sì, dal 2020 si ha un pretesto valido per apporre il marchio dell'infamia e dell'unzione del pericolo su chiunque su una tematica di discussione corrente, abbia un'opinione non gradita al Ministero della Verità. E' stato utile a chi riteneva che in fondo le libertà individuali fossero un prodotto dell'egoismo? Sì, mai prima del covid la gente si è sentita in dovere di giustificare il diritto all'inviolabilità del proprio corpo e a vedersi discriminata se non voleva vaccinarsi. E' stato utile a chi già sosteneva la tesi del sovrappopolamento? Sì, le nascite si sono dimezzate. E' stato utile a produrre una nuova ondata di sfiducia nella sanità pubblica? Sì, sempre più persone si rivolgono ai privati, sempre meno persone vanno negli ospedali perché temono - qualche volta a ragione - di ritrovarsi in qualche trappola. In più, il covid è stato utile a tantissimi dipendenti statali fancazzisti, i quali hanno avuto gioco facile a lavorare molto di meno, per non parlare di tutto il giro di affari legato a mascherine e vaccini, alle carriere delle virostar e compagnia degenerante, e ovviamente a milioni di persone che, attingendo a miniere interiori di sadismo e/o di conformismo, hanno potuto appagare la propria propensione allo sbirrismo civico, sentendosi opliti del Bene. Domanda: ha senso che chi ha lucrato su tutto questo, voglia metterne fine? Ha senso attendersi che chi guadagna sull'impoverimento del ceto medio, si sia fermato col covid? Che senso ha concentrarsi sul covid quando tutto il sistema occidentale contiene un enorme ventre molle nel quale possono penetrare nuovi pretesti per rendere difficile la vita delle persone?
I colpi di fulmine non si hanno soltanto con le persone ma anche con i fatti, personali e storici, che ci accadono. Ad un certo punto lo stesso meccanismo che ci porta ad innamorarci perdutamente delle persone senza razionalmente scorgene i motivi, ci illumina sulla giustezza di una lettura. Mi è capitato, col covid, sin dal primo momento, consacrandomi di fatto come "negazionista", in tutto e per tutto. Eppure, sebbene molti se lo siano dimenticati, inizialmente i negazionisti erano in compagnia con la sinistra. Se prendete i post di influencer sanitari e personaggi dell'ufficialità mediatica del periodo che va tra Gennaio 2020 e i primissimi di Marzo ad inizio delirio, potevate leggere cose che oggi trovereste pari pari nel negazionismo. Il che la dice lunga sul conformismo medio delle persone. Ma trovereste anche tantissima gente che oggi fa parte del dissenso tuonare che il covid è stato figlio del multiculturalismo, delle ondate migratorie e cose di questo tipo, propagandando terrore.
Avendo sin dal primo momento fortemente la tesi del complotto, molti a destra mi abbandonarono - a dimostrazione che la sinistra non ha purtroppo l'esclusività dell'imbecillità - per poi, ca va sans dire, tornare scodinzolanti quando, ribaltando tutto, la sinistra si assegnò la guardia del pandemicamente corretto.
Ma non sarebbe giusto qualificare il tutto come il frutto di un istinto e basta. Sapevo, e ne avevo parlato un'infinità di volte, che la famosa crisi del 2008 era solo una tempesta perfetta necessaria ad un primo disinvestimento dai debiti sovrani europei, col risultato di far collassare le classi politiche tradizionali per far emergere l'antipolitica - un utilissimo strumento di un contenimento del malcontento entro l'orbita NATO - e dunque sapevo che era solo questione di tempo prima che un altro pretesto scatenasse un'ennesima crisi finanziaria in Europa ancor più robusta, al fine di depredare i paesi europei. Quale circostanza migliore di una pandemia? E così è stato. Del resto, che il covid sia "sfuggito da laboratori americani" (stessa teoria dell'HIV) è cosa che ormai nessuno si affanna più a smentire. Questa pandemia è nata negli Stati Uniti. Loro ne sono responsabili. Le istituzioni che hanno emanato le linee guida che l'hanno gestita sono americane, americane sono le aziende che hanno prodotto i vaccini che l'hanno affrontata - e che, come si è visto, peraltro non funzionano - e quindi questa è una farsa che ha una regia: il deep state americano.
Quanto sta avvenendo in Cina non è ancora sufficiente per chiarire se stiamo per affrontare una seconda era covid. A questa domanda si potrebbe rispondere da un punto di vista sanitario, spiegando come i ceppi di coronavirus siano migliaia se non milioni e che dunque l'idea stessa di pensare che un singolo vaccino possa sabotarli tutti è ridicola; oppure che questi virus, mutando con grande rapidità - come del resto tutti i retrovirus (con l'HIV è uguale) - rendano di fatto inutile ogni vaccino, e che dunque con queste premesse, non è tanto questione se tornerà o meno il covid ma se verranno altre tipologie di coronavirus. E quindi che ci sono tutti i requisiti per far tornare il consueto terrorismo e la consueta campagna vaccinale attraverso la quale dividere in due il paese. Ma questa risposta è inutile perché la questione non è tanto capire se possa tornare un altro covid, ma fare luce su quello che il covid ha ottenuto sul piano sociale, economico, culturale, morale.
Il covid è stato utile a chi già diceva che c'erano troppi vecchi a pesare sull'INPS? Sì, ne sono morti decine di migliaia. E' stato utile a chi già diceva che la piccola impresa era un problema per il paese? Sì, ne sono fallite migliaia. E' stato utile a chi già predicava che c'era troppa democrazia e libertà di parola? Sì, dal 2020 si ha un pretesto valido per apporre il marchio dell'infamia e dell'unzione del pericolo su chiunque su una tematica di discussione corrente, abbia un'opinione non gradita al Ministero della Verità. E' stato utile a chi riteneva che in fondo le libertà individuali fossero un prodotto dell'egoismo? Sì, mai prima del covid la gente si è sentita in dovere di giustificare il diritto all'inviolabilità del proprio corpo e a vedersi discriminata se non voleva vaccinarsi. E' stato utile a chi già sosteneva la tesi del sovrappopolamento? Sì, le nascite si sono dimezzate. E' stato utile a produrre una nuova ondata di sfiducia nella sanità pubblica? Sì, sempre più persone si rivolgono ai privati, sempre meno persone vanno negli ospedali perché temono - qualche volta a ragione - di ritrovarsi in qualche trappola. In più, il covid è stato utile a tantissimi dipendenti statali fancazzisti, i quali hanno avuto gioco facile a lavorare molto di meno, per non parlare di tutto il giro di affari legato a mascherine e vaccini, alle carriere delle virostar e compagnia degenerante, e ovviamente a milioni di persone che, attingendo a miniere interiori di sadismo e/o di conformismo, hanno potuto appagare la propria propensione allo sbirrismo civico, sentendosi opliti del Bene. Domanda: ha senso che chi ha lucrato su tutto questo, voglia metterne fine? Ha senso attendersi che chi guadagna sull'impoverimento del ceto medio, si sia fermato col covid? Che senso ha concentrarsi sul covid quando tutto il sistema occidentale contiene un enorme ventre molle nel quale possono penetrare nuovi pretesti per rendere difficile la vita delle persone?
La risposta a questa domanda già la stiamo vedendo col caos ucraino e con i deliri climatici: nuove verità ufficiali, nuovi attacchi personali a chi le mette in dubbio, nuove restrizioni, nuove limitazioni alle libertà personali all'orizzonte, nuovi provvedimenti che colpiscano il ceto medio. E naturalmente i soliti gestori, lato server (politici e finanzieri) e lato client (intellettuali e artisti), della baracca che hanno animato la carovana covid. Chi pensa che gli animatori della pandemia molleranno l'osso, è un illuso. Perché l'agenda da perseguire è fondamentale per la sopravvivenza delle attuali classi dirigenti che, abbisognando a tutti i costi di un nuovo maiale grasso da spolpare per sopravvivere, naturalmente tenteranno di creare nuove occasioni di crisi per nuovamente colpire chi va colpito. Che poi il tutto si risolva in una nuova pandemia o in qualche altra diavoleria, è irrilevante. Se l'obiettivo di chi oggi comanda è ridurre la popolazione mondiale, non è così rilevante che quelli di troppo muoiano di fame o di polmonite. La chiusura della pandemia da parte degli stessi che l'avevano creata è una pessima notizia, perché il covid ha inaugurato prassi che costituiscono pericolosissimi precedenti. Che le classi dirigenti ripropongano in futuro le cose già viste, non è questione di capire se avverrà, ma quando.