Uno dei mantra dei tempi "d'oro" rivolti a chiunque mettesse in discussione i dogmi pandemici era "Vieni a farti un giro nelle terapie intensive", ripetuto con tale frequenza da diventare di massa e dunque autorizzare ogni sospetto sulla massificazione tirannica della follia. A parte la stupidità insita nell'invito stesso - già normalmente nelle terapie intensive nemmeno i parenti possono accedere, figurarsi durante una pandemia - in realtà ad essere idiota era l'equazione tra la messa in discussione dei dogmi e la presunta insensibilità.
Voler far luce su quanto accaduto in questi due anni e mezzo è il modo migliore per rispettare quei morti. Poi certamente ci sono anche le speculazioni, ma in fondo questa è un'accusa che può essere rivolta anche ai Testimoni di GeoVax: anche loro, ciascuno a proprio modo, sono degli speculatori. Questo ci porta alle accuse di Lotito sulla morte di Mihajlovic e quella ormai prossima di Vialli. Immediatamente il patron della Lazio è stato accusato delle cose più turpi. I cosiddetti "novax" sono stati riempiti da un'ennesima secchiata di merda rivolta dal mainstream pandemico - basterebbe leggere quel concentrato di stupidità radical chic che è Twitter per rendersene conto - e si è riproposto l'annoso tema: dubitare della medicina ufficiale è speculazione? E' sciacallaggio?

Voler scoprire cosa ci sia di poco chiaro è esattamente il contrario. Se voi aveste un parente che è morto per una malattia e qualcuno sostenesse che l'origine della sua morte è dolosa, vorreste scoprire la vera origine oppure lascereste correre? Sarebbe un insulto alla sua memoria sapere se si sarebbe potuto salvare oppure ignorare ogni dubbio?
Dopodiché, personalmente, non credo che le colpe delle malattie di questi due grandi campioni, risiedano nel vaccino. Che il cancro spesso abbia recidive purtroppo è cosa talmente nota che sarebbe ridicolo dire che è una cosa nota, perché chiunque in famiglia ha (ormai) almeno un caso di morto per tumori vari. Già da prima del covid, tantissimi pazienti famosi che pure sembravano guariti, alla fine poi hanno avuto una ricaduta che li ha uccisi. Un caso della mia infanzia era quello di Andrea Fortunato, terzino della Juve. Sembrava guarito, era stato persino convocato per una partita, poi un'influenza lo uccise, sfruttando le sue difese immunitarie indebolite, e questo si è ripetuto proprio nel caso di Mihajlovic. La pericolosità della leucemia è proprio questa, quella di riapparire all'improvviso, stavolta senza lasciare scampo. E quanto a Vialli, basterebbe dire che il tumore al pancreas che lo affligge da ormai cinque anni abbia un tasso di letalità a cinque anni dalla diagnosi pari al 99% e sia, praticamente, una condanna a morte, per poter definire l'ex-bomber un miracolato già per aver resistito tutto questo tempo.
Inoltre, il tasso di malattie professionali nel calcio che ipotizza Lotito, non solo è molto basso, ma se andiamo, per esempio, ad osservare la Nazionale del 1970, scopriremo che dei 22 convocati a Mexico '70, ormai quasi ottantenni, ad essere morti sono solamente 5 su 22. Considerando che parliamo di giocatori ormai attorno agli ottant'anni, non mi sembra tanto. Stesso discorso riguardo i Mondiali del 1982, dove i morti scendono a due: Paolo Rossi e Scirea, morto peraltro non di malattia ma per un incidente stradale. Sì, c'è il problema SLA, ma anche qui che c'entri il calcio non è dimostrato. Anzi, è da notare come i casi di questa terribile malattia siano circoscritti a giocatori che hanno giocato in specifici luoghi: non sono noti casi di malati di SLA per esempio a Napoli o in generale in Sicilia, come non sono noti casi di calciatori morti all'estero mentre le vittime si circoscrivono a luoghi specifici italiani. In generale, le "malattie professionali" del calcio non sono numericamente superiori a quelle che un individuo può contrarre frequentando determinati luoghi. A Napoli da anni è in corso una causa tra dipendenti in pensione dell'ANM (l'azienda napoletana della mobilità) e l'azienda stessa, in quanto moltissimi di loro si sono ammalati di malattie, come per esempio il mieloma multiplo, da esposizione al benzene, tipica di chi per ore e ore guida il pullman o lo ripara. Ogni professione ha malattie che si chiamano, non a caso, malattie professionali.

Una cosa è certa. Avendo avuto parenti malati di cancro - che facevano annualmente l'antinfluenzale - ricordo come fosse ieri che l'oncologo di turno VIETAVA che se la facessero durante le chemio. Curiosamente questo divieto è cessato col covid. E questa è una delle infinite stranezze di questa storia. Dov'è la verità? Non lo sappiamo. Ma Lotito si è limitato a fare una dichiarazione a caldo, in libertà, dettata dalla (reale) commozione. Alla quale non si risponde con accuse di sciacallaggio o con inviti a tacere. Perché il vero speculatore non è chi chiede chiarezza su un fatto, ma chi invece impone il silenzio. Per poter continuare a speculare.

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ottima analisi, anni fa mi sono ammalata di un carcinoma al seno e il mio oncologo ancora oggi mi consiglia di non fare il vaccino antinfluenzale e la quarta dose per il covid. Quella di Lotito è sciacallaggio puro
 
In merito alla questione covid/vaccino invito a seguire tra i tanti il Prof Marco Cosentino su telegram. La sua onestà intellettuale e di ricercatore aiuta a comprendere la situazione e i suoi risvolti anche più nefasti. Non riporta opinioni ma fatti accertati e ipotesi a partire dalle quali fare ricerca.
Su tutto il resto condivido che si sia approfittato della morte di Sinisa per aprire una nuova divisione e far imperare paura e contrapposizioni.
 
Uff dopo le inquietanti comparsate delle covidstar, ora, che potevamo tirare il fiato, ecco che arrivano i corvi del sospetto. 5 anni fa Vialli sarebbe già morto da un pezzo, come Sinisa. Hanno vissuto qualche anno in più, e scusate se é poco, mi sembra decentemente. Nel frattempo gente sana, vegana, novax, nofumo, noalcol é morta durante una riunione condominiale per mano di un pazzo. "Di qualcosa bisogna pur morire" diceva mio padre medico, abituatevi a questo e Steve Hawkins raccomandava "Guardate in alto il cielo invece di perdere tempo a guardare dove mettete i piedi" - Buon Natale
 

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Franco Marino
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